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Autore: LarcheeX    19/04/2011    8 recensioni
Se Tenseiga potesse pensare, cosa direbbe di Sesshomaru?
Il fodero è buio. è triste sapere che in tutti questi anni sono solo riuscita a scoprire che il fodero è buio.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fodero è buio.

 

Il fodero è buio. In tanti anni di onorato servizio l’unica cosa che sono riuscita a sapere è che il fodero è buio.

Padrone, potresti almeno tirarmi fuori, ogni tanto, anche solo per farmi prendere un po’ d’aria, temo di arrugginirmi, di perdere l’affilatura, se non mi tiri fuori! Già, ma a te che io sia affilata o meno non interessa, infondo io non posso uccidere. Tu vuoi lei, per lei stai faticando così tanto, per lei non fai altro che vagare di qua e di là, ti preoccupi solo di lei.

Ma lei non è tua, perché la brami così tanto? Perché non ti accontenti di me? Non sono anch’io un regalo di tuo padre?

 

***

 

Ti sei fatto tagliare il braccio per lei. Hai vagato, hai cercato, hai ucciso per lei. E l’unica cosa che sei riuscito a cavarne è il braccio sinistro mancante. Eppure, nonostante siano stati proprio lei e il suo possessore a farti questo, tu ancora la brami. Ancora provi il desiderio di impugnarla. Ancora sento le tue parole astiose verso tuo fratello, e tutto questo per lei. Lei, lei e lei soltanto.

Zoppichi, muovi ancora qualche passo incerto, finché non ti lasci cadere ai piedi di un albero, spossato per il combattimento e umiliato per la sconfitta.

Sesshomaru, tuo padre non vorrebbe vederti così.

 

***

 

Hai ancora cercato di prenderla. I tuoi tentativi cominciano ad annoiarmi, mentre penso che stai diventando sempre più patetico.

Patetico nell’ostinarti a desiderarla, andando contro tuo padre.

Patetico nel continuare a cercare di uccidere tuo fratello per qualcosa che ti è impossibile impugnare.

Patetico nel maledire tuo padre, chiedendoti perché tu debba essere così sfortunato da possedere me.

Patetico nell’allearti con una serpe strisciante di nome Naraku, permettendogli di usarti solo per loschi fini.

Lo vedi? La brama di lei ti porta solo al renderti un idiota.

 

***

 

Hai una tenacia davvero mirabile, per quanto inutile e ridicola, una tenacia che questa volta ha messo in palio la tua stessa vita.

La desideri così tanto da volerti sacrificare, pur di poterla impugnare?

Ti sei messo, però, nei guai da solo. Nel tentativo di impossessarti di lei hai insegnato a tuo fratello la Cicatrice del Vento e, in quel momento, ti ho salvato.

Padrone, io ti ho tratto in salvo, io ti ho protetto, non lei! Sei ancora così cieco da non capire quale, tra noi due, sia la più importante? Puoi riportare alla vita chiunque tu voglia! È il potere più meraviglioso e dolce che tu possa avere, come fai a non rendertene conto!?

Dopo esserti fatto trarre in salvo, ti sei accasciato ai piedi di un altro albero, in condizioni, se possibili, ben peggiori ti quando tuo fratello ti ha tagliato un braccio. Sento il tuo corpo tremante e i tuoi respiri frettolosi, forse per la stanchezza, o forse anche per la paura. In fondo, la Cicatrice del Vento è una tecnica assai distruttiva.

Sembra quasi che tu ti sia reso conto che lei non è tua.

 

***

I tuoi pensieri e la tua brama per lei stanno sfumando, in queste ore che hai passato sotto quest’albero, sostituiti da un qualcosa che provi raramente… Sesshomaru, tu sei incuriosito.

Il tuo sguardo si perde tra due alberi frondosi, dove sai che si nasconde qualcuno. Qualcuno che, nonostante la paura, ha lottato per portarti un po’ di cibo. Le tue sopracciglia si aggrottano. È strano vederti così, sembra quasi che tu non capisca qualcosa.

Ed ecco che da quel punto spunta fuori una bambina dall’aspetto un po’ malconcio, che posa a terra un po’ d’acqua e un pugno di semi, per te. Il tuo cuore ha un buffo sobbalzo, ma ti limiti a nove, fredde e taglienti parole:

“Il cibo degli umani non è di mio gradimento.”

 

***

 

È tornata anche oggi, la bambina, con il suo pugno di semi per te.

È la prima volta che qualcuno si preoccupa per te. Non lo aveva mai fatto nessuno, nemmeno tua madre. Tutti avevano pensato che tu, da bravo e potente demone maggiore, non avessi bisogno di nessuno. A te piace quella bambina, lo sento dai sobbalzi che il tuo cuore fa ogni volta che vedi il suo codino spuntare tra i cespugli. Ti piace perché non si fa intimorire dal tuo aspetto, è coraggiosa.

Noti che sul volto ha graffi e segni di contusione, come se l’avessero picchiata, e noto con piacere che la cosa ti dà fastidio, come se non lo tollerassi.

“Come ti sei fatta quei graffi?”

La bambina spalanca gli occhi, colta di sorpresa dalla domanda inaspettata, trattenendo il respiro.

“Non sei obbligata a dirmelo.”

Altre parole.

È strano che tu parli così tanto, di solito ti limiti alle imprecazioni contro lei e tuo fratello o a quei pochi comandi che imponi al tuo schiavetto dalla pelle verde, invece adesso la tua curiosità ti spinge a parlare, capire.

La bambina, ad altre fredde parole, sostituisce il suo stupore con l’espressione più felice che io abbia mai visto. Sembra proprio un piccolo angelo sorridente.

“Perché questa manifestazione di gioia?”

Dici, contrariato.

Ma tanto lo so che ti sei già affezionato a lei.

 

***

 

È morta.

L’ultima speranza che aveva il destino per farti cambiare e svanita tra le fauci di un lupo affamato, e oramai mi rassegno nel vederti imbronciato e arrabbiato per sempre. Quella piccola luce scintillante e sorridente aveva aperto una piccola breccia che ora si è richiusa quando il destino aveva deciso di farla sopprimere.

Noto il tuo sguardo pensieroso, mentre scruti il corpo della piccina, cercando di ignorare il fastidioso ciarlare del tuo schiavetto dalla pelle verde. Mi chiedo cosa tu stia pensando in questo momento. Ti dispiace? Sei triste? Vorresti morire?

Neanche mi rendo conto di quello che sto dicendo quando sento la tua mano posarsi su di me.

“Perché non sperimentare ora il potere di Tenseiga?”

Non ci credo.

La tua mano ha una presa decisa, sicura, di chi è abituato a maneggiare la spada, e provoca il tintinnio vivace dei tuoi artigli sul mio metallo. È bello, mi piace.

La tua mano è molto calda mentre mi sfoderi, forse ancora curioso, forse deciso a usarmi, forse più… compassionevole.

L’aria della sera è frizzante e il metallo vibra, emozionato, al contatto con il lento e sinuoso venticello che ha preso a soffiare, forse già consapevole di quello che stai per fare.

Alzi il braccio…

- 

Vuoi salvarla?

 -

Ti basta poco per riconoscere i servi dell’Aldilà…

- 

“Voglio salvarla?”

 -

Ti fermi un secondo, titubante. Avresti accettato con serenità il fatto di aver aperto il cuore a qualcuno?

 -

“Ma infondo è solo una ningen.”

 -

Ningen, ningen… questa parola sembra rimbalzarti nella testa come tanti mosconi rumorosi, ma il silenzio piomba di nuovo tra quei pensieri fastidiosi quando ripensi al suo sorriso, alla sua espressione di gioia.

 -

Vuoi salvarla?

“Voglio salvarla?”

- 

E deciditi, figlio mio!

 -

 -

 -

 -

 -

Non passa nemmeno un secondo che la mia lama taglia tutti i servitori dell’Aldilà in un sol colpo, riportando la vita nei suoi occhi.

L’aiuti ad alzarsi, usando il tuo ormai unico braccio, e la guardi pensieroso finché non riesce a ristabilirsi sulle sue gambe, dopodiché te ne vai sicuro che non ti segua.

Ma dopo un po’ ti accorgi di un paio di piccoli piedi che zampettano dietro di te, trotterellando per stare al passo con la tua camminata fiera, e ti accorgi che non smetterà mai più.

 -

 -

 -

“Signor Sesshomaru, quando io morirò… voi vi dimenticherete di me?”

“Non dire sciocchezze, Rin.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non passa nemmeno un secondo che la mia lama taglia tutti i servitori dell’Aldilà in un sol colpo, riportando la vita nei suoi occhi.

 

 

 

Quel giorno ero sicura di essermi riferita agli occhi pieni di morte della bambina che, grazie a me e alla compassione di Sesshomaru, erano ritornati a vivere.

 

 

 

Ma, col passare dei giorni, dei mesi, mi sono accorta che più era viva Rin, più gli occhi di Sesshomaru splendevano di nuovo, di una vita diversa, di una vita speciale, di una vita felice.

 

 

 

Tenseiga.

Ed eccomi qui gente^^

si, lo so, dovevo aggiornare On the Road, ma grazie al caro PC ho dovuto riscrivere tutto il capitolo perchè non l'aveva salvato nella chiavetta... che tristezza

è una sciocchezzuola inventata in due minuti, solo che mi sono chiesta... "e se Tenseiga potesse pensare?"

vi siete accorti che il punto del titolo è bianco? sta a indicare la piccola luce che è Rin per Sesshomaru.

Nice, isn't it?

spero che questa piccola one-shot vi piaccia^^

LX.

  
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