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Autore: SofiaElric    19/04/2011    8 recensioni
Cinque piccoli racconti sulla vita e le riflessioni di Naruto e Sasuke dedicati a mia sorella Alips.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Progetto ALIPS

       A-Afrodisiaco

 L-Lacrime

   I-Infantilità

 P-Possesso

S-Silenzio

 

 

Afrodisiaco

Naruto era un afrodisiaco. Una droga. Da quando per la prima volta le mani di Sasuke erano affondate nei biondi capelli ribelli, da quando le labbra avevano tracciato una scia di baci sulla pelle ambrata e il calore di quel corpo lo aveva avvolto, non era più riuscito a farne a meno. E, come un afrodisiaco, più ne prendeva e più ne voleva. Il suo corpo che affondava in Naruto, le dita strette sui fianchi snelli, quegli occhi celesti, liquidi, che lo fissavano, socchiusi, guardando senza esitazione nel profondo della sua anima. Le labbra carnose lasciavano uscire ansimi caldi sul collo di Sasuke. Sentiva la voce roca e morbida sussurrare il suo nome, assaporandolo, come se fosse un premio, qualcosa di prezioso. E allora si spingeva ancora più a fondo, per gustare un'altra volta quel meraviglioso afrodisiaco.
 

 

Lacrime

Sasuke Uchiha odiava piangere. Dalla morte di Itachi neppure una singola lacrima aveva reso lucidi quegli aridi occhi neri. Ma, al posto suo, aveva pianto Naruto. Da quando Sasuke era tornato a Konoha, mettendo la testa a posto e decidendo di crearsi un futuro, lo scalmanato compagno raggiungeva spesso gradi di felicità che non credeva esistessero. Ma era difficile, per Sasuke, dimenticare le lacrime salate che avevano oscurato quegli occhi celesti tanto amati. Quando un'ombra passava sul viso di Naruto, quando quei pezzi di cielo si inumidivano per una parola cattiva, resi sensibili dal tanto dolore, Sasuke sentiva come una lama affondare nella scorza dura che avvolgeva il suo cuore per raggiungerne l'interno. Così, promise a se stesso che, finché avesse avuto vita, mai più il volto di Naruto si sarebbe adombrato, mai più una lacrima l'avrebbe solcato a causa sua. Mai più.


 

Infantilità

-Io voglio il ramen!-

-No, Naruto. L'hai già mangiato a pranzo. Non è salutare!-

I due ragazzi si fronteggiavano, in cucina, uno davanti all'altro.

-Ma ne ho voglia!-disse Naruto, imbronciandosi e stringendo i pugni.

-Ti ho già detto di no, dobe! Non te lo comprerò e non te lo cucinerò.- ribatté Sasuke, infervorato.

-Però....- cominciò l'altro, ma venne interrotto bruscamente dall'Uchiha.

-È un comportamento estremamente infantile, Uzumaki. Dovresti smetterla e deciderti a maturare un po'.-

-Non lo farò mai!- Naruto gli fece la linguaccia e incrociò le braccia. Dopo qualche secondo di sguardi infuocati, però, sciolse la posizione rigida e arricciò le labbra in una muta e adorabile richiesta. -Per favore....- chiese, guardandolo dal basso verso l'alto.

La corazza di Sasuke resistette. 

Gli occhi azzurri di Naruto si spalancarono, le sopracciglia si piegarono all'ingiù.

La corazza si incrinò.

-Sasuke....- la voce tremante e terribilmente dolce di Naruto risuonò flebile nella stanza.

La corazza si ruppe.

-....E va bene! Vado a comprarti il ramen! Sei proprio un bambino!-

La reazione esaltata e felice di Naruto e il suo improvviso abbraccio lo fecero pentire di non aver ceduto prima. Diamine. Sasuke amava quell'infantilità.


 

Possesso

La luce argentea della luna carezzava il corpo nudo di Naruto, disteso a pancia in giù sul letto. Lo sguardo di Sasuke vagava dal lenzuolo che, come in un quadro, lo copriva dalla vita in giù, alla pelle liscia della schiena, poi su, lungo la spina dorsale, lungo le delicate ombre su essa disegnate, fino alle scapole sporgenti, le spalle muscolose, il collo morbido, e poi ancora più in là, sul viso dormiente; sfiorava le labbra rosse, carnose, socchiuse, il naso dritto e le palpebre sottili, mosse appena da un sogno agitato, le ciglia lunghe, le sopracciglia bionde, i capelli ribelli. E un istinto strano si fece strada in lui, come un'onda calda, una consapevolezza improvvisa che gli salì alla bocca piegandola in un sorriso. Vide gli occhi ridenti di Naruto, sentì le sue parole allegre, esaltate, felici, la sua presenza rassicurante in un momento difficile, il suo sorriso caldo e luminoso come un raggio di sole nell'oscurità della vendetta. Tutto, da quel corpo perfetto alla voce bambina, da quel sorriso allegro a quell'esuberante personalità, tutto era suo. Suo e di nessun altro.


 

Silenzio

-Ti ho detto che voglio farlo di notte, Sasuke!-

-Ma Naruto! Cosa ti cambia se sarà giorno? Potremmo chiudere le imposte e non cambierebbe niente! Non puoi pretendere troppo!-

I toni dei due ragazzi si stavano alzando pericolosamente.

-Ma di notte c'è più atmosfera! E silenzio!-

-Casa mia è isolata, ci sarebbe silenzio comunque. E chi se ne importa dell'atmosfera, l'importante è farlo!-

-Di giorno i rumori che sicuramente faremmo infastidirebbero la gente!-

-Ma se lo facciamo a casa mia va benissimo, te l'ho già detto. Insomma, lo sai che voglio fare altre cose di notte....- e dicendo questo Sasuke non riuscì a evitare di gettare un'occhiata maliziosa a Naruto -sicuramente non una stupida serata a raccontarsi storie di paura con gli altri!-



Grazie mille per aver letto queste mini-storie.... :D
Sono per Alips e le allego anche un immeeenso ringraziamento!! Non sarei mai riuscita a scrivere niente senza la sua costante presenza e il suo supporto. Quindi, grazie, arigatou, thanks, danken, merci, gracias.... beh, non ne conosco altri :)
Bye-bee

  
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