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Autore: Phantom of a Rose    25/04/2011    6 recensioni
Versione alternativa della puntata "Per Un Bicchiere Di Troppo", in particolare del momento che racconta del party a casa Berry.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Kissed A Girl



“Okay chi ha voglia di cantare un po’? Wooo!”, Rachel sorrise ed afferrò un microfono dal palco.
“Io!”, rise Blaine mentre si alzava in piedi, inciampando e ridendo ancora di più. Kurt sospirò. Quel bacio con Rachel, anche se era avvenuto a causa del gioco della bottiglia, continuava a ripetersi nella sua mente.
Com’era possibile che sembrasse che a Blaine piacesse baciare Rachel? Kurt era sicuro che a lui non era piaciuto baciare Brittany.
Tutti gli altri membri delle Nuove Direzioni erano sdraiati a casaccio sul pavimento. Artie era disteso sul divano, appoggiato contro Brittany (che ancora non indossava una maglietta), la sua sedia a rotelle dimenticata. Tina e Mike si sorridevano seduti su una sedia e Kurt era ancora sul pavimento, gambe e braccia incrociate mentre guardava la schiena di Blaine.
E poi successe la peggior cosa possibile.
“Dovresti cantare questa”, ridacchiò Rachel, indicando un CD che aveva tra le mani. “Io ti faccio da back-up.”
“Katy è un genio”, Blaine disse in accordo. La ragazza sorrise e inserì il disco nella macchina del karaoke.
Il ritmo pop iniziò e ancora prima che Kurt realizzasse cosa stesse succedendo, Blaine iniziò a cantare nel microfono. Anche ubriaco fradicio, la sua voce era fantastica.
"This was never the way I planned, not my intention. I got so brave, drink in hand, lost my discretion."
La bocca di Kurt si spalancò con un rumore udibile. Rachel stava ancora ridacchiando nel microfono che aveva tra le mani, il suo respiro rimbombava nelle casse. Alcuni altri ragazzi furono sbalorditi dalla scelta della canzone di Blaine.
Kurt voleva nascondersi in un buco e morire.
"It's not what I'm used to", cantò Blaine, ammiccando a Kurt, che arrossì. "Just wanna try you on. I'm curious for you caught my attention", Blaine si girò verso Rachel e le sorrise.
"I kissed a girl and I liked it, the taste of her cherry chapstick", quasi urlò Blaine cercando di afferrare l’asta del microfono di fronte a lui e fallendo. "I kissed a girl just to try it, I hope my boyfriend don't mind it", si allontanò dal palco, i suoi occhi su di Kurt mentre faceva una di quelle sue strizzatine d’occhio da flirt nella sua direzione. Cosa che da sobrio probabilmente non avrebbe mai fatto.
"It felt so wrong, it felt so right, don't mean I'm in love tonight", canto, la sua voce stonò sulla nota più alta. Stave ridendo un po’ troppo ora. "I kissed a girl and I liked it, I liked woah!", Blaine ricadde sulla piattaforma del karaoke.
Si lasciò andare in dietro sulla sua schiena, ridacchiando. La musica continuò senza parole, solo le risate di Rachel nelle casse. Blaine rotolò sulla sua pancia e parlò nel microfono, la sua voce ruvida ed impastata. “Hudson, abbiamo un problema.” Tutti risero.
“Oh mio Dio”, mormorò Kurt, mettendo la sue testa tra le mani.
“Qual è il problema, Kurt?”, Blaine fu subito al suo fianco, il suo braccio attorno alle sue spalle e davvero troppo vicino.
“Sei ubriaco perso, Blaine”, rispose Kurt freddamente. Lui aveva preso solo un bicchiere di birra quella sera. Non voleva che riandasse come l’anno precedente, con la mamma di Bambi.
“Quindi?”, sorrise Blaine. Passò il microfono a Tina che salì sul palco con Rachel. “Devo prendere il coraggio da qualche parte, anche se è coraggio liquido.”
“Cosa intendi?”, chiese Kurt lentamente.
“Questo ovviamente”, disse Blaine. Poi si avvicinò, la sua bocca goffamente posata su quella di Kurt, le loro labbra che si muovevano in sincronia.
Per un momento, fu perfetto. Poi, Kurt si ricordò che Blaine era ubriaco.
Si allontanò dalle labbra di Blaine, le perfette, perfette labbra di Blaine in un istante. La sua mano si alzò di propria volontà e schiaffeggiò il ragazzo. Non troppo forte. Solo un po’.
“Che?”, ansimò Blaine, scioccato.
“Blaine Anderson, se pensi che ti permetterò di baciarmi mentre sei così sbronzo te ne arriverà un altro”, disse Kurt arrabbiato. “Abbi un po’ di vero coraggio. Lindsey Lohan può comprare il coraggio che stai usando stanotte. Non è granché.”
Si alzò con grazie in piedi e si allontanò calpestando, la sua faccia e le sue orecchie bruciavano. Corse su per le scale e aprì la stanza di Rachel, sbattendo la porta dietro di lui. Si lasciò cadere nel letto troppo infantile e urlò in un cuscino.
Finalmente il ragazzo dei suoi sogni lo aveva baciato e lui non se lo era nemmeno potuto godere.
Urlò più forte.
 

 
Prima di rendersene conto, Kurt si stava svegliando. Non aveva nemmeno realizzato di essersi addormentato. Era ancora a pancia in giù, la sua guancia su uno dei cuscini rosa di Rachel. Rotolò e sussultò. Non dormiva mai sul suo stomaco. Era scomodo.
Si sedette e ruotò il collo, assicurandosi che non ci fossero punti dolenti. Fatta eccezione per un lieve mal di testa, stava bene.
Si incamminò giù per le scale tranquillamente e lentamente. Spiò da sopra la ringhiera. Non fu troppo sorpreso da quello che vide. Tutti i membri del Glee si stavano riposando sui vari pezzi d’arredamento, o il pavimento in alcuni casi.
I suoi occhi si posarono per primi su Blaine. Era in terra, con un cuscino del divano. La sua bocca era mezza aperta e Kurt poteva distinguere il suo lieve russare. Niente a confronto di quello forte e leggermente fastidioso di Sam.
Superò tutti i corpi ed entrò nella cucina. Aveva bisogno di caffè ed era sicuro di non essere l’unico.
Dopo che il caffè fu pronto, Kurt si sedette al tavolo della cucina, sorseggiando la sua tazza e pensando alla notte precedente. Blaine che lo baciava. Blaine che baciava Rachel.
Ugh. Pregò che quest’ultimo ricordo si cancellasse dalla sua mente.
“Ah, la mia testa.”
Kurt alzò lo sguardo, sobbalzando leggermente. Blaine stava entrando nella cucina, direttamente verso la caffettiera.
“Mal di testa?”, domandò Kurt in tono asciutto.
“È come se due pugili mi avessero colpito ripetutamente”, grugnì Blaine, lasciandosi andare sulla sedia vicino a quella di Kurt e sorseggiando il caffè. “Ahhh”, mormorò, annusando l’aroma.
“Questo perché partecipi ai party in stile Kesha”, disse Kurt.
Blaine non rispose. Continuò solo a fissare il suo caffè.
“Blaine…”, iniziò Kurt.
“Hmm?”, mormorò lui, ancora senza guardarlo.
“Ti…”, Kurt cercò un modo di dirlo. “Ti ricordi nulla della scorsa notte?”, chiese infine.
“Ugh, fa male ricordare”, borbottò Blaine. “Penso di ricordare di aver baciato Rachel”, scosse la testa, per poi fermarsi immediatamente, chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Nausea, pensò Kurt. Si ricordò di essere stato così. “Che errore. Gli amici non dovrebbero mai baciare gli amici, specialmente quando uno di questi amici è gay e l’altro è ovviamente una femmina. Ma era il gioco della bottiglia”, sospirò.
“Dimenticalo, allora”, disse Kurt, alzandosi dalla sedia. Si sentiva in grado di guidare ora, anche se il suo cervello era ancora un po’ annebbiato. Voleva dannatamente uscire da lì. “Spero che ti sia divertito con il tuo coraggio liquido ieri sera, Blaine. Mi ha insegnato che non pratichi quello che predichi.”
“Kurt, cosa intendi con coraggio li-”, Blaine alzò lo sguardo verso Kurt e si bloccò. I suoi occhi si spalancarono e si alzò in piedi di colpo. “Oh mio Dio, non l’ho fatto. Per favore dimmi che non l’ho fatto.”
“Che non hai fatto cosa?”, chiese l’altro.
“Baciarti. Oh mio Dio, ti ho baciato? Avrei giurate che quello fosse solo un sogno”, Blaine impallidì.
“No, mi dispiace, non era solo un incubo. Era la realtà”, disse Kurt.
“Kurt, mi – mi dispiace, non ero-”
“Eri ubriaco.”
Blaine trasalì. Si toccò una guancia. “Questo spiega il dolore”, mormorò.
Kurt non poteva sopportare questo. Si incamminò verso la porta della cucina, ma una mano afferrò la sua. “Kurt, mi dispiace di averlo fatto. Con la storia del tuo primo bacio, non avrei mai voluto forzarti a fare nulla-”
“Smettila, Blaine”, disse l’altro. “Possiamo semplicemente fingere che questo non sia mai successo. Ovviamente, speri che sia così.”
“Kurt questo-”, Blaine gemette per la frustrazione. “Speravo che non fosse successo così. Intendo, ho sempre pensato che quando ci saremmo baciati saremmo stati soli e non di fronte a una folla di persone ubriache. E mi sono sempre immaginato completamente sobrio e sicuramente non terminava con uno schiaffo.”
“Aspetta – te lo sei immaginato?”, chiese Kurt, girandosi per guardare Blaine in faccia.
“Be’ – sì. Solo perché non sono bravo con le storie d’amore non significa che un ragazzo non possa sognare”, rispose l’altro a disagio.
“Ma, ma-”, boccheggiò Kurt.
“Ascolta, non stavo mentendo quando ho detto che avevo bisogno di coraggio liquido”, disse Blaine tristemente. “Hai ragione. A volte non riesco a mettere in pratica quello che dico. Ma con te, semplicemente non so come dovrei procedere. Mi piaci. Ho detto di non voler incasinare tutto, e sembra che l’abbia fatto”, concluse accigliandosi.
“Mi stai dicendo che non mi avresti mai baciato se non fossi stato ubriaco?”, domandò Kurt.
“Io… io non lo so”, rispose l’altro impotente. “Avrei voluto, ma ero spaventato che mi avresti rifiutato. O che saremmo stati bene per un po’, ma che poi avrei fatto un pasticcio.”
“Blaine, adesso ti dirò una cosa, e se non puoi farla me ne andrò da quella porta e non parleremo mai più di ieri sera”, disse Kurt fermamente. Blaine lo guardò, ascoltando attentamente.
“Coraggio”, continuò Kurt risoluto. “E non quella schifezza liquida. Voglio del vero coraggio, proprio qui e proprio ora, Blaine.”
Blaine sbatté le palpebre un paio di volte. Sia perché era confuso sia perché stava pensando molto intensamente alla sua prossima mossa.
Poi la sua mano esitante si piazzò sul fianco di Kurt, l’altra si protese verso l’altro per afferrargli una guancia saldamente, ma con gentilezza. Le sue labbra furono di nuovo su quelle di Kurt, ma questa volta non ci fu nulla di sbagliato. Era controllato e dolce.
E sobrio. Un po’ sbattuto, sicuro, ma completamente sobrio.
“Com’era questo coraggio?”, mormorò Blaine, le sue labbra ancora contro quelle di Kurt.
“Questo è il Blaine che conosco”, rispose quest’ultimo.
Si baciarono ancora, le braccia di Kurt attorno al collo di Blaine, portandolo più vicino.
Poi si udì il forte suono di passi e l’orribile rumore di conati di vomito da un paio di stanze più in là. Dopo un coro di lamenti quando le persone si resero conto dei loro mal di testa.
Kurt rise contro le labbra di Blaine. “Penso che avremo bisogno di più caffè.”
 

Angolo della traduttrice:
Rieccomi qui! Sì, lo so, non traduco nulla per una decina di giorni e poi due o tre storie in un pomeriggio. Che ci volete fare? Vi tocca prendermi così come sono. :( Ma torniamo alle cose importanti... Che ne dite della storia? Meglio o peggio dell'originale? Io direi molto, molto MEGLIO! Phantom l'ha scritta vedendo il trailer in realtà, quindi non sapeva di preciso come sarebbe andata. Ad ogni modo ha fatto come sempre uno dei suoi capolavori. *-* Spero di averla resa comprensibile. :)
A presto! JulsCullenMeyer.

 
 
 

  
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