Esperimento. Chissà perchè, ma mi si è costruita in testa. Vorrei sapere che ne pensate, nelfrattempo mediterò sul destino di questo breve racconto.
besos
 Aly

Vi siete mai sentiti in bilico? In procinto di cadere?
Avete presente quando state dormendo e vi svegliate di sopravvento, terrorizzati perchè vi sentivate precipitare? Bene.
Ora togliete la parte in cui vi svegliate e vi rendete conto che non è realtà, immaginate di sentire soltanto quell' attimo di puro terrore, di folle paura che non permette nemmeno di pensare.
Io mi sento così tutti giorni. Io vivo questo terrore ogni giorno. Nel mio caso però, purtroppo, è realtà. La mia pelle, il mio viso, le mie labbra, lo dimostrano, lo specchio mi è testimone.
Io non esco di casa, non posso.
Io non studio.
Io non lavoro.
Io non parlo. Mai, a meno che non venga interpellata.
Io non vivo. Esisto, perchè non posso permettermi il lusso di uccidermi.
Potrei se volessi, ma mi sentirei codarda, non mi sentirei all'altezza di me stessa.
Non posso concedergli anche questa soddisfazione.
Quando non c'è scendo nello scantinato e leggo qualche riga di qualche libro, invidiosa di quelle vite, di quelle vicende che, seppur scabrose, avrei dato tutto per vivere.
Ma accade raramente e per poco tempo.
Appena sento il furgoncino arrivare salgo le scale più velocemnte possibile, facendole scricchiolare in modo sinistro.
Se torna ubriaco mi picchia. Se torna allegro mi picchia. Se torna incazzato perchè ha perso i soldi giocando mi picchia più forte. Respiro un pò di più quando è malato, il che accade spesso, a causa di tutte le sigarette che fuma, ma significa anche che è sempre in casa e io devo obbedire a tutto a qualsiasi ora.
Questa è la mia vita, se così si può chiamare!
Sono giovane, mi merito tutto questo? Potrò mai vivere veramente?
Da molto, troppo, tempo non mi ponevo più queste domande.
Quegli occhi hanno scatenato in me sospiri inauditi, sfarfallii mai concessi. Emozioni che una come me non sogna nemmeno la notte.