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Autore: rees    25/04/2011    9 recensioni
Patrick Jane è stranamente taciturno, che sia per il ritorno di Walter?
Una breve one-shot, tra gossip e pettegolezzi all'interno del team :D
Enjoy
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'What does 'romantic' means?'
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Giornata stranamente noiosa, al CBI. Jane è riuscito a risolvere in meno di un'ora un caso ma per l'arresto abbiamo dovuto aspettare per tutta la mattinata che la scientifica ci fornisse le prove. Dopotutto il sospettato aveva un movente e non un alibi ma questo poteva solo aumentare dubbi sulla loro presunta innocenza. Fortunatamente i ricchi ed annoiati uomini d'affari non sono in grado di occultare le prove, dato che il DNA dell'assassino era presente sotto le unghie della vittima e sull'orlo delle maniche della camicia dell'uomo vi erano i residui di polvere da sparo. Vedere CSI non serve a nulla, dunque?
Dopo aver concluso l'arresto, Jane si è chiuso in uno strano silenzio da meditazione, seduto alla scrivania. E abbiamo iniziato a preoccuparci. Perché non si è sdraiato sul divano? Cosa può turbarlo così? Ci siamo riuniti nel mio ufficio avanzando ipotesi.
-Potrebbe essere qualcosa su John?
Grace è preoccupata e sollevata nell'avanzare questa proposta. John è il punto fermo di Patrick, se fosse lui il problema sarebbe quasi normale, da lui c'è da aspettarselo.
-No, non può essere. Così, di punto in bianco? Non ha senso.
-Una donna.
Guardo Kim, mentre una vocina interiore mi dice che no, non è possibile, lui non può essersi innamorato di nuovo, non di una donna che non conosco. E non può non avermelo detto.
-No!- Arrossisco per la mia risposta secca. - Non può essere. Non... Ce l'avrebbe detto.
-Walter Mashburne?
Arrossisco ancora di più, se possibile. Sento le guance bruciare. Oggi Walter torna dal suo viaggio in Europa.
-Cosa... cosa c'entra Mashburne?
-Beh, l'assassino, il signor Mc Khee, è ricchissimo, annoiato e... ricchissimo. Un po' ricorda Mashburne. E la vittima era una donna alta 1.61, 48 chili, capelli neri ed occhi verdi. Ed andava a letto con Mc Khee. Ci sono somiglianze tra Walter e l'assassino e, soprattutto, tra te e la vittima. E nei rapporti che avevano.
-Wayne!
Grace è allucinata, Kim ha un ghigno divertito in volto mentre io balbetto un “come?” che mi muore in gola.
Rigsby ci guarda tutti per poi proseguire imperterrito.
-E così avrebbe ragione anche Cho. Tu sei una donna. E Van Pelt. Perché John potrebbe prenderti di mira.
Guardo gli altri due cercando un sostegno nel negare quell'ipotesi ma entrambi sembrano essere d'accordo.
Bussano alla porta. Per sfortuna, dato che è proprio il ricco ed egocentrico Walter ad entrare nella stanza.
-Teresa, da quanto tempo. - Sorrido imbarazzata mentre mi abbraccia davanti a tutti. Credevo di essere stata chiara quando, uscendo dalla sua camera d'albergo, l'ho salutato con un “Addio, Walter”. - Io e te abbiamo una colazione in sospeso. L'ultima volta te ne sei andata senza prendere nemmeno un caffè dalla mia camera d'albergo.
-Capo... noi... andiamo... a controllare Jane.
Si dileguano dalla stanza, i traditori. Ma gliela farò pagare con due mesi a turno di assenza dalle indagini. Voglio vedere quanto apprezzeranno il lavoro al computer. E niente interrogatori. Prima mi convincono a parlare di Jane perché sono preoccupati e siamo una famiglia, e poi mi pugnalano così alle spalle.
-Beh... posso offrirti il caffè del CBI. Niente a che vedere con quello dei locali italiani che frequenti, ma credo di essere piuttosto brava nel prepararlo, anche perché finisce sempre subito.
Mi sorride, con quelle due fossette che spuntano felici sulle sue guance ed improvvisamente credo di capire perché sono caduta ai suoi piedi, due mesi fa.
-Andata.
Ci dirigiamo nel cucinino dove Jane è intento a maneggiare il suo solito the. Quando vede Walter quasi si strozza.
-Patrick! Che pacere rivederti!
-Walter. Ma non sei tornato oggi?
-Due ore fa.
-Ed il fuso orario non ha effetti su di te?
-Jane!-
Resto allibita dalla sua educazione, più scarsa del solito. Eppure credevo che Walter gli fosse simpatico. Più o meno.
Patrick mi guarda con la sua espressione da “Ma dai, Lisbon, cosa posso aver mai detto o fatto di male? Sai che lo merita!”.
Mashburne, invece, è intento ad analizzare i nostri sguardi, quello di Patrick di scuse, il mio inceneritore.
-Teresa, io andrei. Mi arrendo non posso vincere.
-Come?
-Vi guardate in cagnesco ma le vostre pupille sono dilatate.
Mi sento avvampare mentre poggia le labbra sulle mie.
-Ma se mai cambiassi idea, dimmelo, potrei uccidere per rivederti.
Se ne va, lasciandoci lì. Jane si avvicina puntandomi il dito contro.
-Tu, Teresa, sei davvero pessima. Sei riuscita a ritorcere contro di me l'unica cosa che ho insegnato a Mashburne.
Sorrido leggermente mentre lui esce dalla stanza con espressione divertita. E so che le guance non erano mai state in fiamme come in questo momento.


Spazio Autrice: Eccomi con una sciocchezza che però mi piace un sacco, anche se è scritta di corsa e probabilmente non ha un inizio o una fine.
So di aver promesso alle mie RG che l'avrei pubblicata ieri ma ero senza connessione ç_ç
Consideratelo un regalo di Pasqua al posto delle uova che non posso regalarvi!! ♥
Giulia
   
 
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