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Autore: Altaria_18    28/04/2011    5 recensioni
"Sono esausto, non mi reggo più in piedi. Forse ho esagerato un pò con l'allenamento...ma cosa dico!Un dio come me non ha limiti! O forse si,anch'io ho un limite, perché le mie gambe hanno ceduto, e sto cadendo a terra;è lei che, apparsa dal nulla, mi affera in tempo e mi aiuta ad arrivare in camera mia, come fa sempre dopotutto".
Prima fiction su Soul Eater dedicata ad una mia amica che, come me, adora questo paring. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Black Star, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi trascino dolorante per le strade di Death City cercando di muovermi il più velocemente possibile. A quest'ora la città è pericolosa. Non che io, il grande Black Star,
possa rischiare di essere ammazzato da un semplice poveraccio che gironzola per i vicoli, sono troppo forte per fare una fine del genere.
Mi sbrigo solo perchè è molto tardi, Tsubaki potrebbe preoccuparsi non vedendomi tornare, e non voglio che stia in pensiero per me un'altra volta.
Già crede che sia colpa della sua trasformazione in Lama Incantata se negli ultimi tempi non sono in forma come al solito. Gleilo ripeto continuamente che si comporta da
stupida, preoccuparsi per un dio non serve, però vedere i suoi occhi che mi guardano con tristezza ogni volta che, dopo aver tentato di usare la Lama 
Incantata, cado a terra tossendo, mi fa sentire...non lo so...in colpa forse? L'ultima cosa che voglio è causarle sofferenze. Se la trovo ancora sveglia ad aspettarmi giuro che
le faccio una strigliata...
No, che dico, non le farei mai una cosa simile, tengo troppo a lei.
Sono arrivato. Prendo le chiavi ed apro lentamente la porta. La luce è spenta. Improvviamente sento una strana tristezza invadermi il cuore.
Sì lo so, avevo detto che, se l'avessi trovata alzata mi sarei arrabbiato, però...nel profondo...avrei voluto vederla lì. davanti a me, ad aspettarmi con un sorriso.
Col suo bellissimo sorriso, tanto dolce e caloroso, che sarebbe in grado di sciogliere anche il ghiaccio più duro.
La adoro quando sorride, i suoi occhi si illuminano talmente tanto che rischi di perderti in quel blu scuro. Sono schiavo dei suoi occhi, quando mi fissa intensamente non sono
più in grado di fare nulla, per qualche secono perdo tutta la mia sfrontataggine e dimentico il mio desiderio di diventare più forte di un dio. Io quel momento voglio solo lei,
voglio essere felice, solo con lei...
Se mi sentisse Soul si metterebbe a ridere, probabilmente tutti morirebbero dalle risate. Il ragazzo più sbruffone di tutta la scuola che ha perso la testa per la sua compagna.
Non che sia difficile perdere la testa per Tsubaki, basta vederla una volta per innamorarsi. Che?Innamorato? Che cos'ho appena pensato?Anche se...ora che ci penso...
Non ci sono altre soluzioni, devo proprio essermi innamorato di lei...
Ecco perché mi infastidisco sempre quando qualche tipo le si avvicina con esperssioni inequivocabile. E chi l'avrebbe mai detto, anche gli invincibili si innamorano allora!
A proposito di invincibili...sono esausto, non mi reggo più in piedi. Forse ho esagerato un pò con l'allenamento...ma cosa dico!Un dio come me non ha limiti! O forse sì, anch'io ho un limite,
perchè le mie gambe hanno ceduto e sto cadendo a terra; è lei che, apparsa dal nulla, mi afferra in tempo e mi aiuta ad arrivare in camera mia, come fa sempre dopotutto.
"Sai che è molto tardi, Black Star?"mi chiede, con la sua voce dolce, ma un parte arrabbiata.
"Non dovevi aspettarmi sveglia Tsubaki"rispondo io, lasciandomi cadere dolorante sul letto, mentre lei continua a tenermi per le spalle"dovevi andare a dormire"
Sono davvero un bugiardo quando voglio. La verità è che vederla mi rende estremamente contento.
"Non ce l'avrei mai fatta sapendoti in giro per la città di notte"la vedo abbassare la testa, persa in chissà quali pensieri. Ah no! Non ti lascerò crogiolare nelle tue sofferenze! Con le poche
energie che mi sono rimaste salto sul letto, mettendomi in posa.
"Non preoccuparti per me!Io sono il grande Black Star!Niente e nessuno potrà mai farmi del male, ricordalo Tsubaki!Sono io quello che deve prendersi cura di te, non viceversa!"
Ops, forse quella frase non avrei dovuto dirla. La guardo, lei mi sorride; adora le mie piccole scenette, penso sia l'unica al mondo che le apprezzi , che MI apprezzi per quello che sono.
"Già hai ragione, perdonami per aver dubitato di te"mi tira un braccio, vuole che mi abbassi, e appena lo faccio mi bacia. Non sulla bocca, ma sulla fronte. Io rimango lì, immobile,
beandomi della scarica elettrica che mi attraversa il corpo. La stanchezza che provavo prima è svanita del tutto.
Si staccò, sorridendomi ancora. Io, per la prima volta nella mia vita, non sapevo cosa dire e cosa fare.
"Buonanotte, Black Star. E mi raccomando, riposati!"si allontna, accarezzandomi il viso. La stessa scarica elettrica di prima mi colpisce in pieno, attraversandomi la spina dorsale.
"B-b-buonanotte"balbetto come un idiota e, appena la vedo uscire dalla mia camera, chiudendo la porta, cado sul letto come un sacco di patate, Mi tocco la fronte, come un ossesso, sperando che ci sia
qualche segno che mi ricordi ciò che era appena successo. Il suo profumo, che circonda l'aria, mi assicura che non avevo sognato, era successo davvero.
Sono caldo, nemmeno fossi entrato in una fornace! E non riesco a smettere di sorridere. Non sono mai stato così felice, mai in tutta la mia vita.
Ce la farò a dormire ora?Non so, ma ne dubito fortemente.
                                                                                                                             ***
Il giorno dopo mi sveglio molto presto rispetto al solito e, senza pensarci due volte, salto giù dal letto. 
Appena sono riuscito a rialzarmi dopo aver fatto un imbarazzante caduta causata dall'eccitazione e dal dolore alle gambe che ancora mi impedisce di muovermi bene, vado on cucina.
Lei è già lì, naturalmente, e mi ha preparato la colazione. Mi saluta, sorridente, e io ricambio, scosso, ancora con la testa persa nei ricordi della sera scorsa. Mangiamo parlando del più e del meno, quando
mi decido a fare ciò che ho sognato tutta la notte.
"Tsubaki"le dico avvicinandomi.
"Dimmi"risponde, alzando la testa dalla sua tazza.
Non credevo ce l'avrei mai fatta.
Per quanto mi credo forte, invincibile, divino, non credevo sarei mai riuscito a compiere un gesto simile.
E invece ce l'ho fatta! Appena ha alzato la testa ho lasciato fare al mio istinto, e le mie labbra si sono incastonate perfettamente alle sue, come le tessere di un puzzle.
La sentii incerta, all'inizio, ma con mia sorpresa rispose al bacio, e schiuse le labbra, permettendo alla mia òingua di toccare la sua.
La scossa della sera prima tornò, più forte e decisa, mentre le nostre lingue si toccavano, incrociandosi delicatamente.
Sapeva di latte al cioccolato. Sapeva di buono. Sapeva...di lei. Non c'è altro modo per descrivere il suo meraviglioso sapore. Era lei, punto.
Non sò quanto tempo rimanemmo così, ma alla fine dovemmò staccarci a causa della mancanza di ossigeno. Appoggiai la mia fronte alla sua, guardandola negli occhi, e sorridendo.
"Black star, ma cosa..."iniziò a dire lei, confusa
"Era per ricambiare il bacio di ieri"la interruppi, continuando a sorridere come uno scemo. Anche lei, alla fine, sorrise, e mi baciò, toccandomi leggermente il viso.
Quel giorno non andammo a scuola. Rimanemmò là, a casa nostra, insieme. Avevamo tanto tempo da recuperare, e molti baci da ricambiare.
  
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