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Autore: Leuviah_Utopia    23/04/2011    2 recensioni
Questa fic è ispirata alla prima puntata della prima stagione di Merlin. E' una MM perchè i pensieri di Merlino sono, in realtà, pensieri creati da me.
“Senza di te, Artù non potrà mai avere un futuro… senza di te, non esisterà mai alcuna Albion.”
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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La voce di Lady Ellen emerge con eleganza dalla sala in cui si sta tenendo il banchetto organizzato da Re Uther che, poco prima, aveva esaltato la sua sovranità gratificando se stesso e il proprio regno.
La raffinata cantante scende dal piccolo tavolato di cui sembra l’indiscutibile sovrana. La melodia della candida, ma nello stesso tempo matura, voce regna all’interno della sala come il canto di un uccello il primo giorno di primavera. Agita con lentezza le braccia e le mani, attirando verso di sé gli sguardi dei suoi spettatori che sembrano rimanere incantati da tanta grazia. Persino gli sguardi degli uomini apparentemente più risoluti divengono docili e stregati.
Lady Ellen si muove lentamente verso Uther che, alla sua destra, è affiancato da Arthur, mentre alla sua sinistra c’è la sua inseparabile, nonché bellissima pupilla, Lady Morgana.
Guardo Arthur e mi viene da ridere, perché noto che il suo capo comincia ad oscillare in preda alla noia, probabilmente.

Oltre che ad essere un presuntuoso è anche un ignorante. La voce di Lady Ellen è così divina che mi pare impossibile annoiarsi sentendola cantare. Soltanto uno sciocco come lui potrebbe farlo!

Agito lentamente il capo, cercando di trattenere la risata che cerca di emergere dal mio viso. D’un tratto mi guardo intorno e…

C’è qualcosa che non va...

Tutti gli invitati sembrano cadere vittime di un sonno improvviso, a cui si abbandonano senza resistenza alcuna.

Ma certo!
È tutto chiaro adesso. L’incanto nella voce di Lady Ellen è la causa di tutto ciò!

Ho il tempo di tapparmi le orecchie con le mie stesse mani, mentre il resto degli ospiti si accascia lentamente sul tavolo o, addirittura, per terra.
Ritorno a guardare Arthur che, insieme ad Uther e Lady Morgana, ha chiuso gli occhi lasciandosi avvolgere dalla melodia ammaliante della voce di Lady Ellen che, non cessa di cantare nemmeno per un secondo, tenendo lo sguardo puntato su Uther e…

Arthur?

Intanto tutti coloro caduti in un profondo sonno cominciano a ricoprirsi di ragnatele e il buio scende silenzioso su tutta la sala.

Questa è magia, senz’altro.

Lady Ellen continua ad avvicinarsi indisturbata al sovrano, con passi lenti e decisi, ma improvvisamente sembra aver cambiato direzione orientandosi verso Arthur.

Allora ho visto giusto!

Dalla manica destra, del suo abito color oro, la cantante estrae un pugnale e con fermezza e rabbia si prepara per lanciarlo verso Arthur. Ovviamente, però, non ha previsto che io sono qui.
Fortunatamente si trova proprio sotto il lampadario di ferro che, immediatamente, le faccio cadere addosso. Finalmente il suo canto si interrompe e posso togliere le mani dalle orecchie.
Ciascun ospite comincia a risvegliarsi ed anche Uther, Arthur e Lady Morgana, si riprendono da quegli attimi di inconsapevolezza che li avevano resi indifesi inconsapevolmente.
Uther si alza e si sporge dal tavolo, vedendo che la donna caduta ai suoi piedi, sotto il pesante peso del lampadario, non è più Lady Ellen, ma la madre di quell’uomo che pochi giorni prima aveva fatto giustiziare per aver usufruito della stregoneria.
La vecchia si alza e rivedo in lei lo sguardo che aveva poco prima del suo tentativo di lanciare il pugnale ad Arthur. Riprende l’arma e con le ultime forze che le restano la lancia verso il principe.
Grazie al mio dono riesco ad allentare il tempo, ma non so cos’altro fare, adesso.

E adesso cosa faccio?
Perché mai dovrei salvare la vita ad uno così presuntuoso ed arrogante che mi ha fatto mettere alla gogna?
Per quel che mi riguarda potrei tranquillamente lasciarlo morire, proprio come ho detto al Grande Drago.
Il Drago…lui mi ha detto che il mio dono mi è stato dato per una ragione.
Ha detto che Arthur è l’unico e futuro re che riuscirà ad unire la terra di Albion.
Ma è mai possibile che un simile asino abbia questo destino?
 
Vedo quel pugnale farsi sempre più vicino ad Arthur. Non ho molto tempo.

“Senza di te, Artù non potrà mai avere un futuro… senza di te, non esisterà mai alcuna Albion.”

Questa frase…è questa quella che continua a echeggiare nella mia testa. Che sia davvero questo il mio destino, a cui non posso sfuggire?

Non c’è più tempo. Devo fare una scelta…e la faccio. Sono a circa un metro e mezzo di distanza da Arthur, non è molta, così riesco a precipitarmi da lui e a tirarlo verso di me. Entrambi cadiamo a terra e il pugnale si infilza dritto sulla sedia in cui, pochi istanti prima, si trovava il principe.
«Hai salvato mio figlio, i debiti vanno saldati». Uther si avvicina verso di me ed abbasso lo sguardo per l’imbarazzo e per rispetto.
«Oh, be’…».
«Non essere modesto. Verrai ricompensato!», sorride lievemente, in modo riconoscente.
«No, voi non dovete, vostra altezza», continuo a tenere il viso abbassato.
«Si invece. Meriti una grande ricompensa. Avrai il titolo di valletto reale. Sarai il servitore del principe Arthur!», detto questo Uther si allontana da me e…Arthur.

Un attimo…cosa ha detto?
Oh, no!

«Padre…!», cerca di richiamarlo il principe con evidente disapprovazione.
Io e Arthur ci guardiamo, entrambi irritati dalla nuova prospettiva che si proietta davanti a noi… davanti a me, soprattutto.
D’un tratto sento una serie di applausi invadere l’intera sala e…

Sono tutti rivolti verso di me…
Sono tutti per me.

In questo momento mi sento…strano. Si, proprio così, perché non ho mai provato una simile soddisfazione. Vedere come ciascuna di queste persone abbia apprezzato il mio gesto mi rende felice.

Che sia questo il mio compito, oltre a quello di proteggere Arthur?
Aiutare chiunque abbia bisogno di me…o della mia magia?!

Improvvisamente tutto ciò che mi ha detto il Grande Drago non mi sembra più una sorta di utopica missione. Il mio dono mi è stato dato per una ragione ben  precisa e, da oggi in poi, lo utilizzerò con cautela e precisione, proprio come mi ha detto Gaius.
Da oggi comincerà una nuova vita per me…il mio destino è deciso.

Note d'autore:

Rieccomi con una nuova fic. Un'altra One-shot, un pò più breve questa volta >.<
Avete capito sicuramente di quale puntata si tratta, giusto? ( 1x01)
L'idea mi è venuta oggi stesso e mi sono messa subito a scrivere. Lo so, non è un granchè, ma avevo voglia di farla.
Sapete, mi piace pensare che Merlino, la prima volta che ha salvato la vita ad Arthur, abbia avuto delle incertezze sul fatto che il suo destino fosse quello di proteggere il giovane principe.
Renderlo tentennante lo ha reso un ragazzo più normale e più...come dire...della sua età.
Se ci pensate, Merlino ha dovuto accettare tutto ciò che gli è stato detto ed affidato ed è stato così maturo da non replicare o, meglio, da non rifiutare il suo destino (anche perchè "nessuno può sfuggirgli", come dice il Drago).
Bene, non so se mi sono spiegata...spero di si =S se non l'ho fatto correttamente è perchè ho mal di testa (scusa stupida, lo so XD)
Comunque mi auguro che vi sia piaciuta =)
See you soon! Thanks


 


   
 
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