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Autore: Lizzie_Siddal    25/04/2011    1 recensioni
[Slater/Alice]
Dio benedica i vetri doppi e temperati.
Slater si sveglia con quell'esatta frase stampata in mente e un sorriso che gli si dipinge spontaneo sulle labbra.
Pannelli come quello che ha davanti sono ciò che permette di vedere la luce del giorno a un vampiro, e lui non ringrazierà mai abbastanza i progressi tecnologici del ventunesimo secolo per quell'invenzione geniale.
Il cielo è ancora striato di blu cobalto, ma qualche nube comincia a tingersi di rosso, oltre l'immensa finestra di fronte al letto: l'alba è appena cominciata, e Slater socchiude gli occhi, soddisfatto.
Gli piace svegliarsi così, tutti i giorni praticamente alla stessa ora, assieme al sole: lo trova qualcosa di molto umano, un'abitudine che aveva anche da vivo, quando frequentava il college per la prima volta e doveva alzarsi presto per buttarsi subito sui libri a studiare.
Lo mette di buon umore notare quei piccoli dettagli che non sono cambiati, come se la natura di vampiro non sia riuscita del tutto a coprire o a cancellare quella precedente, da mortale.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The forgotten ones'
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Titolo: Feel the sunshine
Fandom: The Vampire Diaries
Personaggi/Pairing(s): Slater/Alice (NON CHIEDETEMI NULLA.)
Rating: verde
Genere: Introspettivo, Malinconico, Fluff (leggi: zuccherosità imbarazzante e farlocca – lei non ti ama, coglione!)
Avvertimenti: oneshot, bloodplay, personaggi secondarissimi che nessuno si è mai inculato o si inculerà mai #finezza
Conteggio parole: 1198 (fdp)
Challenge/Prompt: scritta per scritta per il team fucking!Angels del COW-T @maridichallenge, missione#4 della VIII settimana (prompt alba)
Note iniziali: è una robetta orribile (mi fa schifo, detto sinceramente) postata giusto per far comodo al Team Angeli #sapevatelo


Dio benedica i vetri doppi e temperati.

Slater si sveglia con quell'esatta frase stampata in mente e un sorriso che gli si dipinge spontaneo sulle labbra.
Pannelli come quello che ha davanti sono ciò che permette di vedere la luce del giorno a un vampiro, e lui non ringrazierà mai abbastanza i progressi tecnologici del ventunesimo secolo per quell'invenzione geniale.
Il cielo è ancora striato di blu cobalto, ma qualche nube comincia a tingersi di rosso, oltre l'immensa finestra di fronte al letto: l'alba è appena cominciata, e Slater socchiude gli occhi, soddisfatto.
Gli piace svegliarsi così, tutti i giorni praticamente alla stessa ora, assieme al sole: lo trova qualcosa di molto umano, un'abitudine che aveva anche da vivo, quando frequentava il college per la prima volta e doveva alzarsi presto per buttarsi subito sui libri a studiare.
Lo mette di buon umore notare quei piccoli dettagli che non sono cambiati, come se la natura di vampiro non sia riuscita del tutto a coprire o a cancellare quella precedente, da mortale.
Con un sospiro, Slater si gira su un fianco verso Alice, sotto le coperte insieme a lui, ancora sprofondata nel mondo dei sogni.
"Alice?" la chiama in un sussurro delicato.
"Alice" riprova, e deve darle piccoli colpetti sulla spalla un paio di volte prima che lei si desti - ha il sonno pesante di una bambina.
"Slater..?" è la risposta confusa e biascicata.
"Buongiorno"
"Mmh...giorno? È praticamente ancora notte" si lamenta Alice con uno sbadiglio, stropicciandosi le palpebre con le dita.
"È l'alba" la corregge paziente Slater, posandole un piccolo bacio sulla tempia.
"Guarda, oggi è magnifica. Per fortuna l'ho presa in tempo" dice, indicando l'aurora di fronte a sé.
"Bellissima, amore” commenta sbrigativa Alice, coprendosi il viso con le lenzuola.
"Ora posso tornare a dormire?"
Non la pensa come lui, sulla magnificenza delle albe e sull'utilità di quella finestra enorme che il suo ragazzo ha fatto costruire appositamente in camera da letto.
Oh, lei è così ingenua, così sbadatamente umana.
Non può capire, non ancora, quella piccola vitale ossessione di Slater.
"Solo qualche minuto, tesoro. Per favore" è la supplica gentile, emozionata come sempre.
"È uguale ogni giorno, Slater”
"Lo so, lo so, ma...”
Il vampiro non riuscirà mai a impedirsi di sentirsi le farfalle nello stomaco nell'ammirare il sole come fosse uno spettacolo irripetibile.
È una di quelle cose che gli mancheranno sempre, e che - al diavolo – l'immortalità, pur con tutti i suoi doni, non potrà mai compensarne l'assenza.
"Puoi... potresti sentire il sole per me, Alice?” domanda timidamente, a mezza voce.
"Per poco, giuro”
È una cosa che le ha già chiesto di fare, ma non così spesso.
Primo perchè non vuole infastidire Alice – ama viziarla, semmai - secondo perchè è un desiderio malinconico e patetico, vivere qualcosa attraverso qualcun altro.
"Okay” lo asseconda lei alla fine, con un piccolo sbuffo, ricevendo in risposta un sorriso enorme – Slater non smette mai di stupirsi per la pazienza che ha nei suoi confronti, o per il solo fatto di accettare e di riuscire ad amare un vampiro.
Strisciando i piedi per terra e stiracchiandosi, Alice si trascina verso la porta a vetri del balcone, barcollante e ancora assonnata.
Con un misto di esaltazione, invidia e tristezza a grattargli la gola, Slater sospira e la guarda immergersi al sole.
Lei non sa quanto sia fortunata, a poter goderne quando più ne ha voglia.
Vorrebbe che capisse.
"Il vento è un po' freddo... " esordisce Alice.
Non deve alzare la voce perchè Slater la senta anche da lì fuori, con il suo udito sviluppato, eppure il vampiro si avvicina ugualmente, come se i sensi non fossero abbastanza.
"Il sole però è tiepido. Quasi una carezza” prosegue la ragazza.
Spalanca le braccia e le agita un paio di volte, come un uccello goffo che debba spiccare il volo, senza voltarsi ma con lo sguardo fisso sul disco rosso che sta sorgendo.
"E qui... è come stare in un bagno di arancione. Dà un senso di pace assurdo”
Ha imparato ad esprimersi così solo per Slater, che, d'altra parte, freme per uno qualunque di quei dettagli, temendo di potersene dimenticare del tutto, prima o poi.
Appoggia le mani sulla superficie trasparente, con l'impulso folle di scaraventarsi fuori, all'aria aperta, finalmente, e bruciare, pur di sentire.
Ma non lo fa, non lo fa nemmeno quel giorno.
Deglutisce e serra le labbra, in silenzio rapito.
Osserva i raggi colpire la pelle bianchissima di Alice, fissa i bagliori che giocano tra i suoi capelli castani, quasi sfumati di color mogano ora, e infine, quando lei ritorna in camera, Slater la stringe immediatamente a sé, chinandosi sul suo collo e inspirando forte.
La pelle dei vampiri non emana né assorbe alcun odore.
Si limita a farlo scivolare via come fosse sporco, dolore o pioggia.
Ma lei è umana, e porta addosso l'aroma fresco e fruttato del sole, donandolo a Slater, che adesso finalmente può toccarlo e riviverlo.
Fa scorrere con lentezza le labbra appena sopra la clavicola di Alice, che geme piano e affonda le unghie sui suoi fianchi.
"Slater...”
Incosciente come al solito, gli offre la gola e il suo intero corpo – inerme, così vulnerabile - , premendosi contro di lui, ma Slater si attarda ancora qualche istante, prima di morderla.
Apre la bocca, bacia il sole, lo sente sulla punta della lingua, mentre i ricordi viaggiano verso mattine vissute oltre quarant'anni prima.
Passeggiate in riva al mare, le onde in cui amava immergersi e che rilucevano di un azzurro quasi incredibile. I visi sorridenti, lucidi di sudore ed entusiasmo, di centinaia di ragazzi stesi su prati carichi di verde, a cantare accompagnati dal suono allegro di una chitarra. L'estate del '74, la più bella e indimenticabile – terminata in una notte di angoscia e dolore straziante, poco prima dell'arrivo dell'alba...
Il vampiro affonda i denti, lacerando la carne, macchiando il sapore e la perfezione di quelle memorie con il sangue.
Beve a piccoli sorsi trattenuti, ed è un morso lieve, che finisce in fretta – Slater non ama nutrirsi dalle persone, tanto più se si tratta della sua compagna – e gli dispiace di doversi allontanare quasi bruscamente da lei, per non rischiare di perdere il controllo.
"Quando...quando lo farai?” chiede Alice con una nota di delusione nella voce. Abbraccia di slancio il fidanzato, incurante della ferita livida e macchiata di rosso che le orna il collo, evidentemente considerandola promessa di una prossima trasformazione.
"È ancora troppo presto, Ali” la ammonisce con gentilezza Slater, sfiorandole il viso con le nocche.
"E non capisco come potresti mai voler rinunciare a questo.” ribadisce, con un cenno vago tutt'intorno.
"Io non ho potuto scegliere, mentre tu... ”
Alice lo interrompe con un bacio disordinato e frenetico sulle labbra.
"Al diavolo i tramonti, le albe o tutta quella storia delle eclissi” esclama, con un'enfasi buffa e puerile.
"Io voglio stare con te” conclude, ripetendo cose che gli ha già detto, ma che non smettono mai di far illuminare Slater come la prima volta. La abbraccia e le accarezza i capelli teneramente, promettendole che la trasformerà quando sarà il momento. Non ha idea di quando accadrà - sicuramente quanto più tardi possibile, nel modo più dolce e indolore a cui possa pensare, e solo con la certezza che lei abbia compreso totalmente il peso della propria scelta.
Ma più di tutto, Slater farà sì che Alice abbia il tempo per fare ciò che a lui non era stato concesso: sentire un'ultima volta l'alba, per portarne con sé il ricordo, vivo e umano, in eterno.








Note finali:

- Ignorate i disgustosi nomignoli che si scambiano i due piccioncini, nonché il pucci-pucci orrendo. Ho *dovuto* farlo (mi ispiravano quelle brutte cose lì, da fidanzatini melensi, e lui – dio! - scemo duro. Lasciamo perdere)

- Solo io potevo scrivere su questi due disgraziati. Cioè, Slater era un poveraccio, mi stava anche simpatico; Alice ovviamente di meno – lo sfruttava subdolamente, la baldracca. Insomma, qui sono entrambi ritratti in un momento schifosamente fluff e in base alle poche cose che si sanno di loro: Alice un po' gnesa e approfittatrice sotto mentite spoglie; Slater innamorato e ingenuo, nerd plurilaureato, vampiro non-diurno trasformato nel '74 a cui manca tanto il sole. Mi s'è stretto il cuore quando, nella 2x10, mostrano i suoi pc pieni di wallpaper raffiguranti albe/tramonti ;_; E boh, al prompt 'alba' m'è venuta in mente 'sta roba. Non era mia intenzione metterci anche Alice, ma, bè, è comparsa a rompere le scatole XD Ok, ho delirato abbastanza.
Pace e amore, bye.

   
 
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