Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Ehris    25/04/2011    4 recensioni
I pensieri della bella Katherine Petrova durante un pomeriggio d'autunno.
Un consiglio: leggete e recensite ;)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katherine Pierce
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NOIR È DONNA

 

Stavo seduta sulla panchina del parco con una rosa nera in una mano e un foglietto di carta nell’altra durante un pomeriggio d’autunno. Adoravo questo periodo dell’anno per il profumo dell’aria. Era come se le foglie secche, unitesi in una danza, liberassero degli aromi con la straordinaria capacità di far dimenticare qualsiasi pensiero e preoccupazione, regalandoti così un senso di benessere unico. Soltanto coloro che volevano potevano raggiungere questo stato. Coloro che sapevano ascoltare la musica della natura ne sentivano il profumo. Io mi consideravo una delle poche persone al mondo, abbastanza attenta, in grado di vedere, ascoltare e sentire.
Mi ritrovai su quella panchina a pensare, nell’attesa che i fratelli Salvatore arrivassero; non avevo intenzione di farmi vedere poiché non faceva parte del piano. I due erano venuti a sapere che avevo fatto ritorno a Mystic Falls e conoscendoli potevo affermare con assoluta certezza che non erano ancora riusciti a coglierne il motivo; per questo immaginavo che da un momento all’altro sarebbero sbucati da qualche parte.
Elena Gilbert era il mio obiettivo, la mia ancora di salvezza. Lei era il mezzo che mi avrebbe permesso di riconquistare la libertà e ottenere il perdono degli originari. Il fatto che la odiassi per avermi portato via l’amore smisurato che i due fratelli vampiri nutrivano nei miei confronti rendeva tutto più semplice. Ormai sapevo bene del nodo indissolubile che li legava alla mia doppelganger.
Quando nel 1864 vidi Stefan accasciarsi a terra, dopo aver incassato quel colpo d’arma da fuoco, mi avvicinai e gli promisi che ci saremmo rivisti. Era lui l’uomo che volevo, poiché immaginavo un’ eternità un po’ più gioiosa al suo fianco. Scoprire che quella piccola umana era riuscita a portarmelo via mi aveva mandato su tutte le furie.
Elena era una studentessa modello, amata da tutti i professori e da tutti i compagni. Suscitava ammirazione nelle persone e in qualche modo riusciva sempre ad apparire perfetta. Determinazione e bellezza erano le due caratteristiche che più ci accumunavano. Ciò che invece ci differenziava, e dunque quello che la rendeva fragile, era la mancanza di astuzia ed egoismo. Potevo ringraziare queste due ultime qualità se mi ero liberata dalle grinfie di Klaus ed ero ancora in circolazione dopo tutti questi secoli.
L’avevo osservata per giorni, Elena, al fine di apprenderne le abitudini, cosa che in fin dei conti era stata veramente troppo facile. Per i miei gusti la sua era una vita troppo monotona e programmata: la mattina si alzava alle sette, faceva la doccia e andava a scuola. Il pomeriggio lo trascorreva quasi sempre alla residenza Salvatore per poi trattenersi a cena. Quando rincasava alla sera spesso con lei c’era Stefan, premuroso come suo solito. Regolarmente vedevo Damon, appollaiato sul ramo di fronte alla finestra della sua camera, attento a non farsi notare. A volte, quando il fratello minore se ne andava, entrava nella stanza della giovane e si faceva trovare steso nel suo letto con il suo orsacchiotto di Peluche seduto sulla pancia, altre volte invece aspettava che lei si addormentasse per entrare a darle il bacio della buona notte ed osservarla dormire.
Ero sicura che Damon oramai fosse anche lui, come il fratello, innamorato di Elena. Questo mi dispiaceva perché voleva dire due cose: impossibile ogni forma di manipolazione e addio triangolo amoroso coi due fratelli. Con la dolce Elena l’atteggiamento del maggiore dei Salvatore era molto protettivo tuttavia nemmeno lei riusciva a mettere a tacere quel suo modo di essere così arrogante e il suo ghigno strafottente. Lei era infastidita da questa parte del suo carattere e delle volte si spazientiva ma ciò solo perché lei non era in grado di prenderlo; lei non era me. Io adoravo questo lato di Damon. Io lo trovavo estremamente sexy e stuzzicante.
Dovevo dunque agire da sola, senza poter contare sull’ausilio di nessuno, come al solito. Ero decisa a consegnare quella piccola e fragile umana a Klaus, non mi importava se nelle sue vene scorreva il mio stesso sangue, il sangue dei Petrova. Non mi importava nemmeno su quale cadavere avrei dovuto camminare per trascinarla via da questa squallida cittadina ma soprattutto non mi importava del dolore che avrei causato a tutti. Non era nella mia natura preoccuparmi degli altri.
Comunque non avevo fretta di spedirla tra le mani del più temuto degli antichi; colui che io ero riuscita a fregare. Qualche settimana in più o una qualcuna in meno non avrebbe fatto differenza vista la mia secolare esistenza. Volevo prima di tutto divertirmi, così mi ero presa gioco di lei. Avevo creato confusione nella sua vita quasi perfetta ma soprattutto ero riuscita a spaventarla. Avevo anche scatenato l’ira dei fratelli Salvatore, che ora mi volevano morta più che mai. Anche questo lo consideravo un gioco poiché non poteva che rendere il tutto più piacevole ai miei occhi.
-Quella stronza è morta!-
-Tu non la ucciderai Damon-
-Non capisco perché tu voglia ancora proteggerla dopo quello che ha fatto-
-Tu non la ucciderai perché lo farò io-
Avevo colto solo un pezzo dell’amorevole conversazione tra i due fratelli dannati e maledetti per l’eternità ma bastava a rendermi la giornata migliore. Come sempre ero al centro dei loro discorsi e questo, per oggi, era più che sufficiente. Adagiai la rosa e il bigliettino sulla panchina e in una frazione di secondo, prima che chiunque potesse accorgersene, mi ero volatilizzata. Ero lontana miglia e miglia da Mystic Falls.
Nella mia mente un unico pensiero: il volto di Stefan e quello di Damon.
Nella mia testa un’unica consapevolezza: di me avrebbero trovato soltanto quella rosa nera e quel misero pezzetto di carta dal contenuto assai semplice ma carico di certezza:


Tornerò presto!
Con affetto, Katherine




  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Ehris