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Autore: Andy Scofield    18/04/2011    2 recensioni
Gli dei dell'antica Grecia sono ancora vivi, e qualcosa di grande sta per accadere...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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il Re dei Titani Crono, dopo aver devastato Sparta e i convertito gli eroi a lottare a suo fianco, si dirige verso Atene con la sua armata. Egli è alto quasi tre metri, possiede lunghi capelli folti e grigi, con barba assai lunga, gli occhi sono privi di iride, infatti in essi vi è il bianco. Crono...la sua ira e la sua potenza lo hanno reso il re dei Titani, accompagnato al suo grave problema psicologico-perverso. Infatti egli, divorò Poseidone e Ade, finchè Zeus, figlio più giovane, non liberò i fratelli. Prese il comando dell'Olimpo rinchiudendo Crono e i Titani negli abissi del Tartato, fino a quando, poche settimane fa, egli si liberò con i suoi compagni, bramando vendetta. Crono tuttavia disponde di abilit guerrieri al suo fianco, Prometeo, abile e possente Titano, Iperione, altro grande Titano in attesa di massacrare, Oceano, Titano della acque che attende solo di assassinare Poseidone. Ares, traditore dell'Olimpo e dio della guerra, Menelao e Agamennone, i due Atridi, Eracle, l'eroe delle dodici fatiche e fondatore di Sparta. Questa perfida alleanza, forgiata dal fuoco delle lame e progredita grazie al sangue di innocenti, è in prossimità di un altro guerriero spartano. Re Leonida. Egli è legato a due catene. Crono prese a parlare.

"Non voglio più ripeterlo, Leonida. Alleati con noi, e ti risparmierò" disse Crono.

"Vaffanculo, bastardo!" rispose Leonida.

Crono scoccò le dita. Menelao e Agamennone frustarono colui che si sacrificò per Sparta,Atene e Corinto.

Crono ridacchiò.

"Vedo che rimani inerme al dolore, Spartano. Proprio per questo occorrono alleati come te. Pensa a ciò che hanno fatto gli dèi. Avrebbero potuto salvarti, ma hanno favorito i Persiani." disse Crono con parole manipolatrici.

Leonida scoppiò a ridere, sputò sangue per terra e parlò.

"Crono, avvicinati, lascia che ti dica una cosa...TU...DISTRUGGI LA MIA TERRA...INSULTI LA MIA GENTE...INSULTI ME, UN RE VALOROSO...e ora, che hai devastato Sparta, manipolato quel bastardo di Eracle e i miei vecchi soldati, pretendi anche che io mi allei con te, torturandomi per giunta. Sai che ti dico? Vuoi uccidermi? Fallo, bastardo di merda." Urlò Leonida.

Crono fissò adirato il re Spartano.

"Come vuoi. Menelao, Agamennone, sgozzatelo"

Menelao porse un coltello ad Agamennone. Il vile Atride avvicinò il coltello alla gola di Leonida. Quest'ultimo sputò in faccia ad Agamennone.

"Maledetto, senza Crono saresti rimasto nell'Ade!"

Agamennone si preparò a colpire, ma una freccia perferò il suo braccio. L'Atride urlò di dolore, e immediatamente tutti i Titani ed eroi si misero in guardia, Apollo e Artemide, sopra un carro spararono due frecce e ruppero le catene che imprigionavano Leonida. Accadde tutto talmente velocemente che nessuno riuscì a fare niente, anzi, Apollo e Artemide riuscirono a liberare con successo Leonida. I due dèi e l'eroe fuggirono sul carro di Apollo, lontano dai Titani, in mezzo al cielo stellato della notte.

"Apollo?Artemide?? Ma che..." farfugliò Leonida.

"Ermes avrebbe dovuto darci notizie, se l'attacco ai Titani avesse avuto successo, ma non ho ricevuto nulla da parte sua. Perciò ho chiesto ad Atena di allenare per conto suo i nuovi guerrieri, ho incontrato perfino Patroclo,Enea e Paride. Adesso la squadra Ade sta giungendo nuovamente sull'Olimpo" disse Apollo.

"Come hai fatto a trovarmi?" chiese Leonida.

"Artemide ha insisito per settacciare tutta la Grecia in cerca di qualche eroe, il che, grazie alla velocità dei miei cavalli, mi è assai facile" spiegò Apollo.

Apollo,Artemide e Leonida giunserò fino al monte Olimpo. Dove vi erano tutti gli dèi ed eroi. L'arrivo di Leonida suscitò mormorii in tutta la sala.

"Cazzo avete da guardare?!" urlò Leonida.

"Chi ti ha conciato così?"Chiese Suddus, l'eroe figlio di Ares.

"Se non ti tappi quella bocca ti concio anche peggio" Ribattè Leonida.

"Vediamo che sai fare signorina!"Urlò Suddus.

Andros e Gianieus si misero in mezzo per bloccare Suddus.

"Peccato, volevo vedere un pò di mazzate" borbottò Dactio ridacchiando.

Zeus fulminò gli eroi con lo sguardo.

"non fate i bambini!"tuonò Zeus.

Atena fece cenno a tutti gli eroi di entrare dentro la sala, per discutere meglio sul piano di battaglia. Si posizionarono tutti quanti su alcune sedie dorate posizionate per l'occasione. presero posto Zeus e Era al centro della sala, con Poseidone e Ade a fianco. Dinanzi a loro Apollo,Artemide,Atena,Efesto,Ermes,Afrodite. Ma anche i quattro apprendisti, Andros,Suddus,Gianieus e Dactio. Inoltre anche gli eroi antichi, ovvero Achille,Ettore,Perseo,Patroclo,Enea,Paride,Odisseo e Leonida.

 


 

  
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