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Autore: Shadow Eyes    22/04/2011    2 recensioni
L’odore del disinfettante gli accarezzò il volto, impregnandogli i sensi. C’era qualcosa, in quella stanza, che lo fece immediatamente sentire quasi… nudo e tremendamente sporco.
Fece un passo in avanti e gli parve di essere sospeso nel tempo e nello spazio. L’ambiente era asettico, spoglio e ovattato. Ogni cosa immota e silente. Esattamente come lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kaworu Nagisa, Rei Ayanami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Something Lacking










… So a pain grows inside and a fear comes alive, like you'll never be free.
Safetysuit – “Life Left To Go”




L’odore del disinfettante gli accarezzò il volto, impregnandogli i sensi; c’era qualcosa, in quella stanza, che lo fece immediatamente sentire quasi… nudo e tremendamente sporco.
Fece un passo in avanti e gli parve di essere sospeso nel tempo e nello spazio. L’ambiente era asettico, spoglio e ovattato. Ogni cosa immota e silente. Esattamente come lei.
Rei non si voltò verso la porta. Il suo sguardo rimase perso nell’evanescente riflesso del vetro davanti a lei.
Nessuno dei due aprì bocca, rendendo l’aria pesante e carica d’attesa.
Kaworu stirò le labbra in un sorriso opaco e mosse lo sguardo lungo la schiena del First Chirldren. Dal loro primo e ultimo, lapidario discorso, la sua immagine esile, pregna di una luce sconosciuta, continuava a comparire nella sua mente e, come un richiamo lontano, oscuro, lo aveva attratto fin lì.

«Tu… sei come me, non è vero?»
Non aveva urlato. Affatto. Eppure le parole erano parse rimbombare nel corridoio per un convulso, attonito istante. Una semplice constatazione, dalla forza quasi epifanica.
Lei lo aveva scrutato in silenzio. Le pupille immobili nelle sue.
«No.»
Il sorriso gli si era spento lentamente – una fiamma che soffocava in una morsa –, seguito da una smorfia attonita che gli aveva corroso lineamenti delicati. Una sottile ruga di incertezza gli aveva poi solcato la fronte coperta da ciuffi argentei. Lo smarrimento dell’inaspettato ormai palese.
«Non credo proprio.», proseguì perentoria lei, l’espressione che, volatile, assumeva un’aria vagamente concitata, da sembrare quasi… viva.
Sarà un’impressione.
Forse…
Tuttavia era sentimento, quella scintilla che aveva visto sfumare nelle sue iridi carminio? Quella nota vibrante nella sua voce?
«Certo, ci somigliamo molto… ma io non sono come te.»
Il silenzio era calato fra di loro in freddo e tagliente, lasciando il suo cuore pulsare piano e la mente esitante.

L’aveva raggiunta alle spalle con passi innaturalmente leggeri.
«Sapresti spiegarmi…», mormorò, sfiorandole con gentilezza una ciocca di capelli chiari vicino alla tempia, «… perché?»
Il suo era un gesto come un altro, non c’era propriamente un sentimento a muovere le sue dita, solo un discreto interesse, sfuggente sperimentazione di azioni che vedeva compiere in giro.
Un raggio di sole illuminò il viso delicato di Rei che, ancora una volta, non si mosse, preferendo rimanere passiva, fredda e distante chissà di quanti pensieri da lui.
«Perché?», ripeté lui, ma la sua voce svanì in una debole eco inascoltata. Nessun essere umano riusciva a rendere il silenzio intenso e penetrante quanto quella ragazza.
«Io lo sento.», rispose infine Rei.
Voce metallica, tono imperscrutabile.
C’erano tante cose che aveva imparato in quei giorni passati con Shinji. Tanti aspetti del comportamento umano, tanti piccoli, insulsi dettagli e convenzioni sociali che gli permettevano di arrivare a comprendere un po’ meglio – ma di certo non ad appezzare – la sfera emotiva di chi lo circondava. Una lucidità diversa, un sentore sconosciuto nel petto.
«Lo senti?»
Il First Children distolse finalmente lo sguardo dalla finestra e – ancora una volta, per qualche prezioso minuto – lo spostò nel suo.
Ora Kaworu poteva chiaramente leggere sul suo viso bianco e liscio il disperato bisogno di sentirsi umana. Fragilità. Il nuovo bisogno opprimente, incalzante, di riempire il vuoto. Di dare un senso a quella viscida debolezza e di essere finalmente libera da quel solido guscio vuoto di apatia del quale era stata prigioniera per anni. Dare un significato all'esistenza che incede inesorabile grazie ad un’immagine ormai limpida nei suo occhi. Così cristallina che poté rimirarla per un infinità di tempo. Era la stessa che da un po’ compariva spesso anche fra i suoi pensieri.
«È Shinji, non è così?»
Rei non rispose.
Entrambi scostarono il capo e si voltarono verso la finestra.
Il sole stava ormai calando in un tripudio rifulgente di luce dorata e cremisi.
Il conto alla rovescia stava per cominciare.










.:~*~:.

Dunque… eccomi qua! =D *coro di grilli campestri*
Questa fan fiction ha luogo dopo il breve dialogo tra Rei e Kaworu e prima del combattimento che ne segue. Io l’anime l’ho seguito pochissimo, quindi non ho idea se ci siano stati cambi di regia o registro in quelle scene; per la costruzione del tutto mi sono basata solo sul diciottesimo volume del manga… e poi sulla mia mente Crockeriana. X°D
Spero di essere riuscita, almeno in parte, a conservare i personaggi IC… ma vista la loro complessità mi appello al vostro spirito critico per sapere!

EDIT:
Grazie ad un suggerimento lasciatomi da Any Ikisy, lascio qui un riassunto di quello che è stato il percorso cerebrale (fuggite, sciocchi! XD) che ho fatto per arrivare a scrivere questa breve storia: Rei, da quel che sono riuscita a cogliere, è un personaggio che cresce lentamente durante la storia, soprattutto grazie all'aiuto di Shinji. Sviluppa, per così dire, la sua umanità e la sua sfera emotiva solo dopo il loro incontro. Prova amore per lui e sa che il vuoto che aveva dentro ormai è lui a riempirlo e non più Gendo (che era più che altro una sorta di palliativo, a mio parere). Quindi, quando poi Kaworu afferma che sono “uguali”, suggerendo la comunanza delle loro nature non umane, credo che Rei si stata così sicura e schietta con quel “no”, per il semplice fatto che è arrivata a capire e a sentire di non essere ormai più la stessa bambola di paglia dell’inizio della storia, un mero involucro vuoto e privo di emozioni. Ora, dato lo sguardo stupito di Kaworu alla sua constatazione, ho pensato che forse la curiosità di sentire proprio dalle labbra del First Children una spiegazione avesse vinto e l’avesse spinto a cercarla. Ed ecco che parte la What if…?: Rei non credo sappia ancora come gestire la cosa, ben che meno trovare un modo per rendere tutto chiaro a Kaworu, quidi si limita a rispondere che è una cosa che sente. Il Fifth Children allora intuisce che il suo cambiamento fosse dovuto a Shinji (visto che è una persona altrettanto speciale, da questo punto di vista, anche per lui). La frase finale implica il rush che ci sarà in seguito nel manga. Non ho aggiunto altro per evitare spoiler.

Oook, chi non sta dormendo alzi la mano! XD
E ora, come sempre, passo a ringraziare chiunque leggerà questa breve (e probabilmente sconclusionata XD) analisi e chi lascerà un suo pensiero su tutto questo. Ringrazio anche le coraggiose, impavide… ma soprattutto pazienti persone che hanno commentato le mie precedenti storie, lasciandomi notifiche e giudizi sempre molto costruttivi. *____* THANKS! =)

See ya,

Shadow Eyes
  
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