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Autore: Mirin    27/04/2011    5 recensioni
N.B.: Accenno ShikaIno a libera interpretazione. Si consiglia di consultare le note prima di avventurarsi nella lettura.
Ino sorride, asciugandosi le guance ancora bagnate.
Doveva essere forte. Glielo avevano ricordato, per ben due volte.
Sarebbe stata forte non solo per sé, ma anche per Choji e Shikamaru.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ino era distesa su uno dei praticelli morbidi e freschi di Konoha,
contemplando la brezza fresca e il cielo pomeridiano, costanti nella vita…
La radio dei vicini gracchiava, in attesa di essere sintonizzata sul giusto canale.
Era tutto radioso, splendente, il clima festivo era nell’aria…
Finalmente qualcuno cambiò quella maledetta stazione,
mentre una musica lenta e triste iniziò ad essere intonata.

Habatai tara modoranai to itte

 
Ricordò quando da piccoli, lei e i suoi compagni di team giocavano assieme
<< Ino, tu che cosa vorresti essere? >> le chiese un Choji di cinque anni.
<< Una rosa! Le rose sono bellissime e piacciono a tutti!! >> rispose una Ino bambina e sciocca.
<<  Le rose hanno le spine, nessuno le coglie >> la stuzzicò Shikamaru.
<< Spiritoso, Nara! >> lo schernì la bambina, con fare saccente.
<< Tu cosa vorresti essere Shika? >> gli chiese Choji, curioso di sapere la risposta filosofica che avrebbe trovato.
Shikamaru alzò gli occhi al cielo, in atto di pensiero, per poi rispondere << Un uccello >>
Il bambino e la biondina rimasero basiti << Niente di più? >>
Il moro, con fare seccato e innocente allo stesso tempo  rispose  <<  Solo questo >>
Choji si accontentò, Ino no.
<< Perché? >>
<< Gli uccelli volano nel cielo >> disse Shikamaru, semplicemente
<< Cosa faresti se anche tu potessi volare nel cielo? >> gli domandò Ino, avida di sapere
<< So una sola cosa, non tornerei mai più sulla Terra! >>

       Mezashita no wa aoi, aoi ano sora

E sì, Shikamaru riusciva a guardare solo quel dannatissimo cielo, dannatissime nuvole
che l’avevano sempre incuriosita ma che mai si era fermata a guardare.
Ma adesso sì che lo faceva, adesso sì che riusciva a capire perché le amasse tanto.
Veloci,  leggere, imprendibili, volubili,  capricciose, semplici,  timorose…
Dannate nuvole!

Kanashimi ha mada oboerarezu
Setsunasa ha ima tsukamihajimeta

Lei la capiva, la comprendeva … e la provava.
Qualche giorno prima avrebbe detto di essere felice, realizzatama adesso?
Ricordava l’ingresso del padre, quella mattina stessa e ciò che le aveva detto e le lacrime versate
nell’angolo più infimo e buio della sua stanza, prima di uscire con la scusa dell’allenamento e dirigendosi verso la sua collinetta verde  e morbida, ad osservare il cielo limpido

Inoichi ha il capo chino quando entra in casa
e sbatte la porta, adirato e frustrato.
<< Inoichi…? >> chiama la moglie, impaurita.
<< Dov’è Ino? >> chiede Inoichi , trattenendo a stento la rabbia
<< Che c’è papà? >> chiede Ino con il sorriso
che si congela appena legge l’espressione del padre.


Anata he to idaku kono kanjyou mo
Ima kotoba ni kawatteiku

Chiuse gli occhi amareggiata perdendosi nei ricordi
<< Shikamaru! >>strilla, terrorizzata, vedendolo svenuto e  grondante di sangue.
<< Mi senti? Rispondimi, ti scongiuro! >> lo prega, mentre richiama immediatamente
il chakra per guarire le sue ferite.
<< Non morire Shikamaru. Non anche tu, ti prego. Ho
bisogno di te, dannazione! Vivi! >>

Una lacrima scorre solitaria sul suo viso, mentre si gira su un fianco ad osservare l’erba, tirandone alcuni fili.
Shikamaru l’aveva sentita quella frase -ne era sicura- ma aveva fatto finta di niente credendo di morire, di non riuscire a sopravvivere ed adesso toccava ad Ino crogiolarsi nel rimorso e nella vergogna, nella paura e nel dolore.
 Maledetto Shikamaru, che era stato bugiardo e malevolo fino alla fine.
Socchiude gli occhi, lasciando che il pianto le inondasse il viso.

Tsuki nuketara
Mitsukaru to shitte
Furikiru hodo
Aoi aoi ano sora

Le parole della canzone la riscossero all’improvviso dalla trance.
“ Bugie, sono tutte menzogne! “ pensa, prima di fuggire a rotta di collo verso casa.
Non si hanno mai tutte le cose che si vogliono semplicemente volendole,
c’è bisogno di rinunce, sofferenza, sudore, lacrime, fatica, forza di volontà…
tutte qualità che Ino non possiede.
Spicca due balzi per entrare dalla finestra –non aveva voglia di sorbirsi la madre-
ma nell’avventatezza fa cadere una foto, che comunque riesce a salvare prima che
tocchi terra.
E’ quella del Team 10, senza Asuma-sensei, solo lei e i suoi due migliori amici.
La toglie dalla cornice, per leggere le dediche scritte dietro la stampa.

Ad Ino-hime, l’anima e il cuore del Team 10.
Sarai sempre la nostra eroina
e la nostra forza.
Anche adesso che il sensei non c’è.
Choji.
Alla seccatura più grande della mia vita,
che tu possa sempre illuminarci con il tuo sorriso,
guidarci per mano fra la nebbia del dubbio e della paura,
farci da mamma apprensiva ed isterica,
 e sostentarci con la tua forza.
Adesso sei tu il pilastro portante di questo edificio, abbiamo bisogno di te.
Shikamaru.

Ino sorride, asciugandosi le guance ancora bagnate.
Doveva essere forte. Glielo avevano ricordato, per ben due volte.
Sarebbe stata forte non solo per sé, ma anche perChoji eShikamaru.
“ Lo sarò anche per te Shika. Ma come si fa ad essere forte per una persona che si lascia andare e non fa nulla per combattere? Io sarò forte anche per te Shika, ma tu devi cercare di capirlo. Comprendimi e vivi, Shikamaru. “

<< Che c’è papà? >>
<< Si tratta di Shikamaru…>> esordisce grave Inoichi
<<… è in coma e Tsunade non è molto ottimista a riguardo…>> continua amaro
<<… ovviamente se non ci fossi stata tu, sarebbe morto e l’Hokage
ci teneva a ringraziarti, come Shikaku e Yoshino. >>
<< Tsunade-sama sta procedendo con le cure? >>
Il padre si acciglia e sospira << Sembra che Shikamaru
sia restio a farsi curare. Sta rifiutando gran parte del chakra che gli
infonde Tsunade-sama. >>

“ Non essere orgoglioso anche questa volta e fatti curare. Se non per me, fallo per Naruto, per Choji, per Kiba, per Shikaku e Yoshino che stanno aspettando di vederti sveglio. Ti prego Shikamaru, vivi. Adesso.”

L'angolo delle rose blue (spazio autrice):
'Bè, che dire di questa FF, se non che è scaturita da un'ascolto prolungato di "Blue Bird" (Ikimono Gakari) dopo conseguente lettura del testo.
Qui non credo ci stia come dicitura "ShikaIno" perchè non sembra che sia particolarmente love love come FF, ma ovviamente il parere sta a voi non a me.
Se la storia non si capisse, la spiego qui:
Ino è molto depressa perchè Shikamaru è stato ferito in battaglia e lei va sulla collinetta dove lui è solito guardare le nuvole per pensare. Viene a scoprire poi dal padre che Shikamaru non vuole farsi curare e quindi cerca di sperare il meglio per lui.
Eventuali edit verranno riportati di seguito.

Kiss,
Ladie.


   
 
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