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Autore: Kurtofsky    21/04/2011    5 recensioni
Le bugie erano sbagliate. Era una lezione che Finn aveva cercato di imparare sin da piccolo.
Sapeva benissimo che non c'era niente di più sbagliato del mentire a qualcuno, per quel motivo cercava sempre di essere sincero con tutti, anche se non sempre ci riusciva.
[Flaine (Finn/Blaine) | accenni leggerissimi Klaine e Furt]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I know how it feels to lie
Fandom: Glee
Personaggi: Finn Hudson, Blaine Anderson, Kurt Hummel
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Arancione
Avvertimenti: OneShot, Slash, Lime, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 2356 (FiumiDiParole)
Note: 1. Per il mio Dave che ama quello che scrivo ed ha detto che questi due insieme sono passabili XD e anche per Mirokia che ha detto che ho reso i suoi sogni realtàXD non l’hai ancora letta, tesoro: non sai cosa ho combinato çAç
2. Mi sento una stronza per aver scritto questoXD Ma non so… mi piace in un certo qual modo °A° boh, che dire... Blaine ubriaco mi sembrava 'abbastanza' interessato a FinnXD è partita la lì la mia idea poi è degenerata in questo<3
3. La coppia, si chiama Flaine ù_ù/ (la Flint/Blaine per me è Blint ù_ù/ *si sente soddisfatta*)
4. Partecipa al The One Hundred Prompt Challange indetto da BlackIceCrystal. Con prompt 82. Bugie
5. Niente beta ç_ç


{ I know how it feels to lie ~



Le bugie erano sbagliate. Era una lezione che Finn aveva cercato di imparare sin da piccolo.
Sapeva benissimo che non c'era niente di più sbagliato del mentire a qualcuno, per quel motivo cercava sempre di essere sincero con tutti, anche se non sempre ci riusciva.
Una bugia poteva creare tanti problemi e ferire persone care, come era successo con Rachel, ma al tempo stesso Finn era pronto a giurare che fosse proprio l'affetto che si provava verso quelle persone a spingere gli altri a mentire.
La verità faceva male tanto quanto le bugie, ma almeno le menzogne davano per qualche tempo l'illusione che tutto stesse andando per il meglio.
Finn se ne convinse maggiormente quando Blaine entrò nella sua vita come 'ragazzo di Kurt'.
Si era creata una situazione dolorosa e conflittuale, la cui unica certezza riguardava il fatto che non poteva andare a dire al suo fratellastro quello che era successo con il suo 'fidanzato' qualche notte prima.
L'unica soluzione era mentire, e sperare che quel nodo non venisse mai al pettine.


Quello che era accaduto non sapeva neanche come definirlo se non uno sbaglio.
Inizialmente Finn non doveva neanche essere a casa mentre Kurt organizzava una serata con Blaine e Mercedes - i loro genitori si erano concessi una breve vacanza dalla zia del più piccolo -, ma aveva ricevuto buca da Quinn - doveva scegliere il vestito per il Ballo Scolastico e voleva essere concentrata - e il suo fratellastro l'aveva invitato con piacere.
Non c'era niente di male nel passare una serata a base di pizza e birra, a guardare film comici e a raccontare stupidi aneddoti scolastici. Ed infatti era stato davvero piacevole restare con loro... fino a quando Kurt non li aveva lasciati soli per accompagnare Mercedes a casa sua - i genitori la volevano a casa per mezzanotte ed aveva bevuto un po' troppo per guidare.
Anche Blaine aveva alzato un po' il gomito, reggeva poco l'alcol ed avrebbe atteso di smaltire un po' la sbornia per tornare a casa, magari dopo il rientro di Kurt.
Kurt... che se ne era andato con una scherzosa raccomandazione: " Fate i bravi, mi raccomando."
E loro, ancora ignari di quello che sarebbe successo di lì a poco, avevano risposto con un: " Certo. Sta tranquillo e non correre."
Era solo la prima di una lunga serie di bugie.


" Cosa avete fatto in mia assenza?", Kurt li guardò con un ampio sorriso. Fiducioso e felice per la piacevole serata appena passata.
" G-guardato il football.", Finn si tappo le labbra con la mano, assumendo un'espressione stravolta. " Ora... ora vado a letto. S-sono stanco.", si alzò agitato dal divano, stupendo non poco il fratellastro.
" Hai una brutta cera... ti preparo qualcosa?"
" V-voglio solo coricarmi..."
"Oh, d'accordo... buona notte.", augurò gentilmente Kurt, osservando l'altro salire velocemente le scale senza aggiungere altro. " Ma cos'è successo?", domandò rivolgendosi a Blaine, sembrava essersi un po' ripreso dalle birre.
Aveva uno sguardo spento che per poco non agitò il giovane Hummel.
" Deve... deve essere un po' ubriaco...", Blaine si riscosse, cercando di sorridere. Riuscì a tranquillizzare almeno per il momento il più giovane, celando dentro di sé la nausea ed il senso di colpa che già gli stava logorando l'anima.



Blaine l'aveva abbracciato ridendo, facendo cadere nel suo movimento una bottiglia di birra ormai vuota.
" Sei sempre più alto ogni volta che ti vedo!", esclamò, strappando un sorriso a Finn.
Avevano entrambi bevuto un po' - Kurt era stato l'unico a non toccare alcol durante tutta la serata - e tutte le cose più piccole sembravano tremendamente divertenti, come la statura di Finn o la pubblicità che passava sulla televisione.
" Sei... un gigante!", Blaine si alzò traballante mettendosi davanti all'altro ridendo. " Mi piacciono i ragazzi più alti di me!"
" Non che ci voglia tanto!", rise Finn. In condizioni normali non avrebbe mai fatto una simile battuta, ma sembrava davvero più divertente quella situazione. Inoltre aveva sempre trovato relativamente semplice parlare con Blaine, anche se era gay appezzava lo sport - al contrario di Kurt - e almeno su quell'argomento avevano sempre da discutere.
" Ehi! Non sono così basso!"
" Sei ancora... una fata della crescita!"
" Forse volevi dire 'fase di crescita'!", dichiarò lo studente della Dalton con tono saccente.
" Non fare come Rachel...", si lamentò Finn.
" Io ho baciato Rachel!"
Il più alto storse il naso a quell'affermazione.
" Lo so!"
" Anche tu hai baciato Rachel."
Finn non capiva dove volesse arrivare, ma dall'espressione assunta dall'altro doveva essere una cosa divertentissima e non vedeva l'ora di sentirla.
" Indirettamente ci siamo baciati! Non è fortissimo?"
Una risata esplose dalle labbra di entrambi.
" Allora abbiamo baciato anche Puck in questo modo! Che schifo!"
" Non è male!", svelò Blaine, crollando accanto all'altro - non riusciva più a restare in piedi.
" Kurt è geloso se guardi Puck.", scherzò Finn.
" Naaah!"
Era iniziata in quel modo tanto allegro e spensierato la loro chiacchierata e, complice l'sms di Kurt che li avvertiva che avrebbe tardato un po' a causa di Mercedes, si scolarono altre bottiglie di birra.
Discussero ancora su chi avevano indirettamente baciato fino a quando le loro labbra non andarono a cercare un contatto più diretto.


" Kurt... tutto ok?", domandò piano Blaine, temendo la risposta che l'altro gli avrebbe potuto dare.
Il giovane era pensieroso, aveva la testa da tutt'altra parte... che sospettasse qualcosa?
" Finn è strano in questi giorni...", mormorò Kurt in risposta, svelando al suo ragazzo il motivo della sua preoccupazione.
" Che... che gli succede?"
" A malapena mi rivolge la parola... a pranzo mangia e scappa. Così come a cena."
" Gli passerà, vedrai.", rispose Blaine, sforzandosi per mantenere la voce calma.
Stava male nel mentire all'altro e nel vedere quanto quella situazione lo stesse logorando non poteva fare a meno di sentire quel pesante senso di colpa aumentare.
" Forse ho fatto qualcosa di sbagliato..."
" Tu? Non fare lo stupidino, Kurt.", lo rassicurò Blaine subito, celando dentro di sé la verità.
L'ultima cosa che desiderava era che il più giovane si addossasse delle colpe che non aveva.
Kurt era solo la vittima ma non doveva saperlo.



Era stato un bacio umido dal sapore di birra.
Stranamente piacevole e, nel pensarci bene, aveva un retrogusto di proibito che mandò una violenta scarica lungo la colonna vertebrale di Finn.
Aveva baciato Blaine, il ragazzo del suo fratellastro e lo stava per fare di nuovo a causa del respiro dell'altro sulle sue labbra che gli faceva desiderare cose poco caste ed etero.
Da una parte era conscio dell'errore che stava commettendo - da quel momento non sarebbe neanche riuscito a guardare in faccia Kurt, e con che faccia poi aveva rotto con Rachel? -, mentre dall'altra, quella più irrazionale, sentiva il suo corpo riscaldarsi all'esigenza di un contatto fisico che gli mancava dalla sua prima volta con Santana.
Era un adolescente con normali voglie sessuali che la sua ragazza non intendeva soddisfare - la gravidanza dello scorso anno l'aveva resa ancor più casta - e Blaine, anche se era un maschio, sembrava potergli donare quel sollievo che cercava.
Finn sapeva benissimo che il suo non era un ragionamento normale, era dettato più che altro dall'alcol e dalla suggestione di vivere a stretto contatto con un ragazzo omosessuale - non che gli desse fastidio, anzi adorava stare con Kurt, era semplicemente un tipo impressionabile -, ma in quel momento a prevalere non fu assolutamente la ragione ma bensì la follia.


" Finn... sii sincero. Ti ho offeso in qualche modo? Sei strano e non mi guardi neanche più in faccia."
Il più grande cerco di sostenere lo sguardo del fratellastro ma il ricordo di quella notte ed il peso di tutte le bugie lo stavano schiacciando, costringendolo a puntare gli occhi altrove.
" Non hai fatto niente Kurt. Sono stato io.", mormorò.
Era la verità.
Kurt era innocente sotto ogni aspetto.
" Stato tu a fare cosa?", incalzò il più piccolo.
" N-niente… lascia perdere…", non poteva dirgli la verità, ma non riusciva neanche a mentire, inventandosi una scusa qualunque.
Era sempre più difficile, ma l'idea che l’altro scoprisse del tradimento lo terrorizzava a tal punto da continuare a dire bugie su bugie, a dire che semplicemente non era successo niente.
Aveva paura di rovinare il mondo di Kurt - l'aveva già fatto ma lui non ne era al corrente -, aveva paura di perdere la sua fiducia e... aveva paura di perderlo e basta.
Quel ragazzo era diventato suo fratello, una persona da proteggere, gliel'aveva pure detto al matrimonio dei loro genitori - ricordava ancora le sue lacrime di commozione e come aveva tremato mentre ballavano - e, ironia della sorte, era stato proprio lui a tradirlo in quel modo.
Finn aveva giurato di proteggere Kurt ma chi l'avrebbe protetto da quello che considerava suo fratello?
" Per favore! Questa situazione è insostenibile!"
Kurt aveva ragione, ma non doveva sapere.
" Sono io. Non hai colpe.", ripeté.
Quella era la verità, ma celare dietro quell’unica verità tutto il resto la rendeva fin troppo simile ad una bugia.



Blaine era inginocchiato tra le gambe di Finn, gli aveva aperto i jeans ed in quel momento non sembrava più tanto divertente la situazione. Il suo sguardo era concentrato sull'erezione che l'altro non poteva più celare nonostante gli sforzi.
Erano bastati dei baci, movimenti e carezze poco caste e si erano ritrovati lì, in quella posizione, con le mani di Blaine che andavano a scostare la stoffa dei boxer con curiosità.
Non era mai riuscito a far eccitare un ragazzo e quella situazione lo esaltava.
Il più alto trattenne il fiato per qualche istante, e lo lasciò libero in un gemito quando la bocca dell'altro assaggio il suo membro.
Era una sensazione totalmente nuova, ovattata dall'alcol ma maledettamente piacevole, e più Blaine muoveva le labbra sull'erezione, cercando di inglobarla tutta nella sua bocca senza soffocarsi - aveva visto parecchi video quando si era documentato su internet -, più Finn cercava di richiamare alla mente l'immagine del portino, della Coach Beiste o di qualsiasi altra cosa che potesse trattenerlo dallo spingersi in avanti.
Ma l'unica immagine che si era fissata nella sua mente era quella del ragazzo che gli stava leccando il membro.
" O-oh... Dio..."
Venne subito, sporcando il viso di Blaine e vergognandosi per la sua pessima prestazione.


" Devi aiutarmi.", gli occhi di Kurt lo guardarono imploranti. " Non so più che fare... dice che è colpa sua ma non so che ha fatto..."
Blaine finse di sistemarsi la cravatta, cercando di ritrovare il coraggio per continuare a fingere.
Stava diventando bravo ormai, c’erano momenti in cui credeva davvero alle sue bugie.
" Magari è teso per le Nazionali."
" Dici?", sembrava una scusa ragionevole alle orecchie di Kurt.
" Sicuramente.", cercò di rassicurarlo, guardandolo negli occhi con un sorriso comprensivo.
" Ma... potresti parlarci tu ugualmente?"
Blaine trasalì e per qualche istante perse la sua maschera.
" P-perché?"
" Perché magari ti ascolta... e riesci a scoprire se è davvero per le Nazionali."
" Lo... farò volentieri.", assentì.
Bugia. Avrebbe preferito non vedere più Finn e non rivivere più quello che era accaduto a causa sua nell'incrociare i suoi occhi.
Ma sarebbe ugualmente andato da lui perché il più alto stava facendo star male Kurt…



Tremante Finn aiutò Blaine a pulirsi il viso con un fazzoletto.
Non aveva più lo sguardo perso dell'ubriachezza, sembrava solo stanco ma conscio di quello che era appena accaduto.
Finn si sistemò i pantaloni senza dire una parola e trattenne un conato di vomito nel realizzare ancora il casino che avevano fatto.
" Ehi! Ragazzi sono tornato!"
La fresca e allegra voce di Kurt li colse impreparati.
" Ho fatto una cioccolata a Mercedes per farla riprendere e le ho fatto compagnia!", parlava dall'ingresso, mentre sicuramente appendeva il suo cappotto.
Potevano solo tenere la bocca chiusa in quel momento e sperare di non fare mai passi falsi... ma non avevano fatto i conti con il senso di colpa.


" Dobbiamo parlare."
Finn provò a sollevare lo sguardo verso Blaine ma fallì miseramente. Non poteva fare a meno di immaginarlo con il capo tra le sue gambe, di sentire quel brivido di piacere che lo stava distruggendo, ma avvertì ugualmente una certa insicurezza nella voce dell’altro.
Era chiaro che erano entrambi nell'ultimo luogo nel quale desideravano trovarsi.
" Non c'è niente da dire...", mormorò il più alto.
" Kurt sta male..."
" A causa nostra!", esclamò Finn.
Blaine accusò il colpo senza controbattere: l’altro aveva ragione.
Se non avessero commesso quell’errore non si sarebbero mai trovati in quella situazione e tra il decidere di rivelare tutto e perdere Kurt, preferivano mentire fin quando potevano.
" Devi fare come se non fosse successo niente..."
" Ma è successo e non posso fare...", non riuscì a continuare, scuotendo semplicemente il capo. " Si fidava di me. Di te... di noi.", concluse.
" Dirglielo significherebbe distruggerlo..."
" Tu... tu come fai a guardarlo ancora?", domandò d'un tratto il più alto.
Blaine distolse lo sguardo.
" È semplice iniziare a mentire... è difficile smettere però... vado avanti in questo modo ormai."
Una relazione basata sulla menzogna che lo faceva trasalire ogni volta che Kurt cercava un abbraccio, soprattutto in quei giorni in cui Finn sembrava tanto lontano.
“ E… ti fa stare meglio?”
“ No.”
Provava disgusto per se stesso ma era convinto che mentire ancora e ancora fosse la scelta più giusta.

" Finn?"
Il ragazzo trattenne il respiro e si sforzò di sorridere al fratellastro.
Come se non fosse successo niente.
Come se Finn non avesse mai tradito la sua fiducia.
Doveva seguire il consiglio di Blaine.
" Come stai?", domandò timidamente Kurt, anche se si sentì più sollevato nell'incontrare lo sguardo dell'altro - così sollevato da non rendersi conto della sua angoscia.
Desiderava così tanto recuperare il suo rapporto con l'altro da mentire volutamente a se stesso, accettando lo sforzo del più grande come se fosse sincero.
" Bene."
" ... sicuro?", si morse le labbra ma Finn non abbassò lo sguardo e si sentì subito più felice.
" No... in realtà mi andrebbe un panino!", il più grande si sforzò di sembrare tranquillo e, nel sentire la risata di Kurt - che, gentilmente, si offrì di preparargli la merenda – capì di essere riuscito a mentirgli abbastanza bene.
Finn lo osservò, nutrendosi di quella risata. Kurt sembrava felice di quel ritorno alla normalità ma lui sapeva che era una menzogna.



Il mondo perfetto del suo fratellastro era fatto di falsità e cose non dette. Finn e Blaine, prima o poi, l'avrebbero distrutto, ne erano entrambi consapevoli.
La verità faceva male ed il celarla per tanto tempo dietro ad una menzogna, anche se detta a fin di bene, poteva solo peggiorare le cose.
Le bugie erano sbagliate e Finn lo sapeva benissimo.



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