Libri > Gli Invisibili
Ricorda la storia  |      
Autore: Aya Lawliet ___backupFGI    27/04/2011    2 recensioni
{III classificata nel contest 'Carta bianca?' indetto da Only_Me}
«Gradirei che non leggessi in questo modo i miei pensieri, Crys. Sai bene che è un vezzo poco rispettoso, e oltremodo imbarazzante per me.»
{Peter/Crystal ♥ vol. 1, 'Gli Invisibili e il segreto di Misty Bay'}
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crystal Cooper, Peter Peaky
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lontano ~

prompt: #001, starlight

 

 

 

A pensarci bene, era da un po’ che Peter non usciva sul tetto di notte. In genere era dai pomeriggi che fuggiva, o dalle mattinate – da tutti quei momenti in cui era più facile e desiderabile sottrarsi alla ghenga di Lance o alle apprensioni di sua madre. Ma la signora Peaky, se pure guardava con orgoglio a quelli che ai suoi occhi erano ‘momenti di concentratissimo studio’, non era così lungimirante da lasciarlo salire lassù dopo il tramonto, esposto alla nebbia sempiterna di Misty Bay e al notevole rischio di cadere e rompersi una gamba – era pur sempre un bambino, il suo piccolo Peter: e grazie al cielo non di quelli temerari e avventurosi di cui si legge in quei pericolosi romanzi adolescenziali.

Era stato dunque con una certa inquietudine, e quasi con del rimorso, che il ragazzo si era issato sul tetto quella sera e se n’era stato per un po’ perso in contemplazione delle stelle. Ad aspettare.

Lei non si era fatta attendere.

«Grazie per essere venuto.»

Peter l’aveva guardata a lungo, in silenzio. I riccioli rossi le ricadevano disordinati sulle spalle; uno sguardo stranamente vuoto aleggiava nelle sue iridi di solito così vive. Crystal sapeva nascondere bene il dolore, di solito. Ma lui era Peter. E Peter era il suo migliore amico.

Non le aveva detto niente, e lei aveva accettato con evidente gratitudine il suo silenzio, accoccolandosi al suo fianco e fissando le stelle come se non le vedesse. Peter non si era chiesto se avesse pianto. Non gli importava, davvero. Sapeva che Crystal era abbastanza forte da asciugarsi subito il viso da sola, e che se aveva voluto incontrarlo lassù a quell’ora, lontano dal mondo, fuori dal tempo, la ragione non poteva che essere una. Aveva bisogno di lui.

Era strano. Ci pensava su già da qualche minuto: non era mai capitato che fosse lui ad aiutare Crystal, mai. Accadeva sempre il contrario. A scuola, Crystal era l’unica a non considerarlo uno strano, e anche per questo lei stessa era considerata ancora più strana – come se non ne desse loro già abbastanza motivi. Ma questo ora non c’entrava. Ciò che si chiedeva era cosa avrebbe potuto esattamente fare per lei...

E lei glielo disse. Così, senza esitazioni né preamboli. Non aveva mai avuto bisogno di nessuno dei due, lei.

«Puoi dire a tutti che me ne sono andata. Lontano. A Hollywood... Sì, di’ loro a Hollywood. Ci crederanno tutti, vedrai. Sono abbastanza scapestrata da poterlo fare» e un sorriso amaro le incrinò la voce. «La nonna me lo diceva sempre.»

Peter abbassò gli occhi su di lei, corrucciato. «Gradirei che non leggessi in questo modo i miei pensieri, Crys. Sai bene che è un vezzo poco rispettoso, e oltremodo imbarazzante per me.»

Crystal sollevò lo sguardo di rimando. Sorrideva ancora, un po’ più serena adesso. Adesso le stelle riuscivano di nuovo a riflettersi nei suoi occhi.

«Grazie, Pete

Peter non aveva certo bisogno della telepatia per spiegarsi quella risposta. Sapeva bene che aveva capito, facoltà extrasensoriali oppure no: era una battaglia vinta fin dall’inizio. Lo avrebbe fatto, certo che lo avrebbe fatto. Avrebbe mentito per lei.

E non avrebbe mai rivelato a nessuno che la piccola Crystal Cooper era andata a caccia dell’assassino di sua nonna.

Sospirò e si distese al suo fianco, abbastanza vicino da poterle sfiorare un braccio, e quel senso di sottile disagio si acuì. Forse non era la cosa giusta. Lei avrebbe corso molti pericoli, troppi; ma lui? Non doveva far altro che rintanarsi in casa e negare di averla più vista o sentita? Non aveva senso.

«Cerca perlomeno di tenerti fuori dai guai. Tengo molto a te, immagino tu lo sappia.»

La sentì ridere piano. Sbuffò tra sé; cosa poteva farci se gli avevano insegnato ad essere sempre formale e discreto, anche nelle occasioni più intime? Non l’aveva scelto lui il cognome che portava. Ma poi rifletté su quanto il cognome di Crystal fosse ormai unico in tutta Misty Bay, e preferì non dire nulla.

In fondo, tutti e due erano soli sotto le stelle.

Lei si voltò e gli si avvicinò. Tantissimo. Anche al debole chiarore di quelle lucine infinitesimali poté contare tutte le sue lentiggini.

«Anch’io ti voglio bene, Peter Peaky

Si sentì le sue labbra sulla guancia, e la notte divenne improvvisamente tiepida e dolce. La nebbia non esisteva più. Peter si rilassò appena. Strinse delicatamente l’amica a sé, consapevole che per lei valeva la pena contravvenire a tutte le regole del mondo e scalare tutti i tetti esistenti sulla Terra, e che sì, anche farsi leggere tutti i pensieri più nascosti – anche questo poteva passare. Dopotutto, con Crystal non c’era bisogno di tante belle parole.

Soltanto quando fu avvolta dalle sue braccia, lei concesse infine la fuga a qualche lacrima. Sorrideva, però.

Sapevano entrambi che stavolta ci sarebbero state le mani di Peter ad asciugarle il viso.

 

 

 

[ 811 parole ]

 

 

 

 

 

 

Terza classificata nel contest ‘Carta bianca?’ indetto da Only_Me

 

• Grammatica e forma: 20/20
• Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
• Originalità: 14.7/15
• Gradimento personale: 9.5/10
Totale: 59.2/60.

Commento: dolcissima, davvero. Non ho mai pensato a questi due come coppia, ho sempre seguito l'idea della Douglas/Crystal, ma ammetto che questa mi ispira ancora di più. Mi hai aperto gli occhi su un nuovo mondo, LOL.
Grammatica e forma sono perfette, i personaggi sono così carini e ben descritti che non avrei potuto darti un punteggio più basso del massimo.
Non seguo molto il fandom de “Gli Invisibili”, ma penso che comunque questa coppia si abbastanza utilizzata; come per un'altra storia, non essendone sicura, ho tolto davvero poco.
Una shot molto dolce, forse un po' troppo per i miei gusti. Però molto carina, brava.

 

 

 

 

 

 

Nota: Waaah *_* Sono arcicontenta. Giuro che non mi aspettavo praticamente nulla da questa storia, avendo trattato uno sfigafandom e uno sfigapairing mai riscontrati prima su EFP; sarei una vera ipocrita se dicessi che il risultato raggiunto nel contest di Only_Me non mi soddisfa. ;///;

Ok, la storia. Essenzialmente è solo un breve squarcio su ciò che lega Peter a Crystal. È sempre stata lei ad aiutare lui: eppure in una particolare occasione Crys ha bisogno del suo aiuto. Dopo che sua nonna è morta, non potrebbe mai sparire da Misty Bay senza la copertura di Pete.

Il fatto che “vada a cercare l’assassino” in realtà è una sorta di licenza poetica, perché nel romanzo Crystal organizza un piano d’azione solo dopo l’arrivo di Douglas – ma penso sia riduttivo dire che ha scelto di sparire soltanto per non finire in orfanotrofio. Aveva qualcosa in mente, prova ne è che stava già pedinando lo zio Ken e gli altri Invisibili originari, prima ancora di incontrare Douglas.

Ultima nota: il pairing più canon Douglas/Crystal mi piace molto, ma trovo che Peter sia di una dolcezza unica, e secondo me il suo legame con Crystal merita davvero di essere considerato anche un filino al di là della pura amicizia. Liberissimi di mandarmi a quel paese per questo ^^

Grazie ancora a Only_Me per avermi dato l’opportunità di scrivere su di loro; e ancora vivissimi complimenti a tutte le altre partecipanti! <3

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Gli Invisibili / Vai alla pagina dell'autore: Aya Lawliet ___backupFGI