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Autore: Madokachan    21/04/2011    2 recensioni
{0027 Enma x Tsuna}
Enma vede Tsuna piangere, in quel momento mette da parte i risentimenti e osa, mostrandogli i suoi veri sentimenti.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aveva visto piangere, con le braccia che nascondevano il viso, seduto sulla scalinata che portava all’entrata dell’edificio scolastico quando ormai le lezioni erano terminate da un pezzo. Immaginò che non doveva avere l’ombrello, vista la pioggia che scorreva incessantemente gli si era avvicinato con l’intento di chiedergli se voleva tornare a casa con lui, quando da più vicino notò il suo volto rigato di lacrime.

Inizialmente non riuscì a pensare in maniera razionale, era la prima volta che gli capitava una situazione simile. Fissò per qualche minuto Tsuna, indeciso sul come trattare con lui, ma alla fine sedette al suo fianco.

«Tsuna-kun? Non ti senti bene?»

Il castano scosse la testa, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano, tornando a sorridere in quel modo impacciato che solo lui riusciva a mostrare. Con gli occhi arrossati, le labbra che tremavano un po’, rimaneva comunque il Tsuna che conosceva.

Uno strano senso di inadeguatezza si fece strada in Enma quando l’altro ragazzo gli rivolse quel sorriso, seppur sforzato, era qualcosa che sentiva di non meritare, non dopo tutto quello che gli stava facendo a sua insaputa.

Si era affezionato a Tsuna in quelle poche settimane che avevano passato assieme; la loro somiglianza dal punto di vista caratteriale, il fatto che entrambi fossero giovani Boss mafiosi, anche se fra loro due non facevano altro che considerarsi amici. Era questo il bello del loro rapporto.

Ma l’amicizia si basa su qualcosa di fondamentale che è la sincerità, lui non era sincero con Tsuna, lo stava prendendo abilmente in giro. Odio e buoni sentimenti continuavano a contrastarsi nel suo cuore, accrescendo la confusione che quella strana situazione che andava a crearsi fra loro due.
Entrambi considerati perdenti, ma Enma non la pensava così; Tsuna era un ragazzo forte, anche quando piangeva, persino quando prendeva un brutto voto a scuola. Il fatto che Tsuna fosse considerato un perdente era relativo, splendeva di una luce talmente forte che era quasi impossibile catalogarlo come tale, ai suoi occhi almeno era così.

Quella luce era talmente forte che rischiava di accecarlo.

 

«E’ meglio che vada.» Tutto d’un tratto Enma afferrò per un braccio Tsuna, impedendogli ogni via di fuga, notò subito l’occhiata smarrita da parte del castano, ma non riuscì a dare una giustificazione a quel gesto.

Lo tirò piano verso di se, accostando le proprie labbra alle sue,  saggiandone la morbidezza e il sapore un po’ salato a causa delle lacrime. Osservò i movimenti confusi di Tsuna quando ritirò indietro il capo, accorgendosi in quel momento di stringere le sue mani coperte da cerotti e ferite più o meno recenti.

Enma stesso avvampò al solo pensiero di ciò che aveva appena fatto e senza riuscire a sbloccarsi, si alzò in piedi, lasciando di proposito l’ombrello di fianco a Tsuna e fuggendo sotto la pioggia, rischiando quasi di scivolare sui scalini bagnati.

Tsuna sussultò, afferrando l’ombrello e raggiunse il ragazzo dai capelli rossi; Enma non riuscì a dire una parola quando il castano lo bloccò per un braccio – proprio come aveva fatto lui prima – e si avvicinò nuovamente al suo volto, afferrandolo con entrambe le mani e dimenticandosi dell’ombrello che aveva lasciato cadere a terra.

Spalancò le iridi rosse quando avvertì la lingua di Tsuna sfiorare le sue labbra e istintivamente le dischiuse, cercando di approfondire quel contatto, seppur timido.

Il distacco portò entrambi alla realtà, bagnati fradici come due pulcini sotto il cielo primaverile.

Nessuno dei due parlò, entrambi non erano il tipo di persona che metteva la prima parola in un discorso, ma Enma non protestò a quel silenzio, bastava il sorriso di Tsuna a illuminare il cielo in quella giornata uggiosa.

 

 

 

   
 
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