Oh Ron, pensai, Ron.
Siamo tre diciassettenni, in una foresta sconosciuta, che hanno appena rubato un Horcrux al Ministero della Magia. Tu ti sei appena spaccato durante la materializzazione e un branco di Mangiamorte ci da la caccia.
E tu a cosa pensi?
A quella coppia di sposi, una Nata Babbana e un Purosangue. Perchè sei così angosciato per loro? Per caso ti ricordavano me e te? Perchè lo sai che se fossimo adulti e sposati, quello sarebbe stato sicuramente il nostro destino.
Sposati.
Figuriamoci.
Non riusciamo neanche a guardarci negli occhi per più di un minuto, a meno che non si stia litigando.
E io amo quelle litigate. Le amo perchè ogni parola mi ricorda con chi sto litigando, mi ricorda che sei tu, con quel carattere impossibile. Tu, che un secondo prima ti picchierei e un secondo dopo ti bacerei.
Sei tu, sei sempre stato tu.
Mi passano davanti delle immagini in cui tu mi difendi, sempre.
La volta al secondo anno, quando Malfoy mi disse sporca Mezzosangue e tu cercasti di fargli un incantesimo; oppure alla Coppa del Mondo, quando volevi trascinarmi via da tutti quegli uomini incappucciati.
Chissà cosa sarebbe stato di me se non avessi incontrato te ed Harry.
Mi piaci Ronald Weasley e in quel momento ne sono così consapevole, così convinta che mi investe una felicità del tutto irragionevole, viste le condizioni in cui siamo. Felice di essere viva. Felice di essere davanti a te. Sento uno strano calore al petto. Ma tu lo sai, Ron, che potrei dirti tante di quelle cose da farti esplodere il cuore. Potrei dirti che mi apri in due, ogni volta che sorridi. Che non dovresti aver più la pelle, per quanto ti guardo. Che la tua risata mi ha aiutato a superare i momenti più diffcili.
Che vuoi farci, mi piaci. Nel modo più più banale e stupido che c'è.