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Autore: bambola_e_bibola    28/04/2011    6 recensioni
STORIA ARRIVATA 4° AL CONTEST ''CANDY SMILE'' INDETTO SU FACEBOOK DALLA PAGINA ''ROBA DA SCRITTORI DI FANFICTION''
''I tocchi della matita erano delicati, quasi invisibili. Venivano ripassati solo in seguito con una marcatura più forte. Disegnare lei gli veniva naturale. Forse perchè gli artisti sono guidati dalle loro muse e lei per lui era questo in effetti. Una musa che mai gli faceva perdere l'ispirazione. Ma guardarla lì, su quella giostra a ridere come una bambina gli aveva fatto quasi automaticamente prendere l'album e ritrarla. Lui non guardava mai il foglio. Guardava solo lei. A cosa serviva guardare quando in testa hai già Lei? Ed in quel quadro, tra quei ghirigori che diventavano i suoi boccoli lui sperava di poter mettere tutto l'amore che a voce non riusciva a trasmettergli''
Se vi va lasciate anche una recensione ciao!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Questa OS partecipa al contest ''CANDY SMILE'' indetto dalla pagina Roba da scrittori di Fanfiction
Spero che questa shot vi piaccia se si fatemelo sapere con una recensione e se vi va votatemi con un mi piace nella pagina dove vi consiglio di diventare fan! Buona lettura ci vedio dopo ciaooo! :D





La sveglia suonava e lei automaticamente si voltava nel letto dalla parte opposta.

Ogni mattina la stessa storia. La voglia di alzarsi non c'era mai, ed il solo pensiero di svegliarsi per passare un'altra giornata a scuola sui libri dava ancora meno forza al corpo dallo staccarsi dal letto caldo ed accogliente.
Ma quella mattina era diverso.
Tutto era diverso.Ma perchè? Non riusciva a ricordarselo. Anche questo era una consuetudine di tutte le mattine. Riordinare i pensieri dei giorni precedenti e riprendere coscienza della realtà.
Dopo il terzo squillo della sveglia Kate si era alzata contro voglia e quasi automaticamente si guardò allo specchio.
I capelli rossi arruffati, gli occhi smeraldo lucidi per il sonno e le labbra rosse e carnose leggermente più gonfie del normale. In quel momento sembrava molto più piccola dei suoi diciott'anni e in un secondo tutti i ricordi del giorno precedente le ritornarono alla mente.
_________________

Era appena tornata dalla palestra, suo hobby fin da ragazzina, ed ancora stanca e sudata si era lanciata sul letto in camera sua per riprendere fiato.
Neanche cinque minuti dopo il suo cellulare aveva cominciato a squillare. Lo prese dal comodino e senza neanche vedere chi la stesse chiamando rispose con un ''pronto'' strascicato.

- Kate? Sei tu? Tutto okey?- le rispose una voce che conosceva anche troppo bene

Si tirò su di scatto dal letto e rispose emozionata

- Alex! Ciao si si sto bene, e tu?

- Oh certo bene …

- come mai mi avevi chiamato?

- si , be volevo chiederti se avevi impegni per domani ... - Kate sentì il suo cuore accelerare , ma non voleva sperare stupidamente che ciò che sognava da tempo si stesse realizzando.

- domani è sabato vero?- dopo un mugugno affermativo dall'altra parte della cornetta continuò- no, non ho impegni … perchè?

- be … ti va di fare un giro? Nulla di che, un giro a Central Park … una pizza …

- certo … perchè no!- cercava di trattenere l'enorme sorriso che premeva di uscire dalle sue labbra e cercava di mantenere un minimo di contegno almeno davanti a lui.

- okey allora ti vengo a prendere domani verso le 10?

-d'accordo a domani …

- a domani Kety!

Adorava quando lui la chiamava così. Era una cosa che faceva solo lui e lei lo trovava molto dolce.
Quando chiuse la chiamata si lasciò andare ad una risata liberatoria e si rilanciò sul letto felice ed elettrizzata.
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Quel giorno ci sarebbe stato il suo primo appuntamento con il ragazzo che desiderava da anni. Alex era tutto ciò che lei aveva sempre sognato. Bello, divertente e simpatico. Un artista! Sapeva suonare e amava il disegno. Guardando l'orologio vide che erano le otto e trenta e così per evitare ulteriori ritardi cominciò a prepararsi.

Intanto Alex nella sua stanza si stava finendo di vestire. Non voleva ammetterlo ma era agitatissimo per questo primo appuntamento con Kate. Lei era per lui quell'amore impossibile che si portava dai tempi delle scuole medie. Lui, infatti, prima che si conoscessero, già l'aveva notata nella folla. Quando da ragazzina portava i lunghi capelli racchiusi un una coda alta e sul suo volto non c'era ancora neanche un filo di trucco, ma a lui piaceva proprio così. Semplice e bella al naturale.
Lei non lo aveva mai notato o almeno questo è quello che lui ha sempre creduto.
Si conobbero un giorno di qualche anno passato quando per caso a Kate erano caduti tutti i libri proprio davanti a lui in mezzo al corridoio della scuola. Lui da ragazzo gentiluomo che è sempre stato li ha subito raccolti per lei e dopo una chiacchiera con lei ed un'altra di giorno in giorno si sono conosciuti sempre di più fino a diventare quasi amici.
Il problema per Alex era che più la conosceva più se ne innamorava e, purtroppo per lui, si rendeva conto che non gli piaceva solo fisicamente ma anche mentalmente.
Ma, per quanto lui riconosceva di essere un bel ragazzo, sapeva anche che lei non lo considerava come tale.
Finito di vestirsi passò davanti allo specchio.
I folti capelli neri lucidi per via del gel erano sparati ed incorniciavano un viso dai tratti definiti e mascolini, le folte ciglia perfezionavano il taglio degli occhi , di un blu ghiaccio che ipnotizzava. La camicia semplice e i jeans scuri scelti per l'occasione facevano intravedere un po dei muscoli del ragazzo e valorizzavano il suo metro e ottantacinque di altezza.
Dopo aver fatto un respiro lungo e profondo prese la sua immancabile tracolla e le chiavi della moto.
Scese le scale pronto ad una giornata che sapeva di non poter mai dimenticare.

Infilate le sue ballerine era pronta. Non aveva voluto strafare, non era la prima volta che uscivano insieme ma era la prima volta che stavano da Soli Insieme. Una semplice gonna sbarazzina e colorata che mostrava parte delle sue gambe lunghe e toniche, merito della palestra. Una t-shirt verde e le ballerine dello stesso colore.
Neanche con il trucco aveva esagerato. Una volta Alex le aveva accennato al fatto che lei era bella così com'era, al naturale. In quel momento lei rimase principalmente scioccata dal complimento, insolito, da parte di lui che mai si apriva in modo così diretto con lei, ma poi a mente fredda rifletté su questo particolare.
Mise un leggero tocco di ombretto verde, un filo di eyeliner nero, lo stesso di matita e per finire aveva messo un po di lucida labbra trasparente.
Era pronta. Agitata ma pronta. La giornata era stupenda. Soleggiata e luminosa. Perfetta per il giorno che volevano passare insieme. Cercò di distrarsi chiamando la sua amica Lucy che cercò di infonderle quel coraggio in più che a lei sembrava mancare, ma non ci riuscì molto perchè quando alle 10 in punto il campanello di casa sua suonò lei sobbalzò ed entrò nel panico.
Non volendo fare brutta figura prese la borsetta con il cellulare, le chiavi ed il portafoglio ed uscì sbattendo il portone di casa.

La aspettava poggiato alla sua moto, compagna di viaggi dai suoi 16 anni. Era emozionato non poteva negarlo e quando la vide rimase a bocca aperta. I capelli rossi erano illuminati dal sole mattutino e gli occhi, belli e luminosi come gli smeraldi, sembravano brillare anch'essi al sole. Poteva un uomo perdersi tanto nell'ammirare l'oggetto del suo desiderio? Be Alex non lo sapeva ma in quel momento credeva proprio di si. E mentre lei si avvicinava quasi a rallentatore, Alex sognava di poterla stringere a se e di poterla baciare come se fosse stata sua.

Era rimasta abbagliata davanti alla vista del ragazzo dagli occhi di ghiaccio, così lo chiamavano lei e Lucy prima di sapere il suo vero nome. Bello imponente e che aspettava solo e soltanto lei. Si avvicinò con la dovuta calma ed un sorriso enorme sul viso.
Quando ormai erano a pochi centimetri di distanza si dettero i due baci di rito e si salutarono, poi lui le diede un casco e montarono in sella direzione Central Park.

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Le ore con lei passavano in un lampo. Stavano così bene insieme! Si stavano divertendo. Avevano giocato, parlato e scherzato.
Appena finito di mangiare una pizza ad un ristorante d'asporto erano tornati nel parco dove la luce che passava tra gli alberi donava all'ambiente un tocco magico.
Kate aveva insistito per andare sulle giostre. Lui invece l'aveva convinta ad andare ma senza di lui. Preferiva guardarla da lontano dove poteva apprezzare in silenzio tutto di lei.


La giostra era una di quelle che non si vedono più tanto in giro. I classici cavalli impreziositi da colori come oro e argento, le classiche giostre da Carillon, come quelli che da bambina sua madre le metteva per farla dormire o per farla smettere di piangere. Mentre saliva sul cavallo ,che a suo avviso era il più bello , notò che Alex aveva aperto la sua tracolla e ne aveva fatto uscire fuori un album con dei colori. Stava disegnando. Lei amava guardarlo disegnare. Quando erano insieme agli altri loro amici lui a volte prendeva il suo album e disegnava tutto ciò che lo circondava una volta perfino aveva fatto il ritratto di tutto il gruppo!
La guardava fisso e lei si sentiva in soggezione ma non abbassò mai lo sguardo, memore della giornata appena passata.
Con questa giornata lei si era resa conto che non gli era totalmente indifferente e che finalmente una speranza di stare con lui si poteva accendere nel suo cuore.

I tocchi della matita erano delicati, quasi invisibili. Venivano ripassati solo in seguito con una marcatura più forte. Disegnare lei gli veniva naturale. Forse perchè gli artisti sono guidati dalle loro muse e lei per lui era questo in effetti. Una musa che mai gli faceva perdere l'ispirazione. Ma guardarla lì, su quella giostra a ridere come una bambina gli aveva fatto quasi automaticamente prendere l'album e ritrarla. Lui non guardava mai il foglio. Guardava solo lei. A cosa serviva guardare quando in testa hai già Lei? Ed in quel quadro, tra quei ghirigori che diventavano i suoi boccoli lui sperava di poter mettere tutto l'amore che a voce non riusciva a trasmettergli.

Scesa da quella giostra il suo unico pensiero era lui. Alex che con un solo sguardo l'aveva fatta capitolare, che le aveva fatto dimenticare dove si trovava ma non era riuscito a farle dimenticare con chi era. L'amava ne era certa. Ma lui la desiderava almeno un minimo di come lei desiderava lui?

Lei ormai a pochi centimetri da Alex si sedette sopra il plaid dove era seduto anche lui. La vedeva curiosa, si curiosa è il termine adatto per descriverla in quel momento. Lui sapeva che lei avrebbe voluto vedere il quadro ed a questo punto perchè non mostrarglielo, se la voleva per se doveva mettere tutte le carte in tavola e quando le chiese se volesse vedere il quadro lei ne fu entusiasta e lo prese tra le mani quasi senza rispondere. Alex vedeva, ormai aveva imparato a conoscerla bene, che i suoi occhi cambiavano e pian piano diventavano lucidi.

Lei. L'oggetto di un così bel dipinto era lei. Non ci poteva credere. Era impossibile. Come poteva un ragazzo così, così meraviglioso , così fantastico voler riprodurre con tanto amore e tanta perfezione lei!
Sentiva le lacrime pungergli gli occhi ma ormai non le importava di nulla che non fosse lui.
L'aveva disegnata sul quel cavallo spensierata e sorridente, con i boccoli rossi che volano liberi al vento e le fossette sulle guance marcate dalle risate naturali. Ormai le lacrime scendevano dai suoi occhi rendendoli più scuri e spontaneamente si lanciò tra le braccia del suo amato ragazzo dagli occhi di ghiaccio.

Era rimasto scioccato dalla reazione di lei. Possibile che davvero fosse riuscito a dirle quanto l'amava con quel disegno?
Si era lanciata nelle sue braccia. Per quanto l'aveva desiderato? Da tanto , troppo tempo ed istintivamente la strinse di più a se accarezzandole i capelli e respirando il suo profumo. Non erano mai stati così vicini. Lei sapeva di sole e di rose. Stupenda.

Le lacrime continuavano a scendere, ma erano di felicità. Stretta a lui si sentiva completa e amata. Gli lasciò un bacio sul collo e lui tremò visibilmente risalì fino al suo viso e si trovarono occhi negli occhi. Ghiaccio e Smeraldo fusi insieme indissolubilmente.

Quel bacio che gli aveva lasciato sul collo l'aveva scosso perchè non credeva che tutto ciò potesse mai essere vero e quando si ritrovarono a pochi millimetri di distanza con gli sguardi allacciati insieme non poté più trattenersi e unì le loro labbra in un bacio che sapeva quasi di vittoria ma sopratutto di amore reciproco che finalmente veniva espresso nel modo dei più puri che possa esistere.

Quando lui si staccò da lei, Kate si sentì male già le mancava un contatto così profondo con lui. Gli lasciò un'altro bacio a stampo e lo guardò negli occhi che sprizzavano vita e felicità immensa. Si amavano e ormai nient'altro importava.

Può una persona scoppiare dalla troppa felicità? Alex ne era certo: Si. L'aveva sempre amata ed ora sapeva che Kate lo ricambiava.

Restarono così forse per ore abbracciati su quel prato in mezzo a Central Park nella loro bolla privata ad amarsi in silenzio con uno sguardo.



Allora che ve ne pare? Per scrivere questa OS ho preso ispirazione da quest'immagine
Che si trova in questo sito
Non c'è un motivo particolare perchè quest'immagine mi abbia fatto scrivere questa OS so solo che quando ho visto quella ragazza sul cavallo della giostra ho pensato ad un appuntamento tra due innamorati. Spero che vi sia piaciuta quanto a me è piaciuta scriverla :D un saluto a tutti e se vi va recensite ciaoooo!!!

Eby - bambola_e_bibola

   
 
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