Note: Scritta per il TVG!Fest ( The Vampire Geometry). Prompt scelto:
Rabbia
Personaggi: Caroline Forbes, Tyler Lockwood
Canzone
citata: I got you di Leona
Lewis che vi invito ad ascoltare mentre leggete,
poiché è molto bella. Sissì.
Altro da
dichiarare? Scappate finchè siete in tempo!Occhei ho detto tutto. Potete procedere ù_ù. Potete procedere ù_ù
For better or worse
(I got you)
“Go ahead and say goodbye
I'll be all right
Go ahead and make me cry
I'll be all
right”
“Ti ho detto di smetterla, smettila!”
La piccola
Caroline correva in direzione delle panchine stirandosi con le mani la
gonnellina a pieghe macchiata di fango.
“Vattene
Tyler!”
Il ragazzino
la rincorreva a bordo di una bicicletta nuova di zecca. Tyler ridacchiava di
gusto, pedalando con foga. Per la terza volta in appena dieci minuti guadagnò velocità e
quando fu abbastanza vicino a Caroline inchiodò improvvisamente, sollevando un
sottile strato di fango che si andò a depositare sulle scarpe di entrambi.
“Ops!”
Commentò
sghignazzando mentre la piccola si allontanava da lui con aria furente e gli
occhi colmi di lacrime.
“Ti ho detto
di smetterla.”
Esclamò una
seconda volta mentre con uno scatto fulmineo, Tyler le tagliava la strada
costringendola a invertire direzione.
“E io continuo
lo stesso!”
Ribatté il
ragazzino squadrandola con un insolito brillio incastonato fra gli occhi scuri.
Caroline
schiuse le labbra per lo stupore, incapace di rispondere all’arroganza emanata
dalle parole dell’amico.
Non aveva
idea del perché, nonostante il quartiere fosse pieno di bambine, Tyler si
ostinasse a tormentare sempre e solo lei.
La
punzecchiava di continuo: al parco, durante le lezioni (con grande sconforto di
Caroline, lei e Tyler erano addirittura vicini di banco) e perfino in chiesa.
Era sicura
che lui la detestasse, perché altrimenti non sarebbe stata in grado di
spiegarsi tutti quei dispetti.
E Caroline
detestava lui.
O almeno ci
provava. Ci provava con tutte le sue forze.
“Sei il
bambino più antipatico di Mystic Falls. E sei anche perfido!”
Caroline
strillò con quanto fiato aveva in gola mentre un imponente fiotto di rabbia si impossessava del suo corpo.
Rabbia nei
confronti di quel ragazzino così odioso, che si divertiva a vederla piangere.
Provava rabbia, perché nonostante Tyler le
facesse la guerra ogni giorno, il mattino successivo era sempre pronto a
condividere la merenda e un sorrisetto vispo con lei, come se nulla fosse
successo; questo alternarsi di atteggiamenti contraddittori la faceva infuriare
ancora di più.
Ma sopra ogni cosa, provava rabbia perché pur detestando il piccolo Lockwood con tutte le sue
forze, finiva sempre per lasciarsi coinvolgere dai suoi giochi.
A giungere
di un nuovo giorno, Caroline non sapeva mai se Tyler avrebbe trascorso quel pomeriggio
tentando di infilarle delle lucertole tra i capelli o limitandosi a salutarla
con un gesto vago della mano e un lieve sorriso abbozzato in viso.
Un sorriso
che la tentava ogni volta e a cui Caroline finiva sempre per cedere.
Tuttavia,
quando la bambina era costretta ad allontanarsi dal parco con i vestiti
rovinati e le lacrime che le grondavano sulle guance rosee, la rabbia tornava a farle compagnia,
causando il palpito irregolare del suo cuore.
“Non voglio
più vederti e sappi che ti odio. Io ti odio
Tyler, hai capito?”
Con un
calcio, Caroline ribaltò la bicicletta del bambino e lo squadrò con un’occhiata
furente prima di fuggire in direzione di casa sua.
Tyler rimase
immobile, le mani in tasca e lo sguardo d’un tratto privo di alcuna nota
canzonatoria.
I
particolari occhi neri non brillavano più, ma osservavano l’allontanarsi rapido
della ragazzina velati da una leggera ombra simile alla delusione.
Infine, il
bambino afferrò la bicicletta per il manubrio e la trascinò in silenzio verso
l’uscita del parco.
“And when you need a place
To run to
For better or worse
I got you”
“Ti odio”.
Caroline
osservava i lineamenti guardinghi di Tyler con aria astiosa. Il palmo della
mano pungeva ancora per via dello schiaffo appena assestato.
Con una
punta di soddisfazione, i suoi occhi inseguirono il segno rosso che le sue dita
avevano tracciato sul volto del ragazzo.
“Ti odio. Ti odio. Ti odio.”
Quelle due
parole continuavano a sgorgare con rabbia
dalle labbra Caroline, accompagnate da violenti schiaffi.
Tyler
incassò tutto quel rancore in silenzio, incurvando appena la schiena. Con
quella postura e il capo chino a Caroline ricordò terribilmente una creatura
sottomessa. Un cane – un lupo – che accetta in silenzio la condanna che gli viene inferta,
consapevole di essersi meritato quell’umiliazione.
Consapevole
di aver tradito .
I suoi occhi,però, pungevano.
Le iridi
scure del giovane licantropo trafissero Caroline come piccole lame di metallo,
aumentando il dolore che troneggiava dentro di lei.
Avrebbe
preferito una reazione violenta.
Avrebbe
voluto che Tyler si fosse avventato su di lei livido di rabbia, come era solito fare ogni volta che
veniva provocato – anche per le cose più stupide-.
Aveva
bisogno di un pretesto per aumentare quel rancore che bruciava sotto ogni
angolo della sua pelle.
Il rancore
che quando erano piccoli si tiravano addosso per gioco, ma che una volta
cresciuti aveva concluso per ferirli.
E le ferite
di Caroline riportavano alla perfezione le fattezze di proiettili.
Proiettili
di legno.
In
quell’istante, lo sguardo stanco e livido della vampira si frappose a quello
del ragazzo, riconoscendo in quei lineamenti tesi lo stesso sguardo smarrito
del bambino che un tempo si divertiva a spruzzarle i vestiti con il fango.
Proprio come
quando erano piccoli, un improvviso fiotto di collera si fece strada
verso di lei, tinteggiando di rosso le iridi della ragazza.
Ricordò con
dolore il momento esatto in cui Tyler aveva quasi rinunciato a salvarla,
abbandonandola fra le grinfie branco di licantropi.
Visualizzò
nella mente l’espressione di puro terrore scalfita nel suo sguardo. Evocò il
sottile barlume di coraggio che lo aveva convinto a liberare l’amica
troppo tardi.
E seppe che
ancora una volta non era in grado di odiarlo – non fino in fondo- proprio come
quando era bambina.
Comprese che
lei, Caroline, non sarebbe mai stata in grado di fare lo stesso con lui.
Caroline
Forbes avrebbe affrontato con risentimento la codardia e il tradimento di Tyler
in un primo momento, ma poi avrebbe concluso per concedergli un’altra
possibilità.
L’ennesima.
Avrebbe
provato rancore, per poi spalancargli nuovamente le sue porte, ogni volta che
lui ne avrebbe avuto bisogno.
Nel bene o
nel male, Caroline non l’avrebbe mai abbandonato.
E se a forza
di brancolare nel buio Tyler avesse rischiato di cadere, si sarebbe precipitata
a raggiungerlo, pronta a prenderlo al
volo.
Era questo a
farle così male, dopotutto. Realizzò mentre un sottile filamento di lacrime marciava lento lungo uno
dei suoi zigomi.
Questo era
ciò che alimentava tutta quella rabbia.
La bimba con i capelli
biondi indirizzò un’occhiata carica di disprezzo al ragazzino
che con aria compiaciuta si stava sganciando il cinturino del casco.
“Ehy Tyler, ma
quella non sarà mica il nuovo monopattino a motore?”
“Cavoli! È da mesi che desidero salire su uno di quei cosi!”
Tyler annuì con aria compiaciuta mentre il suo sguardo passava in
rassegna i volti dei compagni
di gioco.
Infine, le iridi scure si adagiarono su di Caroline che si allontanò
istintivamente dalle ruote del monopattino.
“Vuoi provarlo Care?”
Domandò con gentilezza porgendole il manubrio dell’aggeggio.
Caroline valutò con attenzione la proposta come a volersi
assicurare che nell’accortezza di quel gesto non si nascondesse l’ennesimo
affabile dispetto.
Ma non c’era
nessun trucco: la sincerità disarmante che scaturiva dal
sorriso di Tyler ne era la conferma.
“Grazie Ty”.
Timidamente, Caroline si strinse al manubrio del monopattino e
spinse la levetta di accensione incantata dagli sguardi invidiosi degli altri
bambini.
Era un giovedì pomeriggio.
Il lunedì Tyler le aveva sostituito la merendina con uno scarafaggio
vivo.
Martedì aveva pasticciato i suoi compiti con gli evidenziatori.
E mercoledì aveva tentato di sollevarle la gonna di fronte a tutti i
compagni di classe.
Ma era bastato quel sorriso per cancellare in Caroline tutto il
rancore archiviato nel corso della settimana.
“Sto andando
troppo veloce!Ho paura!”
D’un tratto
la bambina fece virare pericolosamente il manubrio del monopattino.
“Non preoccuparti Care!”
Il grido incoraggiante di Tyler la raggiunse da poco distante mescolato
allo sciaff-sciaff delle sue
scarpe da ginnastica.
“Se cadi ti prendo
io!”
Caroline era troppo piccola per poterne comprendere il perché, ma in quel momento
desiderò ardentemente di scivolare e perdere l’equilibrio.
“Ti prendo io Care!”
E la rabbia
che si era portata dentro per tutto quel tempo si trasformò in un sentimento
totalmente diverso.
Probabilmente,
qualcuno l’avrebbe chiamato amore.
I’m proud to
say I got you
Nota dell’autrice.
Non vorrei
lasciare alcuna nota poichè mi imbarazza già abbastanza lasciarvi
con quest’affare. I Tyroline sono ormai la mia coppia preferita,
ma le storie che scrivo su di loro sono sempre quelle che mi convincono di meno
>.< Vabbè,
me ne farò una ragione.
Dunque… Volevo solo aggiungere due note in
merito all’idea di usare Tyler e Caroline da bambini. Chiunque abbia mai letto
qualcosa di mio sa perfettamente che ogni mio scritto pullula di piccole pesti.
Ma con Tyler e Caroline era da un po’ che volevo scrivere qualcosa sul loro
rapporto da piccoli, in quanto tra le loro conversazioni, si
intuisce che proprio come Matt, Elena e gli altri, sono cresciuti assieme e si
conoscono fin da quando erano piccolissimi. Nella mia testolina bacata
immagino in maniera vividissima un Tyler sempre occupato a riempire di dispetti
la povera Caroline, forse, proprio perché cercava di attirare la sua
attenzione. Per questo tutti questi dispetti li immagino intervallati da
improvvisi (e rari) atti di gentilezza.
Eeeeeh *sospira* beata innocenza.
Vi ricordo
la mia pagina d’autore su Facebook,se vi va di fare un salto: Kary91.
Scappo che è
meglio. Ma prima colgo l’occasione per pubblicizzare il meraviglioso TVGFest (qui: http://vampiregeometry.livejournal.com/) e tutti i suoi meravigliosi prompt. Correte a dare un’occhiata!
Un abbraccio
Laura