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Autore: RoloChan105    23/04/2011    6 recensioni
All’ età di nove anni, mi hanno raccontato che ho subito un incidente…
Una macchina mi ha investito e sono stato in coma per tre mesi…
Non ho nessun ricordo dei miei primi anni di vita…
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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She could be you

She could be you

 

 

 

 

Il mio nome è Zoro Roronoa…

Ho diciannove anni e frequento il primo anno d’ università per la facoltà di medicina sportiva.

 

Molte persone, quando non pensano a niente, vagano con la mente a bussare alla porta dei ricordi…tuffandosi, immergendosi e riaffiorando…

Anche io una volta ho fatto questo salto…e adesso, non ricordo più nulla…

 

 

All’ età di nove anni, mi hanno raccontato che ho subito un incidente…

Una macchina mi ha investito e sono stato in coma per tre mesi…

Non ho nessun ricordo dei miei primi anni di vita…

Ogni tanto mi ci metto a pensare e la cosa mette i brividi…

Ho dovuto ricominciare tutto da capo…imparare chi ero io, chi erano i miei genitori…parenti...lezioni noiose di scuola…

Un esperienza da non riprovare insomma…

 

 

Ogni mattina, prendo il treno che mi conduce all’ università…e ogni mattina, incrocio una ragazza…abbiamo la coincidenza.

Lei va e io arrivo, prende il mio posto andando verso l’ ignoto. Alle volte, mi prende tale curiosità di sapere dove è diretta che marinerei lezione e la seguirei…Un mio amico, Yosaku, beccandomi una mattina ad osservarla, mi ha rivelato che la sua divisa e di una prestigiosa scuola superiore…

Non sono ovviamente andato alla fine a fare ricerche…queste sono cose da Stalker! La mia è pura e semplice curiosità…perché in un certo senso, quella figura mi affascina…

 

 

 

 

 

-ZORO!!!-Apro gli occhi e sbuffo sonoramente…so chi mi ha chiamato, ho imparato a conoscerla bene quella voce…

-Zoro!-Mia madre piomba in camera e ha in mano un enorme scatolone. Ha uno sguardo che implora aiuto…Alzando gli occhi al cielo le tolgo quel peso dalle mani.

-Che roba è?-Domando scrutando la scatola. Lei si passa una mano sulla fronte e mi ordina di posarla a terra.

-Sto sistemando la soffitta-

-Ok…-

-Decidi che ne vuoi fare-Alzo un sopracciglio-Si è roba tua…-Mi risponde quasi leggendomi nella mente. Le lancio uno sguardo curioso per poi, inginocchiarmi e aprire lo scatolone. Sospiro stupito…sono giocattoli…-Sai…-Mi parla ancora-Risalgono a prima dell’ incidente…-

-Oh…-Non riesco a dire altro…

-Li abbiamo dovuti togliere perché al solo vederli, ti causavano mal di testa…-Si strinse nelle spalle-Sono sicura che adesso non succederà niente…-Mi volta le spalle appoggiando però sul mio cassettone un sacchetto nero.-Sta a te decidere…-Annuisco col capo e mi metto comodo a sedere…

A prima vista, mi sembrano veramente oggetti comuni, ma al solo sfiorarli, percepisco un qualcosa, un brivido…Con estrema cautela, quasi come fossero un tesoro, li estraggo dalla scatola e li poggio in fila accanto a me…

Un salvadanaio a maialino…una medaglietta di una gara di scuola dove ero arrivato primo…pupazzi impolverati e usurati…Un oggetto però, coglie la mia attenzione…

Lo afferro e me lo rigiro tra le mani…è un album di fotografie.

Piego la testa da una parte e sento il cuore accelerare…come se davanti a me, ci fosse un tesoro enorme…Inspiro e mi prendo coraggio nel vedere che cosa si cela all’ interno…

Una lieve nevicata di polvere si stacca da quelle pagine ormai gialle e i miei occhi osservano famelici le immagini riportare…

Sono io, in tenuta da ginnastica che corro in un giardino…a giudicare da come è strutturato, direi il nostro…In alto alla pagina spicca: la primavera dei miei otto anni…

Stento a crederci…risalgono a qualche mese prima del mio incidente…faccio viaggiare le pagine e mi osservo, mai sconosciuto così come in quel momento…

Non riesco a riconoscermi…per i gesti…le espressioni…magari anche il carattere…Li quello che vedo è un bambino…ma anche un me stesso mai conosciuto…

Scosto un'altra pagina e in alto, c’è una scritta che spiega che è il mio compleanno…

Uno dei regali, è proprio il salvadanaio e altre cose che ricordo che da bambino ci giocavo…Un particolare mi salta all’ occhio…accanto a me, c’è una bambina ma…il suo volto e scarabocchiato con la penna…Passo il polpastrello sopra la prima immagine…è fatto intenzionalmente e con forza…con enorme rabbia…

Osservo nella foto il mio viso sorridente, stretto a quella bambina con il volto anonimo…Scuoto il capo nervoso…non riesco a capire…

La stessa scena si ripete in altre foto…sempre e solo sul suo volto…perché?

-Mamma-La chiamo e dopo qualche minuto si affaccia a vedere.

-Si?-Mi alzò e gli mostro l’ album di foto. Punto il dito contro la bambina e la guardo perso.

-Chi è lei?-Strizza gli occhi e infine, si gratta il naso.

-Zoro lei è Nami…-Mi risponde in modo del tutto scontato.-era la tua migliore amica…-

 

 

 

In treno, qualche giorno dopo quell’ episodio, osservo una foto, quella meno sciupata e la rigiro tra le mani…Mia madre mi ha spiegato a grandi linee chi era quella ragazza…Una mia vicina di casa, di un anno più piccola di me ma con un enorme bontà…

Si litigava sempre ma ci volevamo un gran bene…Chiudo gli occhi e poggio la testa contro il sedile…

Scorgo il colore dei suoi capelli attraverso quelle grandi linee di inchiostro a coprirla…

Sono rossi…e gli occhi? Due pozzi di puro cioccolato…Se eravamo così amici…perché non mi ricordo di lei ora? È possibile che dopo il mio incidente non l’ abbia più vista?

Sento il fischio del treno e mi scrollo. È la mia fermata!

Afferro veloce lo zaino e sguscio fuori andando incontro e cercando di passare tra la folla che esce e che entra…

Accade tutto così veloce però…succede…

Vedo dei libri volare nell’ aria e sento il mio sedere a terra…

Apro gli occhi e mi accorgo di quello che è successo: sono andato a sbattere proprio contro la ragazza della treno! Veloce e un po’ dispiaciuto l’ aiuto a recuperare i suoi libri…

-Mi dispiace-Sussurro-non…non ti ho visto!-Mi scuso-Avevo la testa tra le nuvo…-Sento la mia voce svanire insieme a tutti i rumori alle mie spalle…

Raccolgo quanto visto e me la porto all’ altezza degli occhi…

Una foto…e li c’è la bambina…non col viso coperto, ma con una faccia serena, felice, che sorride e mostra qualche dentino mancante e due grandi occhi sorridenti…e abbracciati insieme…ci sono io…

Alzo lo sguardo verso la ragazza e stento a crederci…eppure…

Sfilo dalla mia tasca, la mia replica e dopo che ha riavuto tutti i libri, gliela mostro…

-Tu…-Sento le parole farsi pesanti…-Sei quella bambina…-Vedo il suo sguardo magnetico divenire duro e con velocità mi volta le spalle…NO!

Non posso permetterglielo…!

-Aspetta-Le afferro in modo del tutto inaspettato il polso-Ti prego…-La supplico quasi-Aiutami a ricordare!-Ingoio a fatica-Sei realmente tu lei?-In modo del tutto ostile, cerca di liberarsi…prova più volte e alla fine, gira il volto e mi fissa, quasi con le lacrime agli occhi…sofferente.

-LASCIAMI ZORO!-Appena sento il mio nome fuoriuscire da quelle labbra, il mio corpo ubbidisce…

In pochi attimi, la vedo scomparire all’ interno del treno insieme alla sua lunga chioma rossa…

 

 

Insieme all’ album di foto, ripercorro i luoghi in cui sono stato e ho vissuto…

Il luna park…l’acquario…la sala giochi…il campo di basket…

Infine, prima di andare a prendere il treno, faccio una sosta in un parco quasi vicino alla scuola…

Osservo una foto che ritrae me e Nami a dondolarci su un altalena…Muovo dei passi e mi trovo davanti quei sedili abbandonati…

Mi siedo e con una mano, mi aggrappo alla catena di metallo…

Sospiro cercando di rilassarmi e gettando la testa indietro.

Comincio a dondolarmi e a lasciar vagare i ricordi…

 

 

Solo…sempre solo in casa…

Persone che mi insultano…

Che rivogliono indietro il loro amico…

Un amico che non esiste più…

 

 

Apro di scatto gli occhi e mi fermo a vedere l’ album. Lo osservo intensamente e frustrato infine, lo getto dentro il cestino della spazzatura.

 

 

I giorni mi scorrono addosso lenti

Incrocio ogni mattina Nami e abbasso il volto per non poterla scorgere…sento che se solo la vedessi,  se solo incrociassi il suo sguardo astioso…finirei per impazzire del tutto…

 

 

Come un automa, da diversi giorni, torno in quel parco…a dondolarmi su quell’ altalena e a cercare di ricordarmi, perdendomi a guardare il tramonto…

-Perché ti ostini così tanto a voler ricordare?-Una voce alle mie spalle mi causa brividi lungo la schiena.

Mi volto appena, ma so chi è…-Non è meglio, dimenticare?-

Alle volte, me lo sono chiesto anche io…ma niente è più doloroso nel non sapere chi si è…

Muove le gambe e sbuffante, si siede nell’ altalena affianco a me. In mano, scorgo un album, identico al mio…o almeno, lo era…

-Vuoi davvero ricordare?-Mi domanda e percepisco il suo sguardo addosso…ancora, non riesco a fissarla…

Chiudo gli occhi e annuisco e quel gesto, sembra dare il via a tutto…

-Eri il mio migliore amico…-Comincia così il suo racconto-…Ne abbiamo passate davvero tante insieme, pensa che ci eravamo anche promessi di sposarci…- Sento le guance diventare rosse-Siamo stati in vacanza sempre insieme…abitavamo accanto di casa…i nostri genitori si conoscevano gia da prima che noi nascessimo quindi, era normale questa amicizia…-Con i piedi, si da una leggera spinta e comincia a dondolare.-Eravamo inseparabili Zoro-

-E…-Sento la gola asciutta, ma devo parlare…voglio capire…-perché nei dintorni di casa…non ti ho mai vista?-Rimane in silenzio per qualche secondo per poi, tornare a raccontare e a rispondermi.

-I miei avevano deciso di  trasferirsi…-Sgrano gli occhi e mi volto a fissarla infine.-Tu…questa cosa non l’ hai digerita…-Sospira-Ti feci questa confessione un pomeriggio nel ritorno da scuola…-Si volta a fissarmi-Avevi esattamente quell’ espressione…-Sgrano gli occhi e sento una primordiale paura impossessarsi di me-Eri impaurito…arrabbiato…deluso…-si ferma con i piedi-cominciasti a correre lasciandomi indietro…-

 

 

-PERCHè DOVETE TRASFERIRVI?!-

-Zoro cerca di capire…-

-NO!-

-Zoro…-

-NON POTETE DIVIDERCI!-

-ZORO! TORNA QUA! ZORO ATTENTO!!!-

 

 

-Cercasti di convincere i miei in quei giorni…più e più volte…ma quella volta, quando scappasti fuori, un auto ti prese in pieno…-Si morse un labbro fissando il terreno sotto alle scarpe.-Ebbi così paura…c’era tutto quel sangue e tu non respiravi…ed eri immobile…-Tira su col naso, segno che quei ricordi, sono uno sforzo…-Ti portarono in ospedale e rimasi in coma per tre mesi…i miei rinviarono il trasloco ma…-si interruppe nuovamente nella narrazione…

-Ma cosa Nami?-Si volta verso di me stupita…forse sentirsi dopo così tanto tempo essere chiamata da me…deve avergli fatto un certo effetto…-Che è successo dopo?-

-Riprendesti conoscenza…stavi meglio ma…ti eri scordato di me…-Chiude gli occhi-Di tutto, di ogni cosa…le nostre promesse i nostri segreti…-Apre gli occhi e vedo le lacrime scenderle-…la nostra amicizia…-

 A quelle lacrime mi sento morire…

-Ogni volta che mi vedevi stavi male…avevi delle fitte…e allora i medici…-Si interrompe per fermare un singhiozzo-e i miei…allora noi…-Si ferma sentendosi afferrare per un braccio…si ritrova tra le mie braccia e i suoi singhiozzi diventano un pianto…

Non posso credere di essermi dimenticato di lei…

Una delle cose più belle di tutta la mia vita…

-Zoro…-La sento pronunciare il mio nome e lento, le passo una carezza tra i capelli.

-Aiutami-Le parlo facendola calmare-Aiutami a ricordare…-Mi fissa con quei pozzi nocciola, così splendenti-Ogni momento…ogni gioco, ogni segreto e ogni promessa…- Ancora una volta scoppia in lacrime e finalmente felice, la stringo a me…

 

 

Sento finalmente una pace interiore…

Sento che ho finalmente ritrovato il mio pezzo mancante …e non sono per niente pentito di questa nuova vita…

 

 

 

Questa fic nasce da una canzone…una canzone che grazie al testo, mi ha ispirato per questa fan fiction…

Forse va un po’ troppo veloce la trama, ma ho trovato difficile scriverla alla prima persona e al presente…non ne sono abituata…e spero di non aver fatto errori colossali!

Ovviamente i personaggi sono OOC…ma che ci volete fare…

Ringrazio chi ha avuto il cuore e lo stomaco di seguirla!

Grazie mille ^___^

Ah! Se ve lo chiedete, i gentori di Zoro sono Boa e Mihawk! 

 

She could be youShawn Hlookoff

 

http://www.youtube.com/watch?v=LA3YtIIbokY

 

   
 
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