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Autore: Driz    26/04/2011    3 recensioni
ed ecco una ff klaine !! finalmente mi è venuta l'ispirazione per scriverla. Kurt e Blaine festeggiano insieme la pasqua. Buona lettura
We hope you'll enjoy it
Besos Fra e Gio
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kurt, fino a quell’anno, aveva sempre pensato che la Pasqua fosse una delle festività più inutili.  Non riusciva proprio a capire tutti erano così felici di incontrare parenti sconosciuti e mangiare uova di cioccolato fino a scoppiare.
Era la prima Pasqua che festeggiava anche con Finn e Carole e non poteva nemmeno immaginare che avrebbe dovuto sorbirsi un intera giornata con prozii centenari e fastidiosi cugini di terzo grado. Almeno c’era suo fratello a tirarlo su di morale con qualche battuta e con tutte le figure che faceva.
Erano quasi le quattro, Finn non smetteva di mangiare da mezzogiorno e Kurt stava fissando il vuoto da almeno due ore quando venne interrotto da un messaggio di Blaine
 
- Ti stai annoiando? B.
 
- No, per niente. Sto ascoltando attentamente mia nonna che da lezioni di punto croce a mio papà. K.
 
- Bravo, poi devi assolutamente insegnarmi JB.
 
Kurt stava rispondendo ma venne interrotto da Burt:
- Ehi, svegliati. Puoi andare ad aprire la porta? Hanno suonato. Penso sia la prozia Fanny -
Il ragazzo si  alzò di scatto dal divano e attraversò la sala con calma anche se il campanello continuava a suonare.
- ARRIVO ZIA FANNY!! UN ATTIMO!!! – urlò disperato aprendo con uno strattone la porta.
- Blaine? – domandò confuso
Il ragazzo fuori dalla porta era proprio Blaine e reggeva fra le braccia delle uova di cioccolato, un mazzo di fiori profumati e un cestino da pic-nic.
- Sorpresa! Buona Pasqua tesoro!- esclamò sporgendosi verso Kurt per dargli un bacio sulla guancia
- Cosa ci fai qui? Non dovevi passare il pomeriggio con tuo nonno?-
- Sì, dovevo ma  si è addormentato mentre mi raccontava la storia di come aveva conosciuto la nonna. Ormai la so a memoria ma è sempre bello ascoltarla da lui- disse il moro guardandolo negli occhi. Kurt si stava sciogliendo.
- Ma perché hai delle uova e un cestino da pic-nic?-
- Perché questo è il mio modo per augurarti buona Pasqua- disse prendendo Kurt per mano e accompagnandolo fino alla sua macchina – ora prendi questa benda, te la metti sugli occhi e non sbirci! Rovineresti la sorpresa- continuò porgendogli un foulard colorato.
- Adoro le sorprese!- esclamò Kurt con il nervosismo di un bambino che aspetta la mattina di Natale per aprire i propri regali.
 
* * *
 
Dopo venti minuti di viaggio, finalmente, arrivarono a destinazione. Blaine scese per primo dalla macchina, andò dall’altra parte della vettura e con un gesto cavalleresco aprì la portiera al suo ragazzo e lo aiutò a scendere dato che era ancora bendato.
- Sei pronto per la sorpresa? – domandò ansioso
- Sì, non vedo l’ora-
Blaine slegò con premurosità il nodo del foulard accertandosi di non fare male a Kurt in nessun modo e vedendo la sua faccia sorpresa chiese compiaciuto:
- Valeva la pena aspettare, vero?-
Lo aveva portato in un ampio e soleggiato prato di papaveri, i suoi fiori preferiti, circondato da un piccolo bosco dal quale si sentivano cinguettare degli uccellini mentre un numeroso gruppo di farfalle bianche svolazzava allegramente intorno ai fiori creando un’atmosfera surreale, quasi magica.
Chi l’avrebbe mai detto, fino a qualche mese prima, che Kurt Hummel avrebbe trovato un ragazzo così perfetto che riusciva a capirlo al volo, che riusciva a strappargli un sorriso anche quando si sentiva giù di morale, che riusciva a sorprenderlo ogni giorno, che gli stava sempre accanto e che riusciva a far sembrare grandi pregi i suoi peggiori difetti. Valeva la pena aspettare, davvero. Dopo aver sofferto tanto poteva veramente dire di aver trovato la felicità. Ma non era lo stesso tipo di felicità che provava quando riusciva ad abbinare perfettamente due capi del suo guardaroba oppure quando trovava la giacca di Marc Jacobs indossata ad una sfilata in televisione; era una felicità diversa, più profonda e intensa. Quello era il momento più felice della sua vita.
Blaine, notando che Kurt aveva momentaneamente perso l’uso della parola, approfittò di quel momento per preparare il pic-nic. Estrasse dal cestino in vimini una tovaglia a quadretti rossi e bianchi accuratamente piegata, la stese sull’erba e ci si sedette sopra.
- Qui… è magnifico, dove siamo? – domandò interrompendo il silenzio
- Beh, di preciso non saprei. Ho trovato questo posto circa due mesi fa, il giorno del nostro primo appuntamento. Siccome ero arrivato a Lima con un’ora d’anticipo ho deciso di fare un giretto qui nei dintorni e ho trovato questo prato di papaveri. Mi è piaciuto moltissimo e così mi sono promesso che un giorno ti ci avrei portato. Ed eccoti qui. Che ne pensi?-
- è stupendo, grazie - esclamò abbracciandolo forte come se volesse fargli sentire quanta gioia provava in quel momento.
- Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Ora tieni, ecco il mio regalo. Buona Pasqua – disse porgendo a Kurt un uovo enorme di cioccolato – aprilo, dentro c’è un pensierino, nulla di speciale però-
Il ragazzo spezzò a meta l’uovo e al suo interno trovò una scatoletta quadrata azzurra dalla quale estrasse un prezioso braccialetto in argento con un ciondolo a forma di B.
- Per ricordarti che penso sempre a te- concluse Blaine indicando il regalo
- Grazie! È stupendo! Credo di essere l’uomo più fortunato del mondo! Posso esprimere un ultimo desiderio? Ti andrebbe di raccontarmi la storia di tuo nonno?- domandò appoggiando la testa sulle gambe del suo ragazzo.
- Certamente mio dolce principe. Per te questo e altro- 
  
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