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Autore: Minako_86    07/02/2006    14 recensioni
[...]Non so bene nemmeno io da quanto dura questa cosa, ma ormai è evidente... il modo in cui vivo la sua presenza è cambiato.[...]
Picola fic su Foreign Exchange... credo sia la prima ad essere 'pubblicata' sul web, ma io sono una pioniera e non mi faccio spaventare da queste cose! Brett/Hannah. One shot e song fic senza una precisa collocazione all'interno della serie.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brett Miller
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crazy For This Girl

Crazy For This Girl

 


She rolls the window down
and she
talks over the sound
of the cars that pass us by...
And I don't know why,
but she's changed my mind.

 

 

La finestra a nastro si apre con uno scatto desiso. Si sporge leggermente in avanti, lasciando che la sua chioma ramata danzi selvaggiamente, incitata dal vento. La strada è affollata e la spiaggia affogata nel chiacchericcio della gente, eppure la sua voce riesce a sovrastare ogni altro rumore... è come se all'improvviso il mondo intero decidesse di fare silenzio per godere di quel suono cristallino.

 

- BRETT MILLER!!! Sei in ritardo! -

 

Indica l'orologio, arricciando il naso spruzzato di lentiggini. Le faccio un cenno d'assenso e torno a riva, guidando la tavola lungo l'ultima onda. Esco a malincuore dall'acqua e raccolgo la mia roba, scavalcando un paio di bagnanti... amo il mare, amo il sole, amo il surf. Sono cresciuto su una spiaggia australiana, come poteva essere diversamente? Eppure adesso c'è qualcosa nella mia vita che è riuscito a far passare tutto questo in secondo piano... questo qualcosa ha due occhi turhesi e un cappellino a fiori calcato sulla testa. Sorrido fra me e me, entrando in casa dove so che mi sta aspettando.

 

- Finalmente! Ti ricordo che non puoi sempre fare i tuoi comodi! -

 

Brontola seccata, scendendo le scale che portano alla cantina e quindi alla mia stanza. La seguo in silenzio, ripercorrendo ogni piccolo movimento della sua mano sul muro con la mia. La guardo mentre si infila la felpa rossa della tuta e si accinge ad aprire il portale. Non so bene nemmeno io da quanto dura questa cosa, ma ormai è evidente... il modo in cui vivo la sua presenza è cambiato. E' cambiato il mio modo di vederla e di pensarla.

 

- Io devo andare. Fra un quarto d'ora Tara si sveglierà e se non mi trova, si insospettirà... tu che fai? -

 

Si toglie il cappello e lo abbandona sul mio letto. Il mio sguardo è puntato sulla parete alle sue spalle, ma la mia mente è ancora totalmente concentrata su di lei. Si avvicina e mi agita una mano davanti agli occhi, interrompendo il corso delle mie fantasie.

 

- Brett? Ci sei? -

 

- Eh? Ah sì, certo... dicevi? - Sorrido, passandomi nervosamente una mano fra i capelli. Il mio cuore batte furiosamente, come se lei potesse aver sentito la voce dei miei pensieri.

 

- Sei sicuro di sentirti bene? Sei decisamente strano! - Si avvicina e il suo naso sfiora il mio, mentre appoggia la mano sulla mia fronte per sentire se ho la febbre. Arretro imbarazzato, arrossendo fino alla punta delle orecchie.

 

- E'-è tutto ok, te l'assicuro! -

 

Sorrido di nuovo e la spingo verso il portale ormai aperto. Lei mi fissa poco convinta, ma desiste dal fare altre domande. Afferro una delle mie felpe e la seguo, tirando mentalmente un sospiro di sollievo.

 

 

Would you look at her,
she looks at me.
She's got me thinking about her constantly...
But she don't know how I feel
and as she carries on without a doubt.
I wonder if she's figured out...
I'm crazy for this girl.

 

 

La cantina del college è buia. In Irlanda è notte... manca una manciata di minuti all'alba, ma tutti dormono ancora. Sgattaioliamo silenziosamente al piano di sopra e ci fermiamo in cima alle scale. Lei si volta e mi scruta, con aria seccata.

 

- Perchè diavolo sei venuto anche tu? -

 

Ci scambiamo uno sguardo confuso, mentre io cerco di trovare una motivazione convincente. In realtà non capisco neanche io che cosa mi è saltato in testa... l'ho seguita senza pensarci.

 

- Beh, tu mi hai chiesto che volevo fare e così... -

 

- Sì, certo. Io ti ho chiesto cosa avevi intenzione di fare . Prima di raggiungermi. Non avevo intenzione di invitarti a venire al college in piena notte! -

 

Incrocia le braccia e attraverso la luce sconcertata riflessa nei suoi occhi vedo la mia ennesima stupidissima idea per quello che è: un'ennesima stupidissima idea, appunto. Ma non è colpa mia! Non è colpa mia se ogni volta che lei mi guarda in quel modo, perdo la cognizione di quello che ho intorno e riesco a vedere solo lei. Se riesce a farsi strada nei miei pensieri in ogni momento, costantemente.

 

- Ah... è che devo finire un lavoro per Seamus, prima che si svegli. Me l'aveva affidato ieri ma sono tornato a casa prima, perciò... -

 

Incrocio le dita dietro la schiena, pregando che almeno questa volta se la beva e in effetti, lei sembra crederci. Mi lancia un ultimo sguardo di sottecchi e si gira, avviandosi verso l'altra rampa di scale.

 

- D'accordo. Allora ci vediamo più tardi. - Agita la mano e scatta velocemente sui gradini, sparendo alla mia vista.

 

- A più tardi... - Sussurrò quando lei se ne è ormai andata. Rimango immobile per qualche secondo e poi riesco finalmente a distogliere lo sguardo. Non sapendo cosa fare, attraverso l'ampio ingresso ed esco in giardino... visto che ne ho l'occasione, mi siedo sull'erba umida e mi metto ad aspettare l'alba. Ho visto il sole sorgere sul mare australiano un milione di volte, ma mai sulle verdi colline irlandesi. Mi apposto sotto un grande albero, appoggiando la schiena al tronco nodoso. Alzo lo sguardo e mi accorgo di essere finito esattamente sotto la sua finestra.

 

Inconsapevolmente... inconsciamente il mio cuore mi guida sempre da lei. Sempre. Quasi mi aspetto di vederla... che mi chiami con quel suo fare scocciato ma adorabile, mettendo il broncio perchè non le ho risposto subito. Lei non ha idea... non sa che io, adesso, la vedo così. Non si è accorta di quello che sento e mi meraviglierei del contrario, visto che ho fatto di tutto per nasconderle i miei sentimenti. Lei va avanti, contando sulla nostra amicizia. Si fida di me e di quello che ci lega, non ha dubbi ne cedimenti e non voglio certo essere io quello che glieli inferirà per primo. Perciò le ho taciuto il mio amore... fino ad adesso. Ma io sono pazzo, letteralmente pazzo di questa ragazza.

 

 

She was the one to hold me,
the night
the sky fell down...
And what was I thinking when
the world didn't end?
Why didn't I know what I know now?

 

 

Rabbrividisco leggermente, chiudendo meglio la zip della felpa. L'alba tarda ad arrivare e la gelida aria della notte non sembra voler abbandonare i prati spruzzati d'acqua... ancora non sono riuscito ad abituarmi a questo clima fresco e umido, così diverso da quello caldo e solare di casa mia. A volte mi sembra impossibile poter passare da un capo all'altro del mondo con tanta facilità... Mi stringo nelle spalle e lancio un'altra occhiata alla sua finestra. Se penso che basterebbe un suo abbraccio per scaldarmi, un suo sorriso per farmi dimenticare di tutto il resto, vorrei poter conoscere chi ha fatto in modo che la incontrassi per riuscire finalmente a dire 'grazie'. Perchè il giorno in cui è piombata nella mia vita mi sono sentito come se il cielo mi fosse caduto sulla testa.

 

- Brett? Che cosa ci fai qui? - Riemergo dal turbine dei miei pensieri e me la ritrovo davanti. In piedi, la solita felpa rossa appoggiata sulle spalle e le scarpe da tennis infilate per metà. Sorrido e indico con lo sguardo le colline scure che si profilano all'orizzonte.

 

- Aspetto l'alba. Vuoi favorire? -

 

Lei mi fissa contrariata e poi si siede in fianco a me. La osservo meglio e mi accorgo che si è già infilata il pigiama. L'unica cosa a cui riesco a pensare è che l'azzurro della stoffa si intona alla perfezione a quello dei suoi occhi.

 

- Non deve essere stato molto faticoso, quel lavoro per Seamus... -

 

- Eh? Quale lav... - Mi blocco, rendendomi improvvisamente conto di essermi tradito con le mie mani. Spesso e volentieri penso che vivrei molto più tranquillo, se fossi capace di mordermi la lingua quando serve. La fisso, intimidito da quella che potrebbe essere la sua reazione, ma lei inaspettatamente sorride, scuotendo la testa.

 

- Sei fisiologicamente incapace di mentire, Brett! -

 

- No. Sono fisiologicamente incapace di mentire a te. -

 

Non posso farne a meno. Le parole mi escono da sole. Il suo sorriso lascia spazio per qualche secondo ad un'espressione supita e forse, leggermente imbarazzata. Distolgo lo sguardo, mentre lei si ricompone e torna a parlarmi come se niente fosse.

 

- Credevo che le paroline dolci le riservassi a Tara. - Torno a guardarla, ma lei si è già voltata ed ora fissa il cielo che comincia a schiarirsi.

- Cosa?! Sai benissimo che io non... -

 

- Finiscila. Brett... è chiaro come il sole che Tara non ti è proprio 'indifferente'. - Scuote la testa e il suo volto si scioglie in un sorriso decisamente troppo amaro perchè possa essere sincero.

 

- Oh... oh no. No, no, no, no. - L'unica cosa che mi riesce di fare è ridere. Un sorriso più triste del suo, nel momento in cui mi accorgo di quanto sia in realtà lontana dal conoscere la verità. E' vero, forse c'è stato un tempo in cui il fascino di Tara aveva un certo effetto su di me, ma è stato prima che mi rendessi conto che l'amore è un'altra cosa. Eppure non so se dirle adesso, come stanno realmente le cose sia la scelta giusta. Ho come l'impressione di essere sull'orlo di un baratro da un bel po' di tempo ormai.

 

- Ah, allora non eri tu quello che andava farneticando che fra voi sta nascendo una forte 'intesa'. - Comincio a sentire nella sua voce una punta di quella che potrebbe essere gelosia... oppure l'ennesimo frutto della mia mente. Non voglio nemmeno provare a convincermi che potrebbe essere vero.

 

Preferisco continuare così come ho sempre fatto.

 

- No, senti... -

 

- Brett, perfavore! - Distoglie lo sguardo, non appena i miei occhi incontrano i suoi. Lo so bene qual'è il suo intento, vuole farmi sentire in colpa.

 

- Bene. Allora ti dirò un solo nome: Paul. -

 

E' un colpo basso, lo so benissimo. La fisso con un sorrisino soddisfatto stampato sulla faccia. Me la ricordo quanto e forse meglio di lei, la sua sbandata per quel pallone gonfiato...

 

- Questo non c'entra assolutamente niente. -

 

- C'entra eccome, invece. - Ribatto più seccato di quanto possa esserlo lei. Allora ancora non era cambiato nulla, ma mi chiedo spesso cosa sarebbe successo se avessi già saputo quello che ora so così bene... probabilmente avrei scatenato il finimondo. Chissà cosa diavolo avevo per la testa, poi...

 

 

Right now,
Face to face.
All my fears
pushed aside.
And, right now,
I'm ready to spend the rest of my life...
with you.


- Piantala, non è affatto divertente... - E' visibilmente infastidita, eppure quello scocciato qui dovrei essere io. Prendo fiato, perchè questa volta c'è qualcosa che devo decisamente tirar fuori.

 

- No, non lo definirei divertente. Trovarti svenuta su una spiaggia, dopo essermi sentito dire che erano ore che nessuno aveva tue notizie... decisamente non divertente. -

Si volta lentamente verso di me e, per la prima volta da quando abbiamo iniziato a parlare, riesce a sostenere il mio sguardo.

 

- Brett...? -

 

- Ti sembra così impossibile che io mi preoccupi per te? -

 

Cala un silenzio innaturale, mentre continuiamo a fissarci. Sul suo viso si rincorrono mille espressioni, probabilmente non sa più cosa pensare nemmeno lei. Mi guarda come se si aspetti che sia io il primo a dover dire qualcosa. Eppure, adesso che siamo qui, faccia a faccia, non mi sento più sicuro di nulla... Chino il capo, passandomi nervosamente una mano fra i capelli. So benissimo che lei mi sta ancora osservando, ma non ho il coraggio di voltarmi di nuovo. Questa situazione mi imbarazza da morire... decisamente la cosa migliore da fare è trovare una scusa convincente per andarmene.

 

- Senti, io... - Mi interrompo, frastornato dalla sua stranissima reazione. La sua risata argentina squarcia l'aria sileziosa intorno a noi. La sento avvicinarsi ed alzo lo sguardo giusto in tempo per vedere la sua mano allungarsi verso di me.

 

- Ma guarda come ti sei combinato...! - Continua a ridere mentre mi passa le dita fra i capelli spettinati, cercando di farli tornare al loro posto. Lei si comporta con naturalezza, ma io non riesco a muovermi... so di essere teso come una corda di violino. Rimango immobile aspettando che smetta. - Niente da fare! Credo che questa sia una battaglia persa in partenza. A dire il vero è sempre una battaglia persa in partenza... -

 

Si ferma bloccando la mano a mezz'aria, appena sopra la mia spalla.

 

- ... con te. -

 

Si è abbassata leggermente per tornare a sedersi e si è accorta che ora siamo decisamente più vicini del solito. Ci fissiamo per dei secondi interminabili, prima che lei si sciolga in uno dei suoi abituali sorrisi imbarazzati. Fa per allontarsi, ma io glielo impedisco trattenendo la sua mano. Mi guarda con aria incerta, cercando di capire quali sono le mie intenzioni. Si fida di me, per questo forse non si aspetta quello che sto per fare. Ormai sono deciso, voglio farlo... è stato quel suo sorriso a darmi la spinta: siamo ancora faccia a faccia, ma questa volta ho premuto indietro tutte le mie paure, perchè la smettano di fare muro fra me e il mio cuore. Voglio essere sincero e fare quello che non ho osato fare fino ad ora... La guardo di nuovo, come a voler trarre la forza necessaria dal suo sguardo sconcertato. Ora, proprio in questo momento, mi è chiaro più di ogni altra cosa che non posso più aspettare: sono pronto a rischiare e l'unica cosa di cui sono certo è che, in un modo o nell'altro, passerò il resto della mia vita con lei, perchè ormai di lei non posso più fare a meno...

 

- Brett? -

 

La sua voce mi riporta alla realtà. Interrompo per un attimo il contatto fra i nostri sguardi e sorrido sollevato... ci siamo... prendo fiato, raccolgo il coraggio, mi avvicino e la bacio. Avviene tutto in una frazione di secondo. Quasi senza accorgermene, mi ritrovo di nuovo di fronte a lei che dopo essersi resa conto di quello che è successo, mi guarda sorpresa.

 

- Ma... che cosa ti prende? Cioè... io... tu... il portale... insomma sto in Irlanda, tu in Australia... è... è assurdo! Come lo spieghiamo.... tu sei pazzo! - Si ferma per riprendere fiato dopo aver sparato fuori tutto, quasi fosse una macchinetta... Sorrido e l'abbraccio come avrei voluto fare già mille volte prima d'ora.

 

- Sì, sono pazzo di te, Hannah O'Flaherty! -

 

Appoggia la testa sulla mia spalla, ridendo silenziosamente. Il sole sorge davanti a noi, tingendo il cielo di rosa... Io sono pazzo di questa ragazza!

  
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