Epigramma del caduto senza nome
La torta di mirtilli di sua madre, col suo profumo, quella sera sarebbe rimasta sul tavolo, integra.
Respingendo incantesimi, tra grida, sangue e fiotti colorati, non aveva pensato a quanto fosse bello tornare ad Hogwarts. Non ne aveva avuto il tempo.
E ora, che il suo corpo era stato adagiato sul pavimento gelido della Sala Grande, c’era da chiedersi cosa avesse di diverso da Fred Weasley, Dobby, Colin Canon.
Morto, per un mondo dove tutti i maghi fossero uguali.
Morto, venticinquenne prima di vedere la fine di quella guerra.
Morto, perché gli altri potessero vivere.
Fiero, di essere ricordato tra i caduti della battaglia di Hogwarts.
Di dover essere ricordato.
Angolo stranamente più serio del solito:
Forse sono io che ho la testa bacata, ma avrei voluto conoscere qualche morto in più, nel settimo libro, oltre a quelli che la Rowling ci ha presentato.
In realtà, mettete un mitra in mano al nostro caduto al posto della bacchetta e un "uomini" al posto di maghi, e questa potrebbe essere una storia sulla guerra, da postare nelle originali. D'altra parte, non c'è alcuna differenza.
Grazie per aver letto.