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Autore: Elettra28    20/04/2011    5 recensioni
Storia che si svilupperà sul rapporto in modo particolare tra Heather Morris (Brittany) e Naya Rivera (Santana) Aiutate da un nuovo personaggio di mia invenzione
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per parlare di HeMo e Naya devo prima presentarmi e raccontare un po’ di cose….
Il mio nome è Stefano, e come si capisce sono italiano, Vocal coach del cast di Glee, produttore musicale e da qualche anno ombra di Ryan nonché colui che viene svegliato alle ore più improbabili della notte perchè semplicemente a quel pazzo è venuta in mente qualche canzone, mush-up o altre follie varie…..
Il mio pazzo rapporto col pazzo personaggio che vi ho appena citato inizia con un incontro ad una festa di un mio amico ,Sean… incontrai Ryan li e subito lo notai perchè era circondato da persone più strambe di lui e diciamo che era la Star della festa.
Ci ritrovammo a chiacchierare non mi ricordo nemmeno io come ma gli argomenti puntarono sulle produzioni musicali di Broadway ed il sempre poco budget a disposizione per riuscire a fare qualcosa di decente…. Io alle spalle ormai avevo collaborazioni abbastanza importanti, avevo seguito come vocal coach molti artisti come Robbie Williams, Bublè, Anastacia, Cristina Aguilera e per tanto tempo Madonna…. Penso che solo per questo ultimo nome Ryan quella sera mi abbia degnato di una considerazione, perchè Sean mi ha presentato come colui che ha fatto miracoli con la regina del Pop.  E poi forse perchè sono italiano (lui ha un’ammirazione innata per tutto ciò che è italian Style).
La conversazione si faceva sempre più accesa Sean era un produttore tra i più ricchi di Los Angeles e Ryan si batteva per fargli capire che bisognava rischiare in nuove produzioni e lasciar stare sempre le solite storie d’amore tra il buono e la bella di turno…. Secondo Ryan bisognava essere coraggiosi! Fù così che ci accennò ad un suo progetto sul quale stava lavorando che parlava di un gruppo di ragazzi di uno dei tanti normali licei americani che cantavano in un club e attorno voleva far girare tutta la vita adolescenziale americana.
Ci fù un momento di gelo quando Sean accennò ad un sorriso sarcastico rispondendo a Ryan che di high school musical ce n’era già uno e già gli americani si stavano stufando di questi slavati che ballavano e cantavano come dei professionisti in un liceo, che lui aveva molte più potenzialità e poteva impegnarsi di più e lasciar stare il target “adolescenti sognanti”.
Penso che Ryan abbia avuto degli istinti omicida in quel momento!
Ma che  invece mi abbia adorato quando ho preso la parola e ho detto che comunque il target adolescenziale è quello che piace di più e se dovessi scegliere trà vedere un telefilm a casa per rilassarmi dove c’è della bella musica e belle coreografie contro magari uno dove si vedono budella in sale operatorie preferivo di gran lunga la spensieratezza del liceo! …. Ryan non credeva alle sue orecchie, non avrebbe mai pensato prendessi le sue difese contro il mio amico (me lo confessò dopo tanto tempo).
Ma io ero abituato a dire quello che pensavo e diciamo che a Sean non è mai interessata più di tanto la mia opinione e a me la cosa non dispiaceva sinceramente.
Passarono dei mesi da quell’incontro e un giorno piovoso mentre cercavo di prendere la metro con una massa di cinesi in vacanza che mi travolgevano, squilla il mio cellulare con un numero sconosciuto:
“Ciao Stefano sono Ryan Murphy, ci siamo conosciuti qualche mese fa alla festa di Sean ricordi?”
Aveva chiesto il mio numero a Sean, come potevo dimenticare quel personaggio così originale…. Dissi di sì tra la folla ed in mezzo a lingue incomprensibili…. mi disse che mi doveva parlare e fissammo un appuntamento per il giorno dopo a casa sua a cena.
Non riuscivo ad immaginare cosa volesse Ryan da uno come me…. Ma non vedevo l’ora di incontrarlo.
Fù una serata strana, lui era pieno di entusiasmo nel vedermi io penso di avere avuto in faccia un grosso punto interrogativo per tutta la sera.
Non so se mi sembrava di essere più ad un colloquio di lavoro o ad un provino, perché Ryan ha voluto sapere tutto di me, così gli raccontai il perché avevo lasciato l’italia con alle spalle una brillante carriera da direttore di orchestra tra i più giovani al mondo, di come avevo vissuto tutta la mia adolescenza e parte della mia giovinezza a studiare musica per poi prendere tutte quelle qualifiche, diplomi e lauree che alla fine mi erano sembrate dei fogli di carta da appendere come decorazioni. Raccontai ancora del mio profondo momento di crisi quando morì mia sorella ,a cui ero legatissimo, per un incidente stradale e di come avevo messo tutto in discussione perché sentivo che non ero felice, e quella non era la vita che volevo. Così mollai tutta la mia brillante carriera e me ne andai il più lontano possibile da tutti quei ricordi e da tutte le situazioni patinate che mi ero creato e volai negli Usa. Prima a NY e poi mi stabilii a LA iniziando tutto da capo, studio compreso. Amavo la musica, e la visione che avevo in quella vita nuova che mi ero voluto reinventare era di una musica libera, senza regole precise e senza impostazioni e clichè. 
Ryan mi ascoltava estasiato non so perché dicevo ad una persona praticamente sconosciuta tutte quelle cose così personali ma lui ha sempre avuto questa dote di saper ascoltare e leggerti dentro.
Mi confidò che aveva chiesto un po’ di informazioni a Sean e che fino ad ora confermava tutto e che Sean non aveva esagerato.
In quella sera abbiamo visto video, parlato di musica (un sacco di domande su Madonna, lui è letteralmente ossessionato), cinema, teatro e ci siamo riscoperti ad avere tante passioni in comune.
Una serata fantastica che si chiuse con un: “accidenti sono le 4 io trà un po’  ho un volo alle 7 per Parigi, devo sbrigarmi, grazie Stefano è stata una serata veramente illuminante” ringraziai a mia volta ma credo di essere andato via ed averlo salutato sempre con quell’eterno punto di domanda sul viso.
Non capivo…. Continuavo a non capire…..
Arrivai a casa e crollai…..
Al mio risveglio trovai un sms di Ryan che diceva così: “Starò via una settimana…. se non li conosci già ascolta i Journey …. Il Glee ti aspetta!!!!”
Quell’uomo era pazzo!!!! Punto di domanda sempre più grande…. Era pazzo ma mi affascinava! Ascoltai i
Journey anche se non era decisamente il mio genere e ogni canzone provai ad interpretare una frase o un testo cercando di trovare il significato di quell’sms che per una settimana mi ossessionò.
Come quella parola…. Glee…..
Ryan tornò, ci vedemmo il giorno dopo il suo ritorno e mi spiegò tutto!
Mi parlò per più di due ore del progetto c’erano miliardi di schemi, personaggi, sceneggiature e canzoni e a quelle, mi disse, ci dovevo pensare io!
Aveva trovato i soldi per cominciare, voleva fare i casting al più presto e mettersi a lavoro…. Lo ascoltai per tutto quel tempo, non lo interruppi mai perché era un vortice, un tornado, una meraviglia! Ti faceva vivere le cose come se fossi dentro.
Alla sua domanda: “ bè che ne dici?” risposi che mi aveva spiazzato e gli chiesi che cosa lo spingesse a credere che io avessi accettato.
Mi disse che era perché ero come lui, avevo rischiato nella mia vita e le sfide mi affascinavano.
Aveva ragione….
Accettai. Da quel giorno abbiamo lavorato fianco a fianco con l’equipe degli autori e tutto il team, abbiamo scelto il cast e trovato delle voci e dei personaggi incredibilmente talentuosi e la cosa bella era che nessuno di loro aveva una grossa carriera ed esperienza alle spalle…. Erano tutti dei pezzi di creta grezzi da modellare e Ryan si sentiva come il maestro artigiano che portava loro ad avere una forma ben definita.
Iniziammo le riprese in un caldo settembre ma tutta l’estate io avevo lavorato con le voci principali del cast, praticamente per due mesi avevano vissuto a casa mia Lea, Amber, Cory, Chris e Kevin principalmente, poi per qualche settimana anche Matthew Morrison che era l’adulto e quello con più carriera alle spalle.
Mesi faticosi in cui veramente Ryan mi ha portato alla disperazione perché aveva l’adrenalina a mille e fosse stato per lui non avrebbe né dormito e né mangiato in quel periodo!
I ragazzi erano entusiasti e il cast cominciava ad affiatarsi, io cominciavo ad abituarmi a quel delirio prodotto dalla mente malata di Ryan.
 
Poche settimane prima di iniziare le riprese, mentre ero intento con il mio collaboratore a mixare e correggere una canzone di Cory, Ryan mi chiamò dicendomi se potevo trovare mezz’ora perché stava venendo da me a portarmi 3 cheerleader…. Ormai ero abituato alle sue frasi strane e dissi semplicemente “ok” ….con rassegnazione.
La mia casa è grande e li ho tutto: studio di registrazione, stanze quanto basta e giardino dove far scorrazzare una gatta, unica mia compagna di vita.
Erano le 16 di un Settembre caldissimo e mi stavo bevendo una birra fresca nell’attesa di Ryan e la sua compagnia…. Suonarono alla porta andai ad aprire e trovai lui che, abbracciato a due biondine tutto pepe con un sorriso smagliante, mi sorrideva e mi diceva : “Amico ti ho portato le cheerleader” sorrisi a quella frase e li lasciai entrare, solo dopo mi accorsi che dietro il trio c’era un’altra ragazza dai capelli scuri che sembrava alquanto timida. Ryan la prese per mano e le disse: “Dai Naya non fare la timida. “
La ragazza sorrise e seguì Ryan  dentro con le altre.
Offrì loro da bere e ci sedemmo. Ryan mi disse : “ allora ti piacciono? Hanno un talento fantastico! Heather sa ballare magnificamente e pensa che era da noi come assistente per insegnare a Chris e a Jenna la coreografia di Single Lady, l’ho vista e con quel sorriso poteva solo essere lei: Brittany la mia Brittany, la mia cheerleader Brittany!!!! “ disse con entusiasmo! “ lei è Dianna, non ha un viso dolcissimo? Non è la cheerleader per eccellenza? È proprio Queen la regina e la capitana della squadra delle cheerleader!”
“E tu chi saresti invece?” Mi rivolsi io alla moretta davanti a me
“Io sarei Santana la cheerleader stronza di turno” disse con un sorriso che sapeva proprio di Santana.
Ryan la guardava estasiato e disse:” Naya è un talento incredibile vedrai, loro sono 3 talenti e movimenteranno il Glee, saranno quel pizzico di sale e pepe che farà decollare la serie… vedrai Stefano vedrai!!!”
Le 3 ragazze lo guardavano sognante e si gongolavano in mezzo a tutti quei complimenti che il loro nuovo regista gli faceva.
“Tu le trasformerai in 3 cantanti perfette”. Quella frase mi uccise, non le conoscevo, non le avevo provinate io, e soprattutto non le avevo mai sentite cantare….. come poteva dirmi una cosa del genere davanti a loro soprattutto dove io non avevo modo di controbattere….. Inoltre avevo un sacco di lavoro da fare con gli altri, mixare le canzoni, arrangiarne altre…. Non sapevo proprio cosa dire.
“ ce la farai” mi disse quasi come se mi avesse letto nel pensiero, ormai ci conoscevamo bene e io avevo imparato che le intuizioni di Ryan erano dei veri capolavori ma questa volta era difficile.
Approffittai del momento in cui lui si allontanò al telefono per litigare con uno della produzione, per parlare con le ragazze. Cercai delle informazioni veloci sulle loro esperienze soprattutto canore. Heather che era la meno timida tra di loro mi disse che aveva preso qualche lezione e cantato in qualche musical locale ma che non c’era problema per lei era sicura di farcela e poteva fare qualsiasi cosa. Capii subito che era la più scarsa ma anche la più determinata e questa cosa mi piaceva molto. Anche se il connubio grande talento nel ballo+ grande talento nel canto lo vedevo sempre molto raro ed ero abbastanza scettico.
Dianna mi disse che aveva preso molte lezioni di canto e anche se la sua voce non era potente era intonata.
Infine Naya mi disse che amava cantare anche se non l’aveva mai fatto professionalmente. Le chiesi cosa ascoltava e cosa amava cantare magari sotto la doccia e mi fece nomi del panorama musicale più vario che spaziava dal pop al Soul con Heather che ogni volta che Naya faceva nomi di canzoni aveva un commento del tipo “ bellissima” “ noooo anche questa troppo bella” ecc…..
Mi accordai con loro per vederci dopo una settimana, mi serviva del tempo per organizzarmi, e chiesi loro di preparare una canzone da portare che rispecchiasse il loro stile canoro e di farmi anche una lista delle canzoni che vorrebbero interpretare.
Entusiaste ma anche un po’ spaventate mi dissero di si.
Nel frattempo Ryan era rientrato dalla sua sofferta telefonata con un “ mamma mia Stefano ma non potevi bloccarmi quella sera quando ti dissi la pazzia che stavo per fare?” gli risposi se secondo lui sarebbe cambiato qualcosa se l’avessi fatto mi rispose: “ nooooooooooo solo l’omicidio avrebbe risolto!!!”
Prese le ragazze e se ne andò …. Heather prima di andare via mi disse: “arrivederci signor Stefano” gli risposi che poteva chiamarmi solo Stefano e lei mi disse: “ok allora tu puoi chiamarmi HeMo come mi chiamano tutti”.
 
 
  
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