19/04/2011
6 recensioniEpifania: perchè non si è mai pronti a scoprire di amare qualcuno.
È difficile da spiegare le sensazioni che ti travolgono quando prendi consapevolezza di amare una persona.
Nemmeno il poeta più glorioso riuscirebbe a trovare le parole adatte per spiegare la sensazione di calore che ti avvolge, lo squarcio che si apre in testa non appena si riesce a ricomporre il puzzle di ricordi e sentimenti legati a quella persona che sai di non veder più con gli stessi occhi
E a chi dice che sono solo belle parole e nulla più io rispondo che non hanno mai provato sulle corde del loro cuore quello che io ho provato.
L'epifania si può presentare sotto varie forme.
Potrebbero essere i vostri amici, stanchi di vedervi innamorati ma senza rendervene conto, a farvi aprire gli occhi con metodi “shock”.
Potrebbe essere l'altro a farsi avanti, facendoti prendere coscienza del fatto che no, non potresti vivere senza di lui (e non certo come amici).
Oppure potresti accorgertene da solo, in molti modi possibili, a volte incredibili.
Nel mio caso l'epifania l'ho avuta sognando.
Lo so, suona molto “religioso”, ma vi assicuro che di sacro ha veramente poco.
Vi è mai capitato di sognare? Immagino di sì, tutti sognano.
Ma vi è mai capitato di ricordarvi esattamente ogni dettaglio del sogno? Le sensazioni, i battiti forsennati del cuore, il colore delle pareti e le foto appese. Insomma, tutto, dettaglio per dettaglio.
A me non era mai capitato prima di quel sogno.
Il sogno dal quale mi svegliai con la consapevolezza di aver confuso per estrema amicizia quello che in realtà era puro amore.
Kurt, con un maglione rosso e i jeans bianchi, sdraiato sul tappeto con una bambina ricciola di poco più di tre anni vestita di azzurro intenta a giocare con dei cubi di legno...
Ricordo ancora il senso di tepore e gioia che mi scaldò il cuore alla vista di mio marito, perchè sì, ricordo di aver visto una foto in cui tagliavamo una torta chiaramente di nozze, per non parlare della fede al mio dito.
Lui sorridente, bello come non mai, che cantava insieme alla bimba delle sciocche canzoncine per bambini, mettendoci l'impegno che avrebbe messo per un musical di Broadway.
La bambina saltellava felice sul tappeto continuando a ridacchiare e chiamando “Apà Kurt”.
Mi alzai dal divano per raggiungere la mia famiglia sul tappeto dove Evelyn, o almeno così l'aveva chiamata lui, mi sorrise e tirò giù vicino a lei.
-Qui apà Blaine!-
-Sì, qui papà Blaine!- Sorrise Kurt, facendo il coro alla figlia, nostra figlia.
Mi avvicinai a lui, passandogli un braccio intorno alla vita.
-Bacio, bacio, bacio!!!-
Evelyn continuava a saltellare intorno a noi.
-I desideri della mia principessa sono ordini!-
Detto questo lo baciai, assaporando la dolcezza di quelle labbra.
-Ti amo, lo sai vero?-
-Lo so da anni, Blaine... ti amo anche io.-
Il sogno finì, così come era arrivato, lasciandomi al risveglio un profondo dispiacere per la perdita di quello che sentivo reale poco prima.
Rimasi sconvolto da quella tristezza, ma ancora di più dalla consapevolezza che io amavo Kurt.
Proprio quel Kurt che fino al giorno prima consideravo solo un mio ottimo amico, forse il migliore, forse qualcosa di più senza rendermene conto.
Fu la voglia di riavere quello che mi sembrava mi fosse stato strappato via a farmi alzare dal letto e a farmi correre come un pazzo alla sua porta.
Kurt venne ad aprire tutto spettinato e visibilmente addormentato, era decisamente una visione insolita ma anche tremendamente tenera.
-Blaine? Che ci fai in piedi a quest'ora?-
-Ti amo!- glielo dissi così, di slancio, non potendo più aspettare nemmeno un altro momento.
-Co..cosa? Stai bene Blaine? Hai la febbre? Mi sembri leggermente sconvolto.-
Lo vidi cauto, sapevo che lui era innamorato di me, me l'aveva detto in quella caffetteria a San Valentino.
“Come in Harry ti presento Sally” aveva detto all'epoca, me lo ricordavo ancora. Era giunto il momento che arrivasse anche il nostro lieto fine.
-Sto benissimo! Ho solo capito, finalmente ho capito.-
Non so se furono le parole che dissi o il tono che usai, ma non appena si aprì in un sorriso radioso capii che lui aveva inteso la mia serietà.
Mi travolse in uno stretto abbraccio a cui io, bisognoso di recuperare il calore provato nel sogno, feci seguire un bacio, il primo di una lunghissima serie.
E adesso, qui sdraiati sul divano a vedere la tv abbracciati, sono certo che un giorno o l'altro, in futuro, proverò un senso di déjà vu quando mi troverò a giocare con mia figlia e mio marito sul tappeto di casa.
E allora capirò che la vita è perfetta.
Angolino di Zebraviola
Eccomi con una shot per la prima volta nella sezione Glee!!!
Io adoro questo fandom e quindi non potevo non lanciarmi anche io in una celebrazione del lor amore, no?
Spero che a qualcuno possa piacere, le recensioni sono moooolto gradite, veramente tanto!
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Chiara