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Autore: Ulissae    20/04/2011    6 recensioni
Rispondo all'iniziativa indetta dal « Collection of Starlight »: The Fandom Show.
[Omero, Iliade - Diomede e Odisseo]
Io, Odisseo, l'ho sempre amato.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Tipologia: one-shot
 Genere:  dark, malinconico, introspettivo, mitologico.
 Rating: G (general) -l'unica cosa sconvolgente è che c'è un bacio.
 Warning: Missing Moment, la storia è ambientata dopo il ritorno di Diomede sulla sua isola ed è un ricordo.
 Pairing:  Canon -il canon è dettato dalla coppia Odisseo/Penelope.
 Personaggio: a scelta -il mio amato Ulisse e Diomede!
 Random:  Death-fiction.
 Note: è una masculoXmasculo, molto ma molto leggera, se non vi piace cliccate sulla bella x rossa lì in alto.
Ci sono delle volte in cui i libri e i personaggi ti entrano dentro le vene. Molto probabilmente il mio amore viscerale per Ulisse si sarà potuto evincere dal mio nick, ma quando ho letto l'Iliade, Omero, di Alessando Baricco, ho avuto un brivido lungo tutta la schiena. Mi sono innamorata di loro due e appena ne ho avuto l'opportunità ci ho scritto su! Dai, che li shippava anche Dante ♥
Note storice/mitologiche: -si dice che sia stato Ulisse a uccidere il figlio di Ettore
                                       - quando Diomede tornò alla sua casa, Afrodite aveva fatto sì che nessuno si ricordasse di lui. Demofonte è stato colui che gli ha rubato il palladio. (wiki docet)


Mimneske mou - Ricordati di me


Io, Odisseo, l'ho sempre amato. Non so bene perché, non lo so veramente, eppure ogni volta che lo vedevo, il mio petto si gonfiava e il mio stomaco si attorcigliava.
Solitamente queste cose non accadono a un uomo, non devono accadere.
Ma io, Odisseo, l'ho sempre amato.
Ricordo quella sera, quando Menelao, distrutto di angoscia per le copiose perdite, andò a cercare suo fratello. Quando mi svegliai lui era già in piedi -era sempre sveglio lui, come Argo, non riposavano i suoi occhi o se lo facevano, lasciavano che la mente vegliasse il loro padrone.
Nestore lo teneva per un braccio -anche Nestore l'amava, l'amava come un padre e come un maestro- e che ci sedemmo là dove Ettore aveva versato il sangue dei nostri fratelli.
Non ci pensare, mi dissi, quest'odore pungente sono le braci dell'accampamento -non di certo il profumo malsano di Ade.
Sono un eroe e sono coraggioso. Dissi che io avrei potuto spiare i Troiani, che io sarei stato il loro Ermete. Ma io ho sempre amato Odisseo ed egoisticamente, come una qualunque stupida donna che vuole il suo uomo accanto, lo chiamai a me.
«Pronto di ingegno è quest'uomo. Sono forti le mie braccia, ma la mia mente naviga lenta. Ho bisogno di un marinaio che sappia alzare la vela e portarmi più lontano»
Lo guardai negli occhi e lo vidi sorridere, scosse la testa e alzò una mano: «taci, Diomede, sarò il tuo marinaio».

Non avevo mai visto Odisseo coperto di sangue, ero sempre troppo occupato a combattere per curarmi di lui e lui stesso non era molto predisposto alla guerra.
Posò il corpo del re dei Traci sulla poppa della nave e chiuse gli occhi. L'avevo ucciso io, ma non avevo dèi a cui votarmi. Meglio che faccia lui, mi dissi: fai tu, Odisseo.
Tu sai sempre cosa fare.
«A te, dea predatrice»
Le sue parole parevano quelle di un amante, forti, decise, ma di una dolcezza d'ambrosia. Pensai che, per assurdo, sarei voluto essere io, al posto di quella dea.
Perché sapevo che lui sua moglie l'amava e che io, Diomede sprovveduto, amavo un uomo già troppo amato.
Iniziò a soffiare una brezza leggera e mormorai una preghiera: non volevo diventare preda della fulgida Atena.
«Dovremmo lavarci» disse calmo lui, avvicinandosi alle piccole onde del mare.
Annuii e lo seguii, lo vidi togliersi l'armatura leggera dentro la quale avevamo corso e vidi i suoi splendenti capelli biondi riflettere la luce della dolce Artemide.
Ripetei i suoi gesti e in poco tempo ci ritrovammo in acqua; ma nuotava veloce, il prode re d'Itaca, e in breve si allontanò da me.
Lo provai a seguire e quando lo trovai, era seduto su una roccia, intento a piangere.
Sussultai e velocemente lo raggiunsi, rimasi fermo, aggrappandomi anche io allo scoglio tondo, fissandolo.
«Perché piangi, Odisseo?» gli domandai affannato.
«Ah, Diomede, mio compagno di sventura, la vedi quella luna? Artemide, la dea, starà baciando le dolci guance di mia moglie, mentre io sto qui, consolato solo dal sangue di un triste nemico» gemette, portandosi una mano tra i capelli.
Stetti in silenzio e mi morsi un labbro.
Gli eroi non si mordono le labbra, ma gli eroi non si innamorano mai così fortemente.
«Lancia un bacio ad Artemide, allora, potrà darlo a uno dei suoi cani e farlo correre fino alla tua amata Penelope» suggerii, sorridendo flebilmente e arrampicandomi accanto a lui.
I nostri corpi nudi si sfioravano e i respiri si unirono a quelli del mare.
«Un bacio alla casta dea, Diomede, quale idea...» sorrise tra sé, scuotendo la testa.
«Se proprio ti senti solo, eroe dal grande ingegno, posso baciarti io» risi, cercando di rilassarmi.
Mi fissò, poi scoppiò a ridere anche lui, riuscendo a ricacciare le lacrime amare di nostalgia.
«Non ce ne sarà bisogno, Diomede, mio compagno. Mi basterà averti qui e poter parlare con te»
L'avrei voluto baciare, Odisseo, l'avrei voluto stringere tra le mie braccia rudi e accarezzare la sua testa tanto sacra e importante. E affondare il viso nel suo collo lungo e forte.
Oh, Diomede! Come sei folle! Non sei certo Zeus né Apollo! Non riuscirai certo tu a cancellare dalla sua mente e dai suoi occhi l'immagine dell'adorata moglie.
Allora, mi dissi, stai buono, Diomede. Calmo, stai al suo fianco e amalo così.
Per sempre.
Gli strinsi di nascosto una mano, mentre il cavallo veniva trasportato nella città e zittii con lo sguardo tutti quelli che lo condannarono quando soffocò lo stolto che voleva tornare dalla sua famiglia.
Gli sorrisi prima di scendere dal cavallo e sussurrai: «sii forte, amico mio»
Sarei stato al suo fianco perché così doveva essere e perché così io volevo.
Per sempre, mi dissi. Diomede, lo amerai per sempre. Lo seguii mentre cercava come un leone a caccia il figlio dell'eroe che tanti morti aveva portato agli achei. Lo vidi buttare per terra la sua sposa e fissare quel bambino.
Lo vidi lanciarlo fuori dal palazzo, lo vidi farlo con un'estrema freddezza.
Ma non lo condannai: eravamo in guerra e io l'amavo.
Non l'avrei mai condannato, mai.

Demofonte ladro, Afrodite ladra, mondo ingrato!
È questo il modo con il quale voi dèi avete deciso di ricompensarmi?
Misero destino il mio, sto qui, Odisseo, guardo il mare. Aspetto di vedere la tua nave, sperando che almeno tu, di me, ti ricordi.
Passano i giorni, Odisseo. Atena ti ha condotto a casa?
La mia, Afrodite malvagia, me l'ha tolta. Non mi restano che sassi e ciottoli, e la vista di questo mare. Fa sempre più freddo, Odisseo.
Chissà se qualcuno si ricorderà il mio nome, Odisseo, chissà che qualcuno dirà mai: “Oh, quel Diomede, compagno di Odisseo. Era coraggioso e amava la sua patria. Il destino perfido si prese gioco di lui”.
Odisseo, mi ascolti?
Urlo il tuo nome rivolto verso il mare, i cani ululano con me e in quest'isola sono solo un povero pazzo.
Non ho né l'armatura né l'aspetto di un eroe. Misero uomo quale sono, sto morendo.
Odisseo, ascolta.
Odisseo, chiedi ad Atena di accogliere questo figlio dimenticato dal mondo degli uomini. Saprò essere svelto di spirito e di intelletto.
Odisseo, ricordati di me.



Angolo autrice:
non ho molto da dire ;________________; povero Diomede!
Quando il fandom ti chiama non puoi non rispondere! The Fandom Show, è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Non ho altro da dire (:


Ho deciso di farmi un account facebook per chiunque mi volesse aggiungere e fare una chiacchierata Ulissae EFPaggiungetemi (:
Se avete un livejournal, questo è il mio: [info]ulissae
Idem per anobii (ha trovato il giochino, la bimba): Ulissae anobii
 

Se invece volete farmi una qualsivoglia domanda, ecco il mio formspring: Ulissae
 

   
 
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