La nebbia avvolgeva le strade ormai deserte di Londra, scure e inquietanti. Il cielo trapunto di stelle faceva risaltare il disco argenteo della luna, coperta solo da qualche rara nuvola. Solo qualche debole luce si notava dalle finestre di poche case, dove accadevano chissà quali fatti. Passi. Un rumore di passi in una via buia, stretta e sporca. Passi leggeri, che di certo non appartenevano ad un uomo. Il volto della donna fu alla luce non appena passò sotto ad un lampione. I capelli come il grano e gli occhi di uno strano viola, che risaltavano sul viso perfettamente ovale. Camminava a passo svelto, portando con se un grande pacco che dalle fattezze doveva contenere un dipinto. Si fermò sotto al porticato di una casa in stile vittoriano e si sentì lo squillare di un campanello. Giunse ad aprire un uomo sulla trentina, non troppo alto e dai capelli castani, che aveva tutta l’aria di essere un maggiordomo. ‹‹Louis, sono qui per Lord Henry. E’ in casa?›› domandò la donna con la sua voce armoniosa. ‹‹Certo Madame Catherine, entrate pure, vado ad avvisarlo.›› e aprì la porta facendola entrare per prima, per poi voltarsi a chiuderla. La casa era arredata nello stesso stile che trapelava all’esterno, ed i colori delle pareti erano caldi. Sul lato sinistro dell’ingresso stava un tavolino in legno, su cui poggiavano un telefono e qualche libro; su quello destro uno specchio dalla cornice d’oro. Il maggiordomo camminava verso il termine del corridoio, e Catherine si affrettò a seguirlo. Non le era mai stato molto simpatico. Anzi, lo disprezzava per il modo che aveva di non preoccuparsi minimamente degli altri. Giunse ad una stanza ampia, dove si sentiva il calore del camino acceso. Vi era un forte odore di fumo. Di sicuro Henry aveva acceso una sigaretta. Louis annunciò la donna e un uomo sull’ottantina si alzò dalla poltrona rivolta verso le fiamme nel camino. I suoi occhi gettarono uno sguardo prima a Catherine e infine al pacco da lei tenuto in mano. Un’espressione cupa gli si dipinse in volto. ‹‹Vi avevo detto di non cercarlo. Evidentemente, la curiosità vi ha tentato. Chi riuscirebbe a resistere alla bellezza fatta persona?›› rise aspirando il fumo dalla sigaretta e continuò ‹‹Dorian Gray. Pensavo che la storia di quel ragazzo vi fosse abbastanza chiara.›› Catherine volse lo sguardo al maggiordomo che immediatamente uscì dalla stanza. Il silenzio che c’era in quel momento era interrotto soltanto dal vivo scoppiettare del fuoco in quella bocca finemente decorata. ‹‹L’ho dovuto cercare in capo al mondo. L’ho fatto anche per vostra figlia. Dorian è l’unico capace di cambiare il mondo. Capite? Portare la perfezione.›› sottolineò l’ultima parola, per rendere più chiara la frase ‹‹Ora, serve solo la ragazza.›› Henry sospirò e spense la sigaretta, premendo bene nella cenere ‹‹So chi è perfetta.›› e lanciò uno sguardo alla finestra. La donna annuì e si avviò verso quella, scostando leggermente le tende e fissando un punto nel buio. Infine si voltò, e lanciò uno sguardo pieno di odio e cattiveria verso l’uomo ‹‹E’ fatta.›› aggiunse.