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Autore: Haruakira    18/04/2011    4 recensioni
Prima della scalata al santuario, prima ancora della redenzione ad opera della dea, le ombre del Grande Tempio viste attraverso gli occhi di una ragazza che farà l' errore di innamorarsi di un cavaliere. Non è una storia d' amore, appunto l' amore non c' è...o almeno così sembrerebbe.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cancer DeathMask, Nuovo Personaggio, Pisces Aphrodite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando l' amore non c'è
 Quando l' amore non c' è.

-Siete velenoso?-  domandò timidamente Margherita al suo amante facendo dei ghirigori col dito sul suo petto.
-Se lo fossi- rispose il cavaliere- non credi che saresti morta?
-Sì, perdonatemi l' assurda domanda- balbettò abbassando lo sguardo per nasconderlo così alla  vista del suo interlocutore.
Era ormai notte inoltrata quando il cavaliere congedò la sua ancella e amante rispedendola poco riguardosamente ai suoi appartamenti. La notte era buia il dodicesimo tempio sembrava ben tetro e pauroso alla giovane che incespicava nel suo stesso abito leggero. Quando vide l' uscita in lontananza fece una corsa veloce fermandosi solo sulla soglia affannata. Alzò lo sguardo nel cielo splendente di stelle e si incamminò verso i suoi alloggi. Era un cavaliere ben strano Aphrodite dei pesci, non solo era bellissimo e letale, questo lo aveva visto lei stessa, ma sembrava non possedere traccia alcuna della lealtà e della purezza dei suoi pari fedeli alla dea, lui che pure aveva un viso così angelico.
Amava sè stesso come il giovane Narciso che morì di quel suo amore impossibile e amava la bellezza. Egli era un esteta che del bello faceva il suo credo. La vittoria, le aveva detto un giorno, era bella e con essa la gloria e la fama dei vincitori venerati come dei, per questo egli era cavaliere di Atena, per questo era Aphrodite dei pesci. Non importava poi come quella vittoria la si ottenesse e il modo in cui lui e Milo di Scorpio avevano devastato l' isola di Andromeda, la sua isola ne era stata la prova.
 Il cavaliere dei Pesci l' aveva trovata nascosta tra delle rocce mentre si apprestava a fare ritorno al Grande Tempio. Era fuggita come una vigliacca spaventata da quanto stava accadendo in quel pezzo di mondo. Temette per la sua vita quando il cavaliere la vide e si prostrò per ottenere la sua pietà affinchè avesse salva la vita. Aphrodite la guardò con disprezzo come si osserva un verme strisciante. La vide ferita e con le vesti stracciate, i capelli scarmigliati che invocava pietà. Uno spettacolo indegno per lui e brutto a vedersi. Fissò attentamente quella ragazza mostrando una smorfia di disgusto quasi:- Non sei degna della bellezza che porti, donna- la ammonì essendo effettivamente la giovane molto bella.

-Hai avuto un simil dono da Afrodite, la dea Citerea e lo rendi infimo in siffatta maniera. Guarda il tuo aspetto e senti il modo in cui chiedi la grazia. E' orrendo e turpe.-
Margherita taque a quelle parole, mai un tale disprezzo aveva attirato su di sè. Trattenne il respiro temendo che decidesse infine di ucciderla.
-Seguimi- le disse semplicemente facendole cenno con la mano.
Giunti al Grande Tempio ordinò che fosse ripulita, lavata e pettinata e poi che fosse portata dinanzi a sè.
-Ora sei bella- affermò compiaciuto girandole intorno come avrebbe potuto fare uno squalo.
Da quel giorno divenne una sua ancella. L' ancella prediletta e quindi l' amante vedendo di quell' uomo le luci, che egli sembrava voler  nascondere e le ombre.
Non molto tempo dopo la portò al cospetto del Grande Sacerdote. La inquietò la vista di quella maschera e la voce profonda che le procurò solo brividi alla schiena. Il Pontefce doveva dare il suo benestare affinchè lei potesse rimanere al santuario.
Di Aphrodite dei Pesci, come accadeva spesso a uomini e donne indistintamente, anche Margherita si innamorò avendo il privilegio di giacere con lui, di soffrire il suo pessimo umore e le acri parole che spesso le riservava.
Eppure lo amò.
Quella notte vagava rapida cercando di giungere il prima possibile ai suoi alloggi. Arrivata nella stanza che condivideva con altre tre ancelle sospirò richiudendosi piano la porta alle spalle.
Giurò quasi di sentire una delle giovani sussurrare un imprecazione. Erano gelose le une delle altre perchè non era raro che qualcuna di loro giacesse con qualche cavaliere che meno riusciva a frenare il suo impulso o persino con il Grande Sacerdote stesso.
Eleni, una tra le ancelle più anziane le spiegò che un giorno, ben tredici anni prima qualcosa, insieme al Grande Sacerdote era cambiato. Il luogo sacro alla dea sembrava essere diventato un luogo di perdizione, un luogo maledetto. Sintomo ne era che mai prima di allora le ancelle avessero mai giaciuto con qualche cavaliere, pena la morte, o addirittura con il Pontefice in persona.
"Allora mi stò macchiando di una grave colpa", pensò Margherita, "Non mi importa. Che gli dei mi maledicano pure se questo è il prezzo per stargli vicino".
Il giorno dopo Margherita si recò nuovamente nelle stanze di Aphrodite. Lo vide mentre seminudo osservava la sua immagine allo specchio compiacendosi di sè stesso. Fece per avvicinarsi quando insieme al cavaliere  intravide un uomo farglisi accanto e cingergli la vita. Non lo vedeva in viso ma quei capelli argentati lo rendevano riconoscibile a tutti. Dunque questo accadeva tra le mura del tempio? I cavalieri si amavano tra di loro?
-Perchè scopi con un' ancella Phro?- domandò con voce roca il cavaliere spingendo il compagno sul letto
-Non fai forse anche tu lo stesso?- sorrise quello di rimando avvigghiando le gambe intorno alla vita del custode della quarta casa.
Rise sguaiatamente l' altro prima di rispondergli:- Sì ma preferisco di gran lunga il tuo bel culo!
-E io la bestia che sei- gli sussurrò il cavaliere gemendo sotto di lui- ma la bellezza...quella non la disdegnerò mai, che sia una donna oppure un uomo-
Death Mask interruppe brusamente le spinte dentro il corpo del compagno:- Non deve esserci nessun uomo per te!- affermò risoluto e quasi irritato, geloso anche solo del pensiero di un altro.
-E lo stesso vale per te- chiarì Aphrodite.
Margherita aveva assistito pietrificata alla scena fuggendo via in lacrime. Dunque aveva compreso, il cavaliere dei Pesci, il suo strano benefattore non la amava e neppure amava solo se stesso come erroneamente aveva creduto.
Quando Aphrodite di Pisces morì durante la scalata alle dodici case fatta da cinque cavalieri di bronzo nel nome di Atena, Margherita non potè che piangere la sua morte portando ogni giorno fiori freschi sulla tomba del cavaliere, erano margherite e rose insieme, i loro fiori, sebbene egli non l' avesse mai amata.





ANGOLO AUTRICE:
Mi rendo conto che questa storia è strana...ma tanto, mi è venuta così e l' ho scritta...a dire la verità è sul mio pc da un po'...Chi ha detto che ogni cavaliere si deve innamorare della fanciulla di passaggio? E poi onestamente...io Phro lo vedo solo con Death, ci ho provato ad appioppargli la mia Margheritina ma niente, alla fine non ne ha voluto sapere....e sia chiaro, anche se forse non sembra in questa ff, a me Aphro e Death piacciono. Mmm...che dire...ecco sì...onestamente dei perchè e dei per come Margherita si sia innamorata di Phro non mi è importato granchè (grazie nd Margherita -.-), volevo metter in luce, magari implicitamente, le ombre del tempio, la degenerazione di un luogo sacro per così dire prima della redenzione.
Ma...mi fate sapere che ve ne pare? Giusto per curiosità...ammetto che è stato un folle esperimento...però...dai.


DISCLAIMER: I personaggi di Saint Seiya non mi appartengono ma sono di Masami Kurumada. La storia non è scritta a scopo di lucro.
   
 
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