Quel giorno alcuni briganti avevano preso di mira una carovana sulla strada per Seillune. Il carro in testa fu costretto a fermarsi, a causa di un tronco messo di traverso, e subito i fuorilegge uscirono fuori con le armi in pugno.

- Coraggio, scucite la grana!

In quello stesso momento, una voce proveniente dall'alto fece sollevare lo sguardo di tutti i presenti.

- Fermi, o individui scellerati e privi di morale, non avete alcun diritto di rapinare queste persone!

Come i banditi alzarono il capo, videro una giovane fanciulla vestita di bianco, con il mantello che le svolazzava sulle spalle. Costei si trovava in cima ad un albero altissimo e li stava osservando con aria severa.

- Tremate voi, spregevoli emissari del male, empie creature prive di scrupoli... Io Amelia, paladina della pace, mi impegno a riportare l'ordine e ad impedire le vostre malefatte! Nessuno può ostacolare la spada della verità, nessuno può estinguere la fiamma della purezza e tantomeno sconfiggere un cuore puro, assetato di giustizia... Tremate dunque, per voi il giudizio è arrivato e la sconfitta sarà la vostra giusta punizione!

Tutti i presenti osservarono la ragazza, con gli occhi sbarrati dallo stupore. Erano talmente presi dalle sciocchezze che stava dicendo, che non si accorsero nemmeno dello strano individuo appoggiato ai piedi dell'albero.

- Non la sopporto più - mormorò l'individuo, coprendosi il volto con la mano. - Se la sento ancora pronunciare la parola "giustizia", io...

Non fece in tempo a finire la frase che, con un balzo felino, la fanciulla di nome Amelia si gettò in picchiata sui banditi. Purtroppo non aveva considerato né l'altezza né l'atterraggio così, invece di piombare eroicamente davanti ai fuorilegge in grande stile, si ritrovò "spiaccicata" con la faccia per terra, dopo un salto di almeno sei o sette metri. Per un attimo i banditi osservarono ciò che restava di lei, chiedendosi se fosse ancora viva, dopodiché tornarono a concentrarsi sulla rapina.

- D'accordo, ora basta con gli scherzi, finiamo il lavoro per bene!
- Se fossi in voi, lascerei perdere quei poveracci e me ne andrei in fretta anche...
- E tu che diavolo vuoi, chi sei ?!?

A parlare era stato il tizio che, fino a quel momento, era rimasto in disparte. Il suo aspetto era veramente insolito, con i capelli rigidi e dritti e la pelle che sembrava fatta di pietra. Costui estrasse la spada che gli pendeva al fianco e si fece avanti, ripetendo il suo avvertimento.

- Muori - gridò il bandito, scaraventandogli addosso la sua pesantissima clava.

Tuttavia, a contatto con la testa dello strano individuo, l'arma andò in pezzi e i banditi fuggirono a gambe levate.

- Aiuto, un mostro - esclamarono.
- Scappiamo !!!

Le facce preoccupate della carovana si tramutarono in sorrisi di riconoscenza.

- Grazie, chiunque voi siate, ci avete salvato!
- Sì sì, lasciamo perdere - tagliò corto l'uomo di pietra, rinfoderando la spada. - Ora affrettatevi a spostare quel tronco e toglietevi dai piedi...
- Certo, grazie!

Subito dopo l'uomo si avvicinò alla ragazza, cercando di cogliere un qualche segno di vita.

- Tutto bene, Amelia? - domandò con noncuranza.

La fanciulla rispose con un  mormorio soffocato, muovendo appena le braccia e le gambe. Un attimo dopo si tirò su in ginocchio, con un grosso livido sulla fronte, e scoppiò a piangere disperatamente.

- Mi sono fatta tanto male... Buaaahhh !!!
- Su su - esclamò l'altro, chinandosi a dare un'occhiata. - Non è nulla... Qua, un buon cerotto! Ecco fatto, va meglio ora?

La ragazza spalancò i suoi occhioni, arrossendo con gratitudine.

- S...sì... Grazie, Zelgadis!

FINE