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Autore: nausicaaa    18/04/2011    1 recensioni
Per chi come me me è rimasto BASITO dal finale dell'ultima puntata... è una mia personale interpretazione della scena...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono io. La persona che sta cercando sono io. Ok si riferiva ad Angela, ma cavolo, io SONO tutte quelle cose.
 
“non ho fatto in tempo a cancellarlo a quanto pare…”

La voce di Jane mi fa sobbalzare dalla sedia. Beccata in pieno a frugare tra le sue cose. Fantastico.

“Jane scusa… io ero venuta a cercarti poi ho visto che avevi tu il mio portatile e… non volevo invadere la tua privacy. Scusa”

“Tranquilla. Io ti ho rubato il portatile per primo, siamo pari.”

Sul suo viso si stampa un sorriso triste, un po’ malinconico. Non mi sono mai sentita così tremendamente fuori luogo e in colpa. Mi sembra di averlo derubato dei suoi pensieri più intimi. Ehi se erano così intimi perché li ha sbandierati davanti a quella donna che nemmeno conosce? Non so cosa mi prende ma do voce ai miei pensieri.

“sai non avresti dovuto Jane. Non avresti dovuto fare quel video, che cavolo significa? Dire tutte queste cose a quella donna, sapevi  anche che era colpevole, cosa ti passava per la testa i quel momento? Sei impazzito?”

Mi rendo conto che sto urlando. Ma perché sono così arrabbiata?

“Lisbon calmati. Ho fatto quel colloquio per cercare di capire come la Flynn avrebbe potuto lasciare la stanza senza essere vista. Mi ha fatto delle domande e le ho risposto con sincerità. Non mi sembra di aver detto niente di terribile. Evidentemente qualcosa ti ha turbato e non riesco a capire cosa…”

“Sì certo! Non riesci a capire! Patrick Jane, il sensitivo da quattro soldi non riesce a leggere nel pensiero! Incredibile!”

Che cavolo sto facendo? Perché lo sto aggredendo in questo modo? Vedo la sofferenza nei suoi occhi. Mi rendo conto di essere stata cattiva e insensibile ma non riesco a controllarmi. Sono sconvolta e non so perché.

“Teresa… calmati. Sei sconvolta e si vede e credo di conoscerne il motivo, non l’ho detto perché non volevo metterti in difficoltà tutto qui. Mi dispiace. Mi dispiace che tu abbia visto questo video.”

Mi sento malissimo. Mi tremano le gambe e mi viene da piangere. Vorrei dirgli tutto quello che mi sta passando per la testa ma non ne ho il coraggio perché ho paura della sua reazione e ho paura di ammetterlo a me stessa.

“Ascolta Teresa io credo che parlare di questa cosa farebbe bene a tutti e due non credi? Se vuoi comincio io.”

Non so dove voglia andare a parare ma faccio un cenno di assenso con la testa. Tanto la situazione non potrebbe essere più imbarazzante di così.

“Teresa io credo che tu ti sia riconosciuta nella descrizione di mia moglie. E questo ti ha spaventata. Ha spaventato anche me credimi. Mentre parlavo mi rendevo conto che tante delle qualità che appartenevano ad Angela sono anche le tue qualità. Ho avuto paura che tu mi ricordassi lei. Ho avuto paura per te perché forse condividi le tue giornate con una persona che rivede in te la moglie morta. E questo non te lo meriti. Ma poi ho capito una cosa. Tu sei tu ed Angela era Angela. Era mia moglie e l’amavo più della mia stessa vita, un amore talmente profondo da essere eterno. Io la amo ancora, la amo come il primo giorno che l’ho incontrata. Le cose che dico in quel video la descrivono perfettamente. E descrivono anche te. Perché anche tu sei una donna meravigliosa come lo era lei. Ma tu non sei lei. Non mi ricordi lei. Non credevo che mai nessun altro al mondo avrebbe potuto sopportare uno come me, con il mio pessimo carattere e i miei difetti. Non credevo che qualcuno avrebbe accettato una persona che ha solo sete di vendetta. Ho sempre creduto di dover camminare da solo dopo la morte di Angela. E invece sei arrivata tu. Ogni giorno fai di tutto per rendermi una persona migliore e per aiutarmi a prendere Red John e so che sei consapevole dei rischi che corri e che sei spaventata a morte.
In quel video descrivo Angela  ma ora la mia famiglia sei tu. E ti ringrazio per quello che sei e per come mi stai vicino. Non credo in Dio e in nulla che sia soprannaturale ma tu per me sei come un angelo custode. E ti prometto che un giorno riuscirò ad andare avanti, e quel giorno spero che tu sarai lì ad aspettarmi.”

Il mio corpo è immobilizzato e il mio respiro accelera ogni secondo di più. Cerco di ricollegare il cervello ma le parole che escono dalla mia bocca sono dettate solo dal cuore. Dico solo quello che sento. Senza calcoli né imbarazzi né  paure…

“Jane anche tu per me sei la mia famiglia. E per una frazione di secondo ho pensato parlassi di me in quel video. Mi sono spaventata perché dentro di me si è scatenata una tempesta di emozioni. Vederti parlare di tua moglie e vedere quanto ancora la ami mi ha spezzato il cuore perché non potrai mai riaverla e questo mi ha fatto sentire impotente. Posso solo sperare che un giorno il peso che ti porti dietro svanirà, nel frattempo io posso solo aiutarti a sostenerlo e sarò sempre al tuo fianco. E sì ti aspetterò, lo prometto.”

Un sordo imbarazzante silenzio invade la soffitta.

Non per molto. Dato che la divina provvidenza decide di intervenire per sbrogliare la situazione e togliere tutti e due dall’imbarazzo di aver – una volta tanto- lasciato spazio ai sentimenti. Certo è che, la divina provvidenza si manifesta spesso in maniera insolita e alquanto bizzarra, per esempio in questo caso assume le sembianze di Wayne Risgby che irrompe in soffitta col fiato corto e un panino imbottito di nonvogliosaperecosa nella mano destra.

“Ah eccovi qui! Capo LaRoche vi cerca per parlarvi! È infuriato con te Jane… credo non abbia gradito i tuoi metodi… ma perché avete quelle facce? È successo qualcosa? Cavolo devo imparare a bussare!”

La voce allegra e squillante del mio agente preferito (sì lo ammetto, Risgby dei miei tre sottoposti è il mio preferito senza ombra di dubbio!)rompe il silenzio e la magia del momento. Non riesco a non scoppiare in una risata liberatoria e Jane con me. Ci lanciamo uno sguardo complice d’intesa. Uno dei nostri soliti sguardi. Insieme seguiamo Risgby verso gli uffici al piano di sotto.

Tutto come prima.

Magari ancora per poco, chissà…

Angolo autrice: vabbè voleva essere un po' più lunga ma il tempo non è dalla mia parte!! Venendo a noi,siccome Bruno è sempre molto criptico nelle sue puntate e anche molto simpatico nel non far vedere la reazione di Tess al "she was" (ammettilo che lo fai apposta sadico di un Bruno! Ma io ti lovvo comunque sappilo!) bene ci ho pensato io!!!
  
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