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Autore: Nami    06/02/2006    3 recensioni
Yusuke Urameshi ha intrapreso lunghe battaglie. Ha avuto accanto degli amici fidati, amici sui quali ha sempre potuto contare. Tuttavia all'improvviso qualcun altro farà capolino nella sua vita, qualcuno dal tragico passato, qualcuno con enormi poteri, qualcuno che verrà scelto dal Piccolo Enma come "collega" del detective del mondo spirituale. Una persona in grado di portare amore nei loro cuori, ma la sua presenza rivelerà qualcosa di molto pericoloso... (so bene che la serie ha preso una piega differente dopo il torneo delle arti marziali nere e so anche come andrà a finire la storia.. diciamo quindi che questo potrebbe essere un mio mondo alternativo)commenti please ^^
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno nell'ombra...




Bianco e nero....

Il suo mondo era a colori...

E lei era in bianco e nero...

Qualcosa mancava, si, qualcosa. Un piccolo dettaglio, un dettaglio che un tempo la rendeva la persona più felice del mondo.

Poi un giorno, la tregedia.

E tutto finì.

Cessò la sua passione, la sua voglia di vivere, cessò il suo sorriso, tutto.

I suoi sogni vennero infranti, la sua vita, come il suo cuore, distrutta.

I suoi sogni infranti...


Un presentimento......


Una voce.......


Un grido.......


Una vita spenta....


La sua vita distrutta...........

Come avrebbe potuto fare per ricostruire tutto quanto? Ora che la sua vita aveva preso quella svolta, ora che aveva la responsabilità degli esseri umani sulle spalle, ora che lei era così diversa.





- Max? Ehi Max?? -

- Eh?! -

Sembrò risvegliarsi da un sogno ad occhi aperti.

- Che ti è preso? Sembravi sotto ipnosi! -

Disse Yusuke.

- Ah si? Scusa, pensavo.. hai detto qualcosa..? -

- Chiedevo se hai voglia di accompagnarmi in missione domani.. -

- In.. missione..? -

La missione...

- Si! E' da un pò che non faccio a botte! Ho voglia di prendere a calci qualche demone! Allora ci stai? -

- Mi unisco anch'io! -

Si offrì Kuwabara.

- Ma... ok.. -

La sua vita era già abbastanza noiosa e monotona... dopotutto, lei stessa provava soddisfazione quando infliggeva colpi mortali a uno di quegli esseri..

- Grande! Domani dopo scuola! -

Esclamò Yusuke sollevano il pollice.

- Mh.. -

- Che barba.. domani si torna già a scuola.. -

Brontolò Kuwabara guardando fuori dal finestrino del pulmann.

- Già ci siamo persi un week end! Ci fanno tornare la domenica stanchi morti e poi ci fanno tornare a studiare in classe dopo neanche ventiquattro ore! Ma che siamo? I loro bambolotti? -

- Che vuoi farci.. -

Sospirò Yusuke.

- Certo, per te è facile parlare Urameshi! In classe tu dormi sempre.. -

- Puoi biasimarmi? -

- In effetti no.. -

Rimasero in silenzio per qualche secondo, poi insieme, esplosero in una risata che invase l'intero mezzo di trasporto.

Invidiava quei ragazzi.
Si chiedeva come era possibile che dopo aver subito un cambiamento così forte, loro continuassero a ridere e scherzarci su.
Le loro vite erano del tutto normali una volta, eppure ora... ora...
Ora che tutto era così cambiato, ora che i loro poteri avrebbero potuto provocare devastazione, come potevano dunque? Ridere.. era da tempo che non rideva di gusto... una risata vera, in grado di farle scendere le lacrime agli occhi.



- Sei pensierosa? -

- Mh... -

- Lo sei spesso... -

- Si.. -

- Sai che pensare troppo fa male? -

- Me ne sono accorta.. -

Kurama sorseggiò la sua cioccolata calda fino a svuotare la tazza. Ci voleva proprio, il freddo aveva cominciato a farsi sentire ormai. Poi il suo sguardo si posò sulla tazza di Max. Piena.

- Scotta ancora? -

- Cosa? -

- La cioccolata! Non l'hai ancora bevuta! -

- Oh aspettavo che si raffreddasse.. e poi sai.. mi ero incantata a guardare quel pino.. -

Kurama segguì la direzione dei suoi occhi e osservò attraverso il vetro. Un grosso pino finto era stato sistemato in piazza, addobbato con tante colorate e brillanti decorazioni natalizie.

- E' bello vero? Ormai manca meno di un mese a natale.. -

- Si... sai mi è sempre piaciuto il natale.. -

Disse Max.

- Anche se a dirla tutta.. sono due anni che non lo festeggio più.. -

Due anni... probabilmente, per non dire sicuramente, dopo la morte di suo padre.

- Ciò che mi piace davvero in fondo, è l'atmosfera natalizia.. perchè il natale di per sè.. non lo so.. non lascia niente! Dura pochissimo, passa in fretta e in un attimo finisce! L'atmosfera è la cosa più bella, sembra quasi interminabile.. -

Spiegò Max cominciando a sorseggiare un'ormai fredda cioccolata.

- Si, hai ragione.. -

Rispose Kurama.

- Senti Max.. cosa vorresti per natale? -

- Eh? -

- Che regalo ti piacerebbe ricevere? Qualcosa in particolare? -

- Oh mamma.. mi cogli impreparata.. -

Esclamò lei.

- Vedi.. non ne ho la più pallida idea... già non so nemmeno cosa regalare agli altri.. a te per esempio! Che posso regalare? -

- Mi va bene qualsiasi cosa! -

- Mh.. così sono al punto di partenza.. -

Kurama rise piano, poi riportò gli occhi sulle luci del pino che splendevano sotto il cielo ormai scuro del pomeriggio.

- Max, davvero non c'è niente che ti piacerebbe? -

- No.. almeno, al momento non mi viene in mente.. -

Un attimo di silenzio, poi lo sguardo basso, gli occhi quasi chiusi per la tristezza.

- Quello che vorrei tanto... non me lo può dare nessuno.. -

- Come dici? -

- Eh? Oh lascia stare, bofonchiavo tra me e me! Stavo cercando di farmi venire qualche idea, ma non ci sono riuscita! Kurama come hai detto tu mi va bene qualunque cosa! Sul serio! Mi basta il pensiero! -

Sorseggiò l'ultima goccia di cioccolata, poi si alzò silenziosamente dalla sedia.

- Bene! Andiamo? -

Sorrise.

- D'accordo! E lascia stare quel portafogli! Offro io! -

- Ma.. -

Kurama le lanciò uno sguardo malizioso di sfida. Invitare una ragazza a bere qualcosa insieme e costringerla a pagare la sua parte non era certo quello che lui avrebbe definito galanteria.
Max si limitò a ringraziarlo, sapeva che anche se avesse cercato di convincerlo Kurama non avrebbe mai cambiato idea.
Il mezzo demone pagò per entrambi e insieme all'amica uscì dal bar, perfettamente coperti mentre l'aria pungente riprese ad investirli.



Era oramai inverno quasi inoltrato. Tutti camminavano per le strade avvolti in ampi e imbottiti cappotti, indossando caldi guanti e cappelli, portando intorno al proprio collo una lanosa e confortevole sciarpa.
Il vento gelido del tardo pomeriggio pizzicava i loro nasi rendendoli arrossati, picchiava sulle loro fronti divenute praticamente insensibili.

- Et....et.....ETCIUUUUUUUU'!! -

- Salute! -

Disse Kuwabara stringendosi nel cappotto per il freddo.

- Grazie! - Rispose Yusuke passandosi un dito sotto il naso congelato.

- Certo che mi sembri furbo.. non hai messo nemmeno una sciarpa! -

- Non ne ho mica bisogno! -

- Certo! E il raffreddore sta venendo a me per caso? -

Bofonchiò Kuwabara battendo i denti.

- Non mi sta venendo il raffreddore! Ho starnutito perchè mi pizzicava il naso! -

- Ma va? -

- Che c'è -

- No, n-niente! -

Balbettò l'amico.

- Forse avrei dovuto mettermi una giacca più pesante.. fa un bel freddo, vero? -

- Ah Kuwabara! Non mi dirai che ti lasci spaventare da un pò di freddo? -

- Io?? Ma ti pare? Non vorrei ammalarmi sai.. cosa che non porei dire di te.. a guardarti pare che tu lo faccia apposta! -

- Apposta a far cosa? -

Esclamò Yusuke aggrottando le sopracciglia irritato.

- Ad andare in giro mezzo spogliato! -

- Non ho mica freddo! -

- Se lo dici tu... -

Yusuke sollevò le braccia al cielo allungandosi. Si stirò emettendo dei suoni simili a fusa di gatto siamese. Poi spalancò la bocca in uno sbadiglio e si accomodò in maniera scomposta accanto a Kuwabara, sulla panchina fredda.

- Alla fine non mi hai più detto com'è finita! -

Disse.

- Di che parli? -

Domandò Kazuma ormai ridotto come un ghiacciolo.

- Di Max.. poco tempo fa mi hai parlato di un sogno... -

- Sogno? -

- Ehi sveglia!! Hai intercettato il sogno di Max, ricordi? -

Kuwabara guardò l'amico dritto negli occhi scuri, poi abbassò lo sguardo alla terra umida e fresca sotto le sue scarpe facendosi improvvisamente triste.

- Ah.. si.. -

- Ebbene? Da allora non me ne hai più parlato! -

- Semplicemente perchè non c'era nulla di cui parlare.. -

Spiegò Kazuma. In verità gli era capitato una seconda volta un'esperienza simile.

- Ah, quindi non è più successo.. -

- Beh.. una volta ancora si.. -

Yusuke sbuffò infastidito.

- Checcavolo! Possibile che se non sono io a chiedertelo, tu non mi dici mai niente? Bella amicizia! -

- Scusa.. -

Rispose solamente.

- Vedi Yusuke.. io non ho vissuto quello che ha passato lei.. tuttavia.. in quei sogni... io mi sono sentito dentro di lei! Te l'ho detto no? Ho provato lo stesso dolore, la stessa paura.. la medesima sofferenza! So bene che non è la stessa cosa, perchè lei convive con essi da due lunghi anni e probabilmente ci vorrà ancora tempo prima che questi svaniscano.. -

Yusuke si fece serio e cupo anch'egli, sollevando il capo al cielo scuro.

- Sempre ammesso che questo accada.. -

- Cosa vuoi dire..? -

- Vedi Kuwabara, quando si perde una persona cara, con il tempo si, si migliora, si torna alla vita normale fingendo che nulla sia successo.. però vedi, una ferita del genere con il tempo si può solo rimarginare! Ma non scompare mai! -

- Si.. hai ragione! -

Yusuke sapeva bene cosa voleva dire perdere qualcuno.

- Kuwabara, ricordi la morte di Genkai, vero? -

- Come dimenticarlo? Fui l'ultimo a sapere la verità.. -

- Certo è finita bene, la vecchia ora è di nuovo tra noi.. ma quando l'ho vista morire sotto i miei occhi.. è stato terrificante! Ho sentito il cuore lacerarsi, pensavo che non sarei mai riuscito a riprendermi! Il dolore per aver perso la mia maestra era così intenso che quasi mi pareva impossibile respirare.. tuttavia.. sapevo che se mi fossi lasciato andare non avrei mai superato il torneo delle arti marziali nere.. e se ben ricordi.. lo stesso è successo con te! -

A quei pensieri sorrise.

- Mi hai fregato alla grande quando hai finto di essere morto! -

- Ah ah ah ah! Già, devi ammettere che sono un grande attore! -

Rise Kuwabara.

- Si.. ricordo ancora quando Toguro ti ha inflitto quel corpo all'apparenza mortale.. tu sei crollato esamine.. Kurama ti sosteneva.. e d'accordo con te ha finto di non sentire più battere il tuo cuore.. l'idea di aver perduto il mio migliore amico, di non averti più potuto rivedere, mi faceva un male cane dentro.. -

Solo in quel momento Kuwabara, capì di aver probabilmente esagerato.

- Scusami..-

- Ma scherzi? Se non avessi fatto in questo modo io non avrei mai sconfitto Toguro.. -

- Questo è certo! Ti battevi come una pappa molle! -

- Come?? Non ti permettere sai!! -

Scattò in piedi come se il suo fondoschiena fosse stato morso da qualcosa e fissò con nota rabbia il compagno di avventure che se la spassava come un bambino.
Il loro rapporto era così. Naturale, semplice. Litigavano, ma se ne dimenticavano quasi subito. Si picchiavano, si insultavano, ma sapevano bene di poter contare sempre e dovunque l'uno sull'altro, perchè la loro amicizia era così forte che niente e nessuno avrebbe potuto mai spezzarla.



Quando Kurama e Max si presentarono davanti alla porta del vasto appartamento a due piani della ragazza, la signora Okina la spalancò in fretta.

- Mi sembrava di aver sentito delle voci familiari! -

Aveva detto prima di accogliere Kurama con un caloroso abbraccio prima ancora di farlo accomodare nell'abitazione. Il ragazzo era rimasto immobile, colto di sorpresa da quel gesto così inaspettato. Max gli aveva detto che sua madre era rimasta molto colpita da lui, certo non immaginava di piacergli fino a quel punto, tuttavia ne fu felice.

- Ti fermi a cena da noi Kurama? -

La donna ancora ignorava l'origine di quello che credeva essere il suo soprannome, ma ciò non le importava. Shuichi Minamino, o Kurama, in qualunque modo si chiamasse era un ragazzo a dir poco eccezionale. Era bello, bellissimo, a sua parere un ragazzo dotato di un grande fascino, era gentile, premuroso, si prendeva sempre molto cura di sua figlia e questo le bastava.

- Lo farei volentieri.. ma devo rientrare a casa ora, mia madre torna prima dall'ufficio stasera, ci teneva a cenare con me! -

Rispose lui.

- Capisco.. è giusto che ceni con la tua mamma! Sai mi piacerebbe tanto conoscerla! Che persona è? Ti somiglia immagino! -

Disse affettuosamente la signora Okino.

- Beh.. in effetti abbiamo un carattere molto simile! Mia madre è.. -

- E' una donna incredibile mamma! Proprio come suo figlio! -

Lo interruppe Max. Kurama restò un attimo in silenzio con lo sguardo posato sull'amica, poi chiuse le labbra in un sorrise, mentre lei facendo lo stesso ricambiò lo sguardo amichevole.

- Lo immaginavo! -

Disse soddisfatta la donna.

- Sa, mia madre parlava di organizzare una cena a casa nostra una di queste.. -

Riprese lo Youko.

- Ci terrebbe ad invitare lei e Max! -

- Sul serio? E' davvero un pensiero carino! Verremmo volentieri, vero tesoro? -

Disse rivolgendosi verso la figlia più raggiante che mai.

- Assolutamente si! -

Rispose Max.

- Perfetto! Vi farò sapere, ora mi dispiace davvero ma si è fatto tardi.. -

- Ti accompagno alla porta! -

- Grazie! -

La donna osservò i due ragazzi raggiungere l'ingresso, scambiandosi risatine e sorrisi. Non sapeva fino a che punto si estendeva il loro rapporto, nè poteva dare per certo che un giorno Kurama e sua figlia si sarebbero messi insieme, sapeva solamente da il giorno in cui loro arrivarono a Tokyo, Max era una persona del tutto spenta e priva di entusiasmo. Poi conobbe Kurama e tutto cambiò, lei cambiò.. e non poteva altro se non essere tremendamente felice per lei.


Novembre finì. Arrivò Dicembre, portando con sè anche il freddo pungente destinato a calare sulla città ogni giorno. Yusuke e i suoi amici, avevano trascorso il tempo come al solito. Andando a scuola, frequentando le lezioni, affrontando spesso e volentieri qualche battaglia improvvisa o programmata che fosse con un gruppo di demoni pianta grane, studianto quasi ogni pomeriggio fino allo sfinimento.
Le vacanze di natale si facevano sempre più vicine. Anche il mese di dicembre cominciò ad essere trascorso nello stesso modo in cui passarono quello di novembre, finchè, finalmente, per l'immensa gioia di tutti quanti, le lezioni terminarono e giunse l'attesissimo ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. Per il sabato a seguire, era stato programmato il mercatino della scuola da Yusuke e gli altri, un'esposizione di natale con di tutto e di più in vendita. Decorazioni, accessori, oggetti, dolciumi, qualunque cosa per augurare a ciascuna famiglia un felice natale.
La scuola di Kurama invece, si era dimostrata a corto di idee. L'ultimo giorno gli studenti si erano sorbiti le chicchiere incessanti dei professori su ciò che avrebbero studiato al loro rientro dalle vacanze. Ma oramai nessuno stette più ad ascoltarli, nemmeno Kurama. Non era mai mancato un solo giorno da scuola, per lui lo studio era molto importante, doveva dimostrare di essere un ragazzo più che normale, ma soprattutto era sua dovere rendere orgogliosa sua madre, che per diciassette anni lo aveva accudito e cresciuto, che lavorare tutto il giorno tutti i giorni, per menterlo nel modo migliore.
Tuttavia la stanchezza mentale si faceva sentire anche su di lui. Un paio di settimane di vacanza gli avrebbero fatto molto bene e ne avrebbe certamente approfittato per organizzare una bella rimpatriata con i suoi migliori amici. Era da molto tempo che non trascorreva dei pomeriggi con tutti loro. Li vedeva a singhiozzo o li incontrava qualche volta lungo la strada, ma erano sempre tutti quanti di fretta, lui compreso e così non avevano mai l'occasione per vedersi spesso e uscire tutti insieme. Ultimamente, vedeva molpo raramente perfino Max. Si sentivano sempre per telefono, ma erano così sommersi di compiti che non riuscirono più ad incontrarsi nemmeno un pomeriggio.
Per non parlare di Hiei...
Hiei non lo vedeva dai primi di novembre.. era sparito.
Sapeva perfettamente che questo comportamento era assolutamente da lui, sparire per un certo periodo.. Hiei conviveva con la solitudine, lo sapeva, lui diceva sempre di star molto meglio per i fatti suoi, ma oramai Kurama sapeva la verità.
Si sentì improvvisamente triste.. sentiva che Hiei ci era rimasto molto male, da quando Max era entrata nella loro vita, aveva dedicato così poco tempo al suo migliore amico.. se sentì terribilmente in colpa.
Era solo questione di tempo, Hiei lo avrebbe cercato quando ne avrebbe sentito la necessità. Si sarebbe presentato alla finestra della sua stanza come aveva sempre fatto e gli avrebbe fatto una delle sue classiche brevi visite.
Lo avrebbe rivisto volentieri, gli voleva bene.. ma non aveva la più pallida idea di dove cercarlo. Aveva fatto spesso una capatina nella foresta, ma Hiei non era uno stupido. Sapeva bene che Kurama lo avrebbe cercato sicuramente laggiù, se voleva restare lontano da tutti per un pò, era logico pensare che avrebbe cambiato luogo. Quando Hiei non voleva farsi trovare era impossibile trovarlo.


- Ciao Max! -

Kurama arrivò davanti alle porte scorrevoli della farmacia, le quali furono sorpassate da una Max tranquilla, con un piccolo sacchetto in mano che ripose subito in borsa non appena si accorse di lui.

- Oh ciao! Pazzesco, ci incontriamo sempre! -

Disse.

- Già! -

Rispose un Kurama sorridente.

- Che facevi qui? Hai preso qualcosa? -

- Si! Pastiglie contro l'emicrania! In questo periodo mia madre ha spesso dei fastidiosi mal di testa, tra il lavoro e tutto il resto è piuttosto stanca! Sta persino organizzando una mega festa di natale! -

- Credevo non festeggiaste il natale, non me l'avevi detto tu? -

- Si, ma quest'anno vuole fare uno strappo alla regola.. credo abbia intenzione di invitarvi tutti quanti a casa nostra! -

Spiegò la ragazza.

- Ah! Davvero? -

- Si! Vuole invitare te, tua madre, Yusuke e tutti gli altri! E poi credo voglia conoscere anche gli altri genitori.. lei sai, non ha ancora legato molto da quando è qui.. -

Si rattristò.

- Capisco! In questo caso conta pure su di noi! Io e la mamma saremo felici di passare la vagilia a casa vostra! -

- Sono contenta! Allora glielo dirò! -

Sorrise.

- Beh, allora io vado, ho parecchie cose da comprare ancora per natale.. oh! Il tuo regalo l'ho già preso! -

Disse Max strizzando allegramente l'occhio sinistro.

- Ah! Io invece sono a un punto morto! Dai sul serio non hai nemmeno una mezza idea? Niente che ti piacerebbe avere? -

Max rimase in silenzio per qualche secondo, sollevò gli occhi al cielo intenta a riflettere, poi sospirò e scosse lentamente il capo.

- Nulla! Ma non preoccuparti! Mi va bene tutto! Ormai dovresti conoscere i miei gusti no? -

- Si.. però.. mi piacerebbe farti un bel regalo! -

- Ehi! Non spendere troppo per me, intesi? Sennò mi arrabbio! -

Kurama scrollò le spalle.

- I soldi non sono un problema! -

- Lo sono per me! Non voglio che mi prenda un regalo troppo costoso, mi sentirò in debito! -

- Figurati! Dai, ti lascio ai tuoi impegni! -

Si sistemò la sciarpa e infilò le mani congelate nelle tasche del cappotto.

- Ok! Ci vediamo! -

- Ciao! -

Kurama s'incamminò nella parte opposta, poi voltò l'angolo e sparì. Max si soffermò per un istante sul gradino del marciapiede attendendo che il semaforo diventasse verde per i pedoni. Frugò nella borsa, aprì il sacchettino e tirò fuori una scatoletta bianca. La scrutò a lungo, finchè non si accorse che le auto si erano fermate e le persone intorno a lei attraversarono sulle strisce pedonali. Ripose la scatola nella borsa e la richiuse. Tirò un lungo sospiro. Si domandava se aveva fatto bene a mentire a Kurama in quel modo spudorato.




Il cielo della sera si era fatto ormai buio, qualcuno, in silenzio, camminò lungo le strade con naturalezza, senza però riuscire a mascherare un certo mistero nei suoi occhi. S'infiltrò nella foresta buia e silenziosa. Camminò per diversi minuti finchè non si fermò. Un uomo alto e castano, con un paio di occhiali da vista e un completo di pantaloni, giacca e cravatta d'ufficio, lo attendeva con le braccia nevosamente incrociate al petto.

- Sei in ritardo! -

Esclamò con voce rauca.

- Mi dispiace! -

Rispose l'altro.

- Ho avuto più da fare del previsto! -

- Raccoltala al capo questa storiella! Non a me! Lo sai che ultimamente è molto nervoso! E non sopporta i ritardi! -

- Si lo so! Ma non dovete dimenticare che ho anche una vita normale da portare avanti! -

L'uomo gli si avvicinò, gli sfiorò una guancia con il dito indice poi con forza gli strinse il collo, l'altra mano ferma nella tasca della giacca.

- Inutile dirti che se fosse per me a quest'ora non avresti più alcuna vita da portare avanti!! -

Il ragazzo tuttavia, rimase impassibile, gli occhi color mandorla fissi nei suoi, neri come la pece.

- E non guardarmi in quel modo! -

Disse lasciando la presa.

- Seguimi! Il capo ti attende! -

I due s'incamminarono, l'uomo con li occhiali davanti a lui, mentre raggiungevano qualcuno nell'ombra...........





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