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Autore: ginevrag_    22/04/2011    6 recensioni
“Ti amo.” No, non me l'aspettavo.
Rimasi immobile di fronte alla verità, perché anche io lo amavo. [...]
Una Gwen/Lancillotto per tutti quelli che, come me, li amano insieme.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Lancillotto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima ff su Merlin e ho scelto la coppia Gwen/Lancillotto perché insieme mi piacciono tantissimo (e diciamolo, Santiago Cabrera è un figo pazzesco). Beh, sinceramente io non vado pazza per la Ginevra di Melin, sarà perché non mi piace molto l'attrice, ma con Lancillotto mi piace.

Allora, grazie per leggere e gradirei moltissimo un commento, in modo da capire se continuare a scrivere su Merlin o lasciar stare.

Vi ringrazio nuovamente e buona lettura.

Gin.

 

Kings and Queens

 

Era una giornata come tutte le altre, passata a pulire, sistemare e lavare i vestiti di Lady Morgana.
Mi fermai un secondo a guardare le mie mani, non erano più quelle di una volta, lisce, morbide, ma erano rovinate, secche. Sospirai.

Gwen, tutto bene?”
Ciao Merlino. Si, sono solo stanca..”
A chi lo dici, Artù mi sta facendo diventare matto.”
Quando disse il suo nome, il mio cuore ebbe un sussulto. Era passato poco tempo da quando ci eravamo scambiati quel bacio, quel bacio che aveva cambiato la mia vita, che l'aveva resa bella, per una volta. Era stato come una scintilla in mezzo al buio, un bagliore, una speranza. Niente, però, potrà mai permetterci di stare insieme, lui un principe, io una serva.

Gwen.. Gwen” Merlino mi aveva chiamata più volte, aveva notato che fossi da qualche altra parte con la mente.
Scusa, vado a portare queste scarpe a Lady Morgana e poi vado a casa, ciao Merlino”
Va bene, ciao.” con un gran sorriso, ci separammo.

 

Ecco le vostre scarpe, ora, con il vostro permesso, io andrei”
Certo Gwen, e grazie”
Feci un inchino e andai.
Arrivai alla porta della mia piccola dimora, ma non feci in tempo ad aprirla. Qualcuno mi afferrò per il braccio e per impedirmi di urlare, mi mise una mano sulla bocca. Il cuore stava impazzendo, la paura scivolava sul mio corpo.

Ginevra..” quella parola mi colpì come un vento freddo. Conoscevo quella voce.
Il timore sparì di colpo e aprii gli occhi.
Era bello come sempre, i capelli scuri gli cadevano sul viso, gli occhi neri brillavano; eravamo separati da pochi centimetri, sentivo il suo respiro sulla pelle.
Lancillotto era tornato.
Mi gettai tra le sue braccia e lui mi strinse forte come nessuno aveva mai fatto prima.

Entra, ti prego.” annuì e aprii la porta. La mia casa era piccola, la cucina era la parte più grande, per quanto potesse esserlo, e in angolo c'era il mio letto.
Ora accendo il fuoco, starai morendo di freddo.”
Ginevra”
Dammi solo un secondo”
Gwen.” lo guardai. Si era spostato ed ora era vicino a me; prese la legna che avevo tra le mani e la appoggiò a terra con una delicatezza quasi esagerata.
Mi sei mancata.” la sua voce non tremava, era calma e si, sincera.
Anche tu.” forse le mie parole erano velate di timore e insicurezza; dopo tutto era ciò che ero anche io, una bambina cresciuta troppo in fretta, che ha conosciuto la morte e il dolore troppo presto.
Con lui, però, era diverso, non dovevo fingere di essere un'altra, non dovevo stare attenta alle parole che dicevo, ricordarmi degli inchini e di tutto il resto, con lui ero me stessa.
Pensai ad Artù e di come avevo l'obbligo di comportarmi quando mi trovavo nella sua stessa stanza, nascondendo un sentimento tanto potente da non poter essere nascosto. Con Lancillotto non era così.

Quando sei arrivato?”
Pochi minuti fa, sono subito venuto qui ad aspettarti” Quella risposta mi fece arrossire e lui, con mio piacere, se ne accorse.
Abbassai lo sguardo, e lui mi accarezzò il viso; appoggiai la mia mano sulla sua, entrambe fredde.

Ti amo.” No, non me l'aspettavo.
Rimasi immobile di fronte alla verità, perché
anche io lo amavo.
Si avvicinò a me ancora di più, mi stinse a sé e mi baciò.
Fu un bacio puro, semplice; racchiudeva in sé tutte le parole non dette, tutte le occasioni perse.
Il bacio con Artù era stato diverso, era stato veloce per paura di essere visti, troppo veloce.

Ora devo andare, non posso restare qui.”
Dimmi che ci vedremo domani.”
Ci vedremo domani, se il destino vorrà.”
E così se ne andò.
Ero confusa, il mio cuore era diviso in due, due fiamme, tanto diverse tra loro.
Uno al sole, l'altro di nascosto, con uno in cielo, con l'altro nell'inferno, uno è sempre, come l'eternità, con l'altro il tempo è niente.
Non potevo decidere in quel momento, non ne ero in grado, ma feci una cosa di cui mai mi pentirò.
Corsi fuori, e quando vidi la sua figura illuminata dalla luce della luna, lo raggiunsi.

Ti amo anche io.”

 

 

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