Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: ginny88    19/04/2011    3 recensioni
Remus fece un salto sul letto, lanciando un urlo abbastanza selvaggio per i suoi standard, raggiungibile solamente nelle notti di luna piena, e cercò di staccare la mano dalla presa della belva.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Remus stava dormendo della grossa sotto le coperte, fuori c’erano -2° e lui non dava segno di essere intenzionato a lasciare il mondo dei sogni e quelle coperte calde, visto e considerato che lui odiava il freddo.
Se qualcuno l’avesse visto in quel momento avrebbe stentato a credere che si trattava di Remus Lupin, il prefetto, il ragazzo sempre impeccabile, con la divisa in ordine e i libri sotto braccio.
No, non l’avrebbero MAI riconosciuto. Era steso perpendicolarmente sul letto, la testa sotto il cuscino, i piedi facevano capolino dalle cortine del baldacchino e una mano era a penzoloni fuori dal letto.
Dormiva così beatamente che non si accorse della creatura oscura, che avanzava carponi sul tappeto, cercando di non fare rumore, con la coda che sferzava il pavimento.
Una volta arrivata di fianco al letto dove Remus dormiva placidamente, alzò il muso guardando la mano che ricadeva a penzoloni, una preda troppo allettante.
Senza pensarci due volte si avventò su quella mano mordendola, dimenticandosi di essere delicato.
Remus fece un salto sul letto, lanciando un urlo abbastanza selvaggio per i suoi standard, raggiungibile solamente nelle notti di luna piena, e cercò di stancare la mano dalla presa della belva.
“Sirius! Porca Morgana, lasciami la mano cane pulcioso!”
Il bestione nero lasciò la presa, abbastanza risentito per l’appellativo di “pulcioso” datogli dal suo compagno e lo guardò con il suo solito sguardo da cane abbandonato, cominciando ad uggiolare.
“Non attacca razza di bastardo! Ma che diavolo ti è saltato in mente?! Stavo dormendo così bene!”
E così dicendo si rimise sdraiato, non badando allo sguardo argenteo che seguiva ogni suo movimento.
Remus sentì il materasso abbassarsi sotto il peso del suo compagno e si nascose ancora di più sotto le coperte.
Il moro cominciò a raspare con le zampe cercando di trovare il punto dove poteva penetrare tra quelle coltri rosso fuoco.
“Firiuf finiffila!” la voce attutita dalle coperte raggiunse Sirius, il quale però continuò imperterrito nella sua missione di scavo.
Iniziò persino ad uggiolare nel punto dove immaginava ci fosse l’orecchio di Remus, sapeva che non avrebbe resistito troppo con quel suono nelle orecchie.
Infatti dopo meno di un minuto il viso arrossato di Remus emerse dalle coperte.
“Ma tu di solito non dormi fino a mezzogiorno?!” non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò la faccia inondata dalla saliva di Padfoot.
“SIRIUS! DAI!”
Il licantropo rimise la testa sotto il cuscino per sfuggire agli attacchi del suo compagno di stanza, e stette immobile sperando, invano già lo sapeva, che Sirius si stancasse e andasse a infastidire James o qualcun altro.
Per un po’ sentì un silenzio quasi preoccupante, poi avvertì un fruscio ed un corpo caldo appoggiarsi al suo.
“Giorno Moony… Ben svegliato”.
L’altro sollevo lo sguardo, o lo fissò con un sopracciglio arcuato.
“Ben svegliato? Mi hai fatto perdere 5 anni di vita! E mi hai lavato la faccia!”
“Beh appena sveglio cosa vorresti fare? Ci si lava la faccia”. Ribatté il moro con un sorriso furbo e guardandolo come se fosse un’ovvietà.
“Hai detto bene! Ci si lava, non si viene inondati di saliva! E poi lo sai che odio quando lo fai, quella cosa è… viscida e calda!”
“Ma Messer Moony, un tale vocabolario non è da te… Viscida e calda? E’ saliva! Come dovrebbe essere?”
Il licantropo lo guardò storto e si sedette sul letto mentre il moro si stese meglio a pancia in giù, con il lenzuolo che a malapena gli coprila il fondoschiena.
Remus lo guardò di sottecchi.
Non riusciva a stare in collera con lui per più di due minuti, anche se lo aveva svegliato in quel modo orripilante. Gli bastava guardarlo negli occhi, lui ci si perdeva dentro, e tutto veniva dimenticato.
“Sirius, vorrei farti notare che sei nudo”.
“Beh ovvio no? Sono a letto”.
“Prima non eri a letto, eri sul pavimento a tendere agguati al mio braccio”.
“Hai detto bene, preparavo un agguato”.
Il castano lo guardò scettico. Delle volte si domandava perché cercasse anche solo di intavolare una discussione semi – seria con lui.
“Sei sexy con i capelli all’aria lo sai?” disse Sirius sollevandosi e poggiando il mento sulla sua spalla.
Remus a quella frase avvampò, e nello stesso istante sentì un brivido percorrergli la schiena quando avvertì il respiro caldo di Sirius vicino al suo orecchio.
“Io non sono sexy, soprattutto di prima mattina e con i capelli all’aria!” Ribatté, e fece per alzarsi.
“Nooo dove vai? E’ presto! E poi Sirius sta ancora aspettando il suo buongiorno!” si lamentò il moro prendendolo per un braccio e trascinandolo nuovamente sul materasso.
“Ho fame, davvero, ho bisogno di proteine”.
“Uhm…” il moro probabilmente non l’aveva neppure ascoltato o non la pensava come lui, visto che era intento a tracciare i contorni del suo viso con il naso, per poi scendere sul collo bianco del licantropo.
Remus sospirò e chiuse gli occhi, un brivido gli attraversò la schiena mentre sentiva Sirius che con il suo corpo lo sovrastava e poggiava le sue labbra sul suo collo.
“Dieci minuti, giuro, poi potrai fare razzia di proteine giù in Sala Grande”. Disse Sirius sorridendogli e dandogli un bacio a fior di labbra.
Remus sorrise e intrecciò le dita tra i capelli del moro, mentre le labbra di Sirius tornavano sul suo collo, mordendolo e succhiandolo, lasciando segni rossi su quella pelle bianca.
“Sirius… cosa ti ho detto riguardo i morsi sul collo?”
“Scusa scusa…” e scese a baciargli il petto, accarezzando le cicatrici che attraversavano il torace del suo compagno, passandole con le dita, una ad una, tastando la consistenza della pelle. Le conosceva tutte, le avrebbe trovate anche ad occhi chiusi, sapeva ogni loro peculiarità, amava quelle cicatrici, che lo facevano essere così… unico e speciale, anche se Remus appena ne aveva occasione cercava di coprirle.
Remus sollevò il viso e si impossessò della bocca del moro, posando un dolce bacio sulle labbra appena dischiuse.
Sirius ne approfittò e spinse la lingua nella bocca di Remus, approfondendo quel bacio e inebriandosi del suo sapore.
Il castano strinse la presa sui lunghi capelli di Sirius, baciandolo, quasi selvaggiamente, come se non volesse perdere un solo respiro del suo compagno.
Dopo qualche minuto si staccarono, bisognosi d’aria e Sirius riaffondò le mani nei capelli del licantropo.
“Oh sì” disse Sirius sorridendo, “sei assolutamente sexy con i capelli per aria”.
L’altro sorrise e gli posò un bacio sul naso.
“I dieci minuti sono passati sa Signor Black?”
Il moro lo guardò imbronciando le morbide labbra come un bambino.
“Giuro, dopo aver mangiato ti ritrascino qui e non ti faccio uscire per tutto il pomeriggio”. Disse maliziosamente Remus, facendogli l’occhiolino e riuscendo a sfuggire dalle grinfie del moro.
“Guai a te se non sarà così!” lo minacciò scherzosamente Sirius.
Remus gli fece la linguaccia e si diresse verso il bagno.
Il moro lo guardò e con un balzo felino lo raggiunse, trascinandolo in bagno, senza dargli il tempo di ribattere, chiudendo la porta a chiave.
La colazione avrebbe dovuto aspettare.
 
*-*-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-*-**-*-*-*-*-*-*-*-*-*
 
Ed eccomi qui!
La mia prima WolfStar… *-* non posso crederci! Dopo averne lette a centinaia ci ho provato!
Fa schifo… lo so… molto schifo xD.
Ma tentar non nuoce, e avevo in mente un Sirius versione canina che importuna il povero Remus xD.
Beh… se siete arrivati fin qui, che ne dite di lasciarmi un commentino?
Grazie!!!
Silvia
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ginny88