C'è un silenzio del cielo prima del temporale...
Delle foreste prima che si levi il vento, del mare calmo della sera...
Di quelli che si amano, della nostra anima.
Poi c'è un silenzio che chiede soltato di essere ascoltato!
R.Battaglia
Mi ritrovo qui, mentre con il capo basso e gli
occhi che
guardano il pavimento, cammino velocemente in questo interminabile
corridoio
della scuola.
Sento
dentro strane
sensazioni, quasi come se una lama tagliente scendesse lungo il mio
corpo... Gli
altri mi guardano quasi con disprezzo, mentre gli passo accanto a li
sento mormorare:
" E' una secchiona... Un’asociale... Si crede migliore di
noi!".
Aumento velocemente il passo non
c’è la faccio a sostenere i
loro sguardi...
Arrivo sul tetto della scuola e lì mi
lascio a un pianto
dirotto, con i pugni chiusi mi chiedo perché tutto questo a
me perché?
Ed ecco i ricordi della mia infanzia farsi spazio
nella mia
testa...
Mi rivedo bambina al primo giorno d' asilo, piango
mentre mi
aggrappo alla gonna della mia mamma perché non volevo che mi
lasciasse li, dopo
un po’ mi si avvicina una bambina, mi sorride è mi
chiede di diventare sua
amica, felice smetto di piangere le do la manina e insieme corriamo a
giocare...
Non ricordo il suo aspetto e nemmeno il nome
sarà perché la
mamma dopo cinque giorni mi ha trasferito in una scuola privata.
Quel giorno non potrò dimenticarlo mai:
Mi sveglio felice
perché sapevo che di lì a poco sarei andata
all’asilo e incontrato la mia
amichetta, ma quel giorno non fu cosi!
Notai che il percorso non era quello che facevamo
sempre, mi
voltai verso la mamma e le chiesi: ” Mamma ma non andiamo a
scuola stamattina?”
Lei mi guardò percepivo in lei un senso
d’irrequietezza,
forse non sapeva cosa rispondermi poi dopo un lungo sospiro inizio con
il dire:
” Vedi Amy la mamma ha deciso di mandarti in una scuola
più adatta a te, sei
una bambina con grandi capacità sarebbe un peccato se
fossero ignorate!”
La
guardai con le
lacrime agli occhi, inerme non sapevo cosa dire e fare poi le parole mi
uscirono
da sole:
” Mammina non voglio andare in un'altra
scuola ti prego li
ho un’amichetta cui voglio tanto bene, ti prometto che
m’impegnerò, ti renderò
lo stesso fiera di me ma non portarmi via dalla mia scuola.”
La mamma rimase impietrita, sapeva che mi stava
ferendo quel
giorno ma lei voleva il meglio per me, anche se questo avrebbe
significato
deludere la sua piccolina.
Non vidi mai più la mia prima
amichetta, non ebbi nemmeno
l’opportunità di poterla salutare almeno
un’ultima volta e di lei è rimasto solo
il ricordo della sua infinita dolcezza!
Da
quel giorno non
ho avuto più un’amica, non ho voluto legarmi
più a nessuno per paura che poi
sarei stata costretta ad abbandonarlo, come mi è successo con
quella bambina.
Evitavo
tutti in
quella nuova scuola, facevo si che nessuno si avvicinasse a me, non
volevo
nessuna nuova amicizia, io avevo un’amica ma il destino ci
aveva diviso!
Così
gli anni in
quella scuola passavano ed io ero sempre sola, gli altri si erano
perfino
stancati di avvicinarsi a me per cercare di istaurare un rapporto, ma
io avevo
alzato un muro dal quale non riuscivo più a liberarmi
seppure mi sentissi molto
sola.
Mi sono buttata così
a capofitto nello studio, i libri sono diventati i miei
migliori amici
non me ne separavo mai. Sopperivo la mancanza di amici chiudendomi per
ore in
camera leggendo libri e lasciandomi trasportare
dall’immaginazione; in quel
mondo ero felice e poi anche se immaginari avevo tanti amici!
La campanella mi risveglia dai miei ricordi!
Le
lezioni sono
finite, con un sospiro di sollievo mi asciugo le lacrime che avevano
sfiorato
il mio viso e inizio ad avviarmi verso casa, assorta nei miei tristi
pensieri.
Alzo per un attimo lo sguardo e vedo una sagoma che mi sta arrivando
addosso,
impaurita urlo e chiudo gli occhi;
Li riapro lentamente e mi ritrovo una gattina nera
in
braccio che mi fa le fusa, tiro
un
sospiro di sollievo, la guardo e inizio a coccolarla è dolcissima, mi
piacerebbe
portarla a casa ma so che la mamma non me la lascerebbe tenere!
Poi una voce "Luna vieni qua!" Mi giro e mi
ritrovo davanti una ragazza bionda con dei buffi codini che mi sorride!
Che cosa succede quel sorriso ha scaldato il mio
cuore! Chi
sarà mai questa ragazza? Mi si avvicina, la guardo ha la mia
stessa divisa,
frequenta la mia stessa scuola. Allunga la mano " Ciao io sono Usagi
"
Tendo
la mano presentandomi
" Piacere io sono Ami.”
Ecco tornare la sensazione di prima stavolta
però è diversa
sento dentro un senso di tepore, di felicità,
serenità e stupore allo stesso
tempo!
Mi guarda è mi dice " Amy ti va di
diventare mia
amica?" La guardo stupita quelle parole, non le sentivo da anni per un
attimo mi ritorna in mente la bambina della mia infanzia...
Possibile
che questa
ragazza sia quella bambina? No impossibile ma a cosa penso non
può essere lei!
Usagi mi sta di fronte guardandomi e aspettando
una mia
risposta le sorrido e annuisco non sono brava con le parole, ma non c
è ne
bisogno lei ha capito ugualmente, tra me penso “ Ami il muro!
Finalmente ci sei riuscita l’ hai
abbattuto adesso non avere
paura di mostrare te stessa.”
Usagi con il suo fare allegro mi afferra per un
braccio e
dice " Bene Amy andiamo ti porto in un posto bellissimo".
Quel giorno mi portò alla sala giochi,
rimase a bocca aperta
per la mia bravura ai video games; confessandole che non ci avevo mai
giocato
prima di quel giorno, mi guardò di nuovo basita quasi sarei
voluto scappare in
quel momento, per paura di un suo giudizio invece lei mi
guardò e mi disse:
" Vuol dire che da oggi ho una nuova rivale ihihihi " , sollevata la
guardai di nuovo mentre lei era assorta a battere il mio record, mi
sentivo
strana avevo paura che stessi sognando e che al mio risveglio mi sarei
ritrovata sul letto con in mano uno dei miei cari libri!!
Mi
diedi un
pizzicotto, sgranai gli occhi non per il dolore ma per
l’immensa felicità che
colmava il mio cuore, non era un sogno non mi stavo immaginando tutto
avevo
un’amica non potevo crederci, non ero più sola
adesso avevo qualcuno con cui
condividere sia i momenti belli sia quelli brutti!
Un’amica come
suonava strana quella parola, ma quel giorno
fu il suono più dolce che abbia mai potuto desiderare nella
mia vita.
ECCOMI QUI HO RIVISITATO LA MIA
STORIA E AGGIUNTO QUALCHE
DETTAGLIO IN PIU’,CHE GENTILMENTE MI ERA STATO CONSIGLIATO.
SPERO DI AVERLA
MIGLIORATA UN PO’… ASPETTO I VOSTRI COMMENTI!
SAKI