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Autore: ClaireTheSnitch    21/04/2011    10 recensioni
Una storia su un'amcizia diversa.
E su qualcosa di mai confessato.
Per il compleanno di malandrina4ever, che diventa una Picciona grandissima. *__*
Auguri!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Sapete, c’era una volta un piccione.
Non era un piccione qualsiasi, soprattutto perché era una Picciona.
Scusate, è una Picciona.
Perché non esiste un c’era una volta.
Esiste soltanto il presente, al momento la suddetta Picciona compie diciotto anni e - sempre nel presente - questa storia è stata scritta esclusivamente per lei.
Ho vagato nei meandri della disperazione da pagina bianca, perché ero sicurache non avrei scritto nulla per il 22 aprile, ma ci sono riuscita.
 
Forse questa storia non è un uovo di Pasqua, d’accordo, perché le uova di Pasqua sono incommensurabilmente perfette, ma almeno parla di James e Sirius.
James e Sirius sono incommensurabilmente perfetti.
 
Umilmente per il tuo compleanno, malandrina4ever.
 
 
 

Errori.
 
 
 
 
 

 

‹‹ Un vecchio ›› disse Harry, la gola ancora seccata. ‹‹Bertha Jorkins. E... ››
‹‹I tuoi genitori? ›› chiese piano Silente.
‹‹Sì. ››
La stretta di Sirius sulla spalla di Harry si fece così forte da fargli male. [...]
A quel punto, Harry scoprì di non poter continuare. Cercò lo sguardo di Sirius, e vide che aveva il viso nascosto tra le mani.
 
Harry Potter e Il Calice di Fuoco, pag. 594
 
 
 
 
Non posso.
Non posso rimanere qui ad ascoltare ancora, eppure qualcosa mi fa tendere le orecchie, mi riempie della voce di Harry come se fosse la tua.
La verità è che sono disperato.
E così, James, stanotte sei riapparso e ho perso l’occasione di rivederti: forse eri solo un’ombra, un fantasma, ma si trattava di te.
Ancora una volta, non ero lì ad aiutare tuo figlio e ancora una volta non sono stato un bravo amico.
Un bravo fratello.
 
 
-Stai scherzando, Sirius? Perché non vuoi più essere il nostro Custode Segreto?
Sbuffo, spazientito.  -Perché tutti si aspettano che sia io. Sarebbe come consegnare te, Lily e Harry a Voldemort, senza lottare.
-Non dirlo.
-James, sai che è la verità.
Poggi la testa tra le mani, come se stessi cercando di sorreggere il peso di una disperazione più grande di te, come se tentassi di trovare stabilità, in qualche modo, dentro te stesso.
 
Proprio come sto facendo io ora, anche se inutilmente.
I ricordi pesano troppo, e mi avvelenano, mentre la tua voce si mescola a quella di Harry, rendendola sempre più lontana e flebile.
 
Torni a fissarmi, mentre qualcosa di sconosciuto nuota nei tuoi occhi.
-Quindi proponi... Remus?
Io scuoto la testa, mentre la risata di Harry - così piccolo, indifeso, importante - inonda la stanza insieme a quella di Lily.
-Propongo Peter. È insospettabile, è un nostro amico, e ti proteggerà come farei io.
Sorridi, James, dopo aver sbattuto le palpebre per la sorpresa.
Mi domando se la forza di quel sorriso stia nella catena che ti lega a me.
Mi domando se anche tu cerchi di aggrapparti inutilmente alla speranza.
Forse anche tu resti continuamente a mani vuote, come io sono rimasto con il cuore vuoto.
-Hai ragione.- concordi. -Peter è uno dei nostri migliori amici, sono sicuro che andrà tutto per il meglio.
Davvero, James?
Ti fidi di me.
E questo è più importante di qualunque stupido timore.
 
Poi ricordo quella notte, le macerie e i tuoi occhiali nella polvere.
James, ti sbagliavi.
 
Nulla è andato per il meglio, ed è colpa mia.
 
 

 

   
 
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