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Autore: kannuki    20/04/2011    3 recensioni
Sapeva di non potergli sfuggire per il resto dell'eternità, ma non si era mai posta il problema di quanto tempo sarebbe durata, la sua fuga.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon, Salvatore, Elena, Gilbert, Jenna, Sommers, Katherine, Pierce, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era l'estasi.

La paura era distillata nella più dolce delle estasi.

Sapeva di non potergli sfuggire per il resto dell'eternità, ma non si era mai posta il problema di quanto tempo sarebbe durata la sua fuga. Intrighi, doppi giochi, sotterfugi. Vittime sacrificali, semplici pedine. Tutto calcolato, tutto architettato a dovere.

E ora... puff.

Tutto svanito.

Lui era il terrore che costringe i polmoni, la cocente sorpresa di scoprire la persona che ami ricambia un'altra, l'irritante fastidio del secondo posto per quel decimo di secondo.

Klaus era arrivato a lei nel più inconcepibile nei modi, dimostrando di essere un giocoliere migliore e più astuto.

E letale.

Katherine continuava a imprecare dentro di se e trafiggere la gamba, come le era stato ordinato di fare. Non vi era dubbio che la sua punizione sarebbe divenuta ben peggiore. Ma il solo restar seduta di fronte a lui, composta, da brava bambina di papà, le provocava un odio ben superiore al dolore.

Il solo fatto di non poter conficcare la lama appuntita nel collo del gelido vampiro la umiliava, la irretiva in una trappola d'odio da cui Klaus non avrebbe mai districato se stesso.

Katherine continuava.

Infilava, gridava, estraeva. Il sangue scorreva lungo il polpaccio nudo, fino alla scarpetta scollata che aveva rubato dal guardaroba di Elena.

Infilava, gridava, estraeva.

E quando ti sarai annoiata, cambia gamba, le aveva detto.

Katherine continuava.

Infilava, gridava, estraeva.

Il suo cuore si gonfiava di disprezzo e terrore, la mente tentava di contrastare il gelido ordine del vampiro, il braccio si alzava, calava, si immobilizzava e di nuovo si alzava, in una macabro ritornello sanguinoso.

E quando ti sarai annoiata, cambia gamba, le aveva detto.

Il coltello passò nella mano sinistra.

***

Allegra, la strega è morta!”

Katherine udì le parole di Klaus ma non rispose. Non le aveva dato l'ordine di farlo. Alzò il braccio mentre lui osservava con un mezzo sorriso di piacere le pozze di sangue ai suoi piedi.

Klaus lasciò che la lama penetrasse ancora nella carne, sorrise al suo rantolo di dolore e sospirò, sdraiandosi scompostamente sul letto. “Basta.”

Katherine estrasse il coltello e la ferita si richiuse. Credette ad ogni singola parola, aprì la mano insanguinata lasciando cadere il serramanico e osservò con disprezzo i polpacci intrisi di sangue rappreso.

Alzati.”

I muscoli dei quadricipiti si contrassero e poi si flessero. Katherine lo guardò sollevarsi di colpo, eliminare la giacca di Alaric e venirle incontro baldanzoso. Era più che soddisfatto. Le sfiorò il mento con un buffetto scherzoso. Katherine lo mandò al diavolo e piantò gli occhi nei suoi. “Come hai fatto ad ucciderla?”

Ho seguito il consiglio di Maddox. Sono un tipo ragionevole, al contrario di te” mormorò cominciando a spogliarsi. “Questo corpo è talmente noioso!” eruppe guardandosi allo specchio. “per non parlare dei vestiti...” borbottò aprendo l'armadio.

Cambialo.” Katherine si sentiva ridicola e stupida a starsene in piedi al centro della stanza, insanguinata dalle ginocchia in giù, ma il senso di frustrazione le derivava da una bruciante impotenza. Voleva uccidere Klaus ma non riusciva a muovere i muscoli.

Mh... vedremo. Spogliati.”

Oh, ma per favore. Katherine fremette di sdegno e girò le braccia dietro la schiena. Non riusciva ad arrivare alla stupida chiusura lampo.

Permettimi.”

Katherine trattenne l'impulso di sputargli in faccia quando la lampo calò lungo la spina dorsale e le sue dita – le dita di Alaric, non di Klaus – le denudarono le spalle.

Bellissima come sempre.”

Damon ti ucciderà, pensò quando le sfiorò la pelle con un bacio che non aveva nulla di sensuale. Era un altro modo per infastidirla. Katherine non aveva mai avuto un tracollo psicologico nella sua vita e non l'ebbe certo per quello stupido bacio. “Grazie.”

Questo corpo non ha alcuna reazione” continuò passando i polpastrelli lungo la clavicola. “La piccola Elena deve contare molto per costui. Parlami di lui” sospirò inginocchiandosi. “Quanto sangue sprecato...”

Alaric ha una relazione con Jenna, la zia di...” Katherine si interruppe quando sentì una carezza umida risalire lungo il polpaccio, il ginocchio e fermarsi al confine col vestito “... di Elena. In questo momento avete litigato” continuò pensando che avrebbe messo in conto anche quell'umiliazione.

Ottimo” annunciò e Katherine non capì se si riferisse al sangue che aveva leccato via o all'informazione. “Va a fare una doccia, sei ridicola.”

Le gote di Katherine si incendiarono di rabbia. Klaus le picchiettò dolcemente la guancia e Katherine alzò il braccio e lo percosse violentemente sul volto, pentendosi un istante dopo del suo gesto. Si era tradita.

Klaus sorrise stirando le labbra di Alaric, gli occhi azzurri brillarono e il vampiro sogghignò. Le spianò la ruga sulla fronte e vi depose un bacio sopra, prima di renderle il colpo.

La cortina scura dei capelli le offuscò la vista. Ma non era dolore fisico quello che provava. Damon l'avrebbe ucciso, se lo avesse saputo. Katherine si rese conto che mai, neppure una volta da quando era prigioniera aveva pensato a Stefan come suo salvatore. Stefan l'avrebbe lasciata morire – per salvaguardare la sua preziosa Elena - mentre Damon avrebbe dato la vita per lei.

***

Perchè non mi uccidi?”

Klaus si alzò su un gomito e la guardò sorridendo. Era a torso nudo e mostrava un fisico eccellente per un professore di storia. Osservava Alaric ma vedeva Klaus. Katherine immaginò di conficcare le sue lunghe dita negli occhi e cavarli via. L'acqua aveva annullato l'azione della piastra e i capelli sparsi sui cuscini erano di nuovo ricci e lucenti. Klaus li stava accarezzando da dieci minuti abbondanti. Lo faceva sempre quando erano amanti. “Non ti devo alcuna cortesia, mia cara.”

Ti diverti?” domandò prendendo un po' di coraggio.

Molto. Mi divertirei di più se questo stupido corpo mostrasse un po' di interesse nei tuoi confronti, ma ahimè... non si può avere tutto nella vita...”

Stento a crederci” mormorò respirando di nuovo. Un istante dopo, era sdraiato su di lei. Katherine lo fissò senza mostrare alcun sentimento in merito. Aveva avuto molti amanti nella sua vita. Alaric era attraente. Non se ne sarebbe lamentata se avesse deciso di prenderla. Lei aveva reso felici molti uomini, prima di togliergli la vita.

Damon l'avrebbe spellato lentamente.

Si consolò al pensiero e rilassò il viso. Giaceva con le mani abbandonate lungo il corpo, coperto da una deliziosa sottoveste di seta nera.

Klaus la guardò negli occhi e di nuovo sorrise. “Non dormire” le ordinò tornando a sdraiarsi al suo fianco “e svegliami alle otto, domattina ho lezione” ridacchiò portando le mani dietro la testa.


Klaus.” Katherine aveva dovuto sforzarsi di pronunciare il suo nome. “Svegliati.”

Il corpo caldo di Alaric si voltò assonnato, infilò il braccio sotto il cuscino e sospirò.

Sono le otto, devi andare a lezione” ripetè umettandosi le labbra. Conosceva a menadito ogni singola crepa del soffitto. Era rimasta a fissarlo tutta la notte. E a fissare lui, incapace di addormentarsi e muoversi. “Klaus.”

Sta zitta...”

Katherine sentì le labbra incollarsi e il respiro si affrettò per un istante. Era impossibilitata a muoversi, a parlare.

Poteva andare peggio.

Il braccio sgusciò dal cuscino e si attorcigliò attorno alla sua vita. Katherine sentì l'intero corpo spostarsi verso destra.

Poteva andare peggio.

Klaus infilò il viso fra i suoi capelli e le scoprì il collo. Cominciò ad accarezzare la seta nera e Katherine arricciò il naso con odio.

Damon ti ucciderà.

La mano scivolò al di sotto della seta e si infilò fra le gambe. Katherine non si mosse e non parlò.

Poteva sempre andare peggio.

Noioso” decretò e la lasciò andare di colpo, sollevandosi a sedere. “Hai il visetto sciupato” la prese in giro abbassando il tono della voce.

Katherine si immaginò con le occhiaie e il viso che esprimeva tutta l'inquietudine del momento.

Dì quello che hai da dire.”

Le labbra si scollarono all'istante e Katherine rantolò il terrore accumulato fra i denti.

Shhhh” sussurrò posandole la mano sulla bocca. Sapeva di lei. “Non sprecare fiato. Ti servirà tutto per i prossimi duecento anni.”

Katherine lo guardò negli occhi, desiderò vomitargli addosso il suo disprezzo ma le sue labbra si contrassero in un sorriso, sotto il palmo della mano. “Sono le otto, devi andare a lezione.”

Klaus sorrise distendendo i lineamenti piacevoli di Alaric. La baciò sulle labbra – di nuovo non per piacere ma per puro divertimento – e Katherine tenne gli occhi aperti mentre lo faceva.



  
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