Ci guardiamo negli occhi. Ti vedo sorridere debole,troppo debole.
Un tuffo al cuore. L’ennesima sensazione di perdita mi assale.
Avverti un movimento dentro di te: è il tuo assassino. Ti chini in posizione fetale e ti accarezzi delicatamente il ventre, come se avessi paura gi fargli  male.
A quel punto sento pungere gli occhi. Le lacrime reclamano il loro diritto di essere versate, ma io resisto. Una di esse, però, sfugge al mio controllo e comincia a scendere piano sulla guancia. L’asciugo giusto prima che tu alzi la testa; non voglio farti vedere il mio dolore; già stai soffrendo troppo, non voglio caricarti di altri problemi come la mia sofferenza e la mia stupida ostinazione che tu possa cambiare idea.
Tu così altruista, tu così bella. Tu che comunque ti accorgi di quello che io sto cercando di nasconderti, comunque capisci cosa è successo in quella frazione di tempo in cui non stavi dando attenzione a me, ma a quella cosa.
Un lampo di dolore ti attraversa gli occhi.
Mi fai segno di avvicinarmi. Ti raggiungo accanto a quel divano, bianco immacolato, e mi siedo accanto alla tua testa, sul pavimento.
Non mi dici niente. Le parole non servono….
Semplicemente mi abbracci. Mi abbracci con quella poca forza che ti resta, ma che riesce a trasmettermi tanto. Che riesce a trasmettermi quell’amore proibito che provi per me. Quell’amore che ignori, a cui cerchi di non pensare, ma che in realtà esiste.
Ma perché?  Perché continui a farti uccidere così? Perché continui costantemente a vivere sul filo del rasoio, quando non ce n’è bisogno? Perché continui a non accettare la realtà? Perchè continui a rinnegare il tuo amore per me, quando sappiamo entrambi ciò che provi? Perché continui a seguire la mente? Perché continui a non ascoltare ciò che ti dice il cuore, che sento battere all’impazzata non appena ti rivolgo un sorriso? Perché? Perché?
Ti abbraccio forte, con tutto l’amore che ho. Tu mi baci dolcemente i capelli che vengono sostituiti dalle mie labbra quando io alzo di proposito la testa, qualche minuto dopo. Tu rispondi, con mia sorpresa, al bacio inizialmente cauta, poi pian piano sempre più audace.
Ho uno strano presentimento.
Ti lasci guidare da me, dalla mia passione,dai miei movimenti per un tempo infinito.
Quando ci stacchiamo abbiamo il fiatone ma a me non importa minimamente.
Tu mi guardi intensamente e solo allora capisco il significato dello strano presentimento che avvertivo: mi stai dicendo addio…quello era stato un bacio d’addio… il nostro bacio d’addio.
<< Mi dispiace…>> mormori soltanto.
Sento una grande rabbia crescere in me, ma non fa in tempo ad esplodere che subito viene sostituita da un dolore incredibile, all’altezza del petto.
Mal d’amore mi ritrovo a pensare.
Ti guardo, i miei occhi chiedono soltanto una muta richiesta: non abbandonarmi…