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Autore: Silvia Galassi    26/04/2011    5 recensioni
3 segni mai davvero conosciuti fino a quel momento risaltavano sul cancello grigio...
Genere: Dark, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3 segni mai davvero conosciuti fino a quel momento risaltavano sul cancello grigio.
3 piccoli segni con un unico significato che ancora non sapevo quanto fosse dannatamente importante.
Mi diedi un’occhiata allo specchio,i jeans erano perfettamente posati sotto a una camicetta blu scuro,i capelli ordinati sotto un grosso cerchietto bianco di plastica,le strainer nere combinate con la sciarpa pieghettata sfumata con varie tonalità di grigio.
L’aria frizzantina del mattino mi frustava il viso,mi ricordai improvvisamente l’estate scorsa quando insieme a Giulia mi ero buttata col paracadute,ah Giulia lei e le sue idee pazze.
Sorrisi alla logica di quell’affermazione incoerente seppur vera.
Poggiai la bici vicino al recinto di Laika che mi venne incontro scodinzolando e bussai alla porta di vetro ricamato.
Striscicavo la suola di gomma delle scarpe di ginnastica sulla ghiaia biancastra del vialetto.
 
Dopo poco Alberto mi aprì sorridendo mentre impregnava l’aria col suo buon umore.
Mi ritrovai stretta in una calda morsa stritolatrice,e lui che a scuola faceva lo schizzinoso!
-Giulia?- mi chiese appena mi ebbe mollata per darmi il tempo di respirare.
-le faccio uno squillo- dissi tirando fuori il cellulare dalla tasca destra dei jeans.
-pronto?- la voce squillante della mia migliore amica era attutita dal rumore del vento che strusciava sulle siepi del giardino.
-dove sei?- chiesi tappandomi le orecchie con i grossi guanti per sentire meglio quello che mi stava dicendo.
-fra cinque minuti sono lì- avevo a malapena capito quello che mi aveva detto per il vento che mi gelava le ossa senza pietà mentre soffiava imperterrito verso l’orizzonte sconfinato del mare.
-vieni,è meglio se entriamo prima di morire congelati-disse Alberto stretto nel cappotto imbottito nel tentativo di scaldarsi,lo seguì annuendo mentre entravamo in casa e chiudavamo la porta lasciandoci il freddo alle spalle.

-vuoi un po’ di te?- chiese mentre io ero imbambolata a guardare quel piccolo tornado dalla finestra della cucina;-si grazie- risposi sorridendo.
Aveva appena incominciato a far bollire l’acqua che riaccorsi di non aver fatto caso al suo abbigliamento:portava una maglia grigia probabilmente a maniche corte di cui risaltava appena il bordo sotto la grossa felpa blu a sottili righe gialle,indossava i jeans bianchi e delle scarpe nere di cui non conoscevo la marca.
Un trillo,il campanello,mi risvegliò dal mio mondo;Alberto andò ad aprire a Giulia mentre io tornavo a guardare malinconica il triste spettacolo del temporale e mi accorsi che aveva cominciato a piovere.
Giulia mi arrivò di spalle abbracciandomi-allora cominciamo?- - veramente noi stavamo aspettando te- replicai io,intanto Alberto aveva iniziato a servire il te.
L’aroma di erbe si sparse velocemente nella stanza mentre grossi goccioloni avevano iniziato a ticchettare sui vetri opachi.

La notte scura era rischiarata solo dalla debole luce lunare.
La pioggia aveva smesso da poco di cadere lasciando un leggero velo di rugiada sulle foglie scure delle piante.
Il vecchio salice nel giardinetto interno suonava la sua dolce melodia cullata lievemente dalla brezza notturna,mentre l’odore di resina del tronco nodoso si mescolava con quello del terreno bagnato e dei campi di erba medica.
La finestra della nostra camera dava sopra lo stagno che ammaliava col riflesso argentato delle sue morbide onde scure quasi invisibili al confronto con il panorama infinito della notte,senza limiti se non la luce del mattino che nascondeva le stelle senza cancellarle e con esse i sogni più segreti.
Dormivamo già da un po’ quando un tuono mi fece sobbalzare.
Nel buio della notte la sagoma di una vecchia casa diroccata spiccò nella luce brillante di un lampo.
Più la guardavo e più dentro di me cresceva una strana sensazione.

 

NOTA DELL'AUTRICE:
vi piace? non so se continuarla quindi diperde tutto dalle vostre recensioni...
forza! due minutini per una scrittrice con l'autostima tre metri sotto terra!!!

 

  
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