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Autore: Chiutaa    30/04/2011    2 recensioni
Colpa dell'alcool.
Non avrebbe dovuto accadere.
Ma era successo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neal Caffrey, Peter Burke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colpa dell'alcool Colpa dell'alcool.
Non avrebbe dovuto accadere.
Ma era successo.
Qualunque scusa potessi addurre non sarebbe sufficiente nè giusto.
Anche lui non se l'aspettava.
E ha una moglie che ama tantissimo.
Credo quanto io amassi Kate.
Kate.
E' perchè l'ho persa che è accaduto.
Perchè non potrò vederla nè toccarla mai più.
E Peter tentava di consolarmi.
*accenna un sorriso*
In queste cose non lo si può definire bravo.
E' un ottimo agente, lo si deduce dal fatto che sia stato l'unico a catturarmi, ma a consolare...
*ripensa all'accaduto*
Eravamo in un bar a bere, dopo aver risolto il primo caso dalla scomparsa di Kate.
Probabilmente avevamo esagerato antrambi.
Io per reprimere i sensi di colpa, lui...sinceramente non saprei dire.
Compagnia...?
Eravamo talmente sbronzi da non riuscire a tornare a casa.
E io non volevo rimanere solo con i miei incubi.
Deve averlo capito, senza che gli dicessi niente, perchè chiamò la moglie per dirgli che quella sera aveva del lavoro extra.
Lavorando nell'FBI fare gli straordinari è la routine.
Ci avviammo senza parlare.
Gli ero grato per questo.
Per tutto.
Ci fermammo in un hotel lungo la strada.
Peter prenotò una camera.
Lo seguii senza fare domande.
Ero come inebedito.
Ripensare a Kate faceva, e fà, male.
Entrammo e mi disse che se volevo lui era lì per me.
Lo ringraziai e diedi un occhio alla camera.
Squallida ma sempre meglio della mia solitudine e dei miei incubi.
Mi sedetti sul letto togliendomi cappello e giacca.
Lo sguardo perso nel vuoto.
Peter era seduto sulla poltrona e mi teneva d'occhio.
Probabilmente pensava che sarei scoppiato da un momento all'altro.
O impazzito.
Chissà.
Avrei potuto fare entrambe le cose.
Me lo trovai improvvisamente a pochi centimetri dal mio viso.
Sobbalzai.
Senza dire una sola parola mi prese il mento fra le mani e senza mai abbandonare il mio sguardò mi baciò.
Shock.
Ma non lo respinsi.
Anzi.
Mi ci abbandonai.
Dimenticai ogni cosa.
Pensai solo alla sensazione meravigliosa di quel contatto.
Ci staccammo quando rimanemmo entrambi senza fiato.
Lo guardai.
Mi guardò.
Chissà cosa leggemmo nei nostri sguardi in quel momento.
Ma fu sufficiente per entrambi.
Mi ritrovai steso sul letto con Peter sopra di me che mi baciava con foga e che mi sfilava la camicia dai pantaloni.
Le sue mani erano ovunque.
E improvvisamente eravamo entrambi nudi.
Le sue mani erano capaci e sapienti.
E il mio corpo era assetato.
Non fu un atto romantico.
Ma nemmeno privo d'affetto.
Eravamo pronti.
Credo lo fossimo sempre stati.
Mancavo solo il momento.
E il momento era arrivato.
Mi portò più volte al limite.
Con la lingua.
Con le mani.
Con tutto il suo corpo.
E quando mi prese fù perfetto.
*ritorna al presente*
Sono passati sei mesi.
Non una parola.
Mai.
Tutto come al solito.
Lui e la moglie.
La nostra collaborazione a lavoro.
La mia ossessione nel capire come e perchè sia morta Kate.
Ma sono sicuro che anche lui ci pensa spesso.
Me lo dicono i suoi occhi.
Lo sappiamo entrambi.
Ma non avverrà mai più.
E' una certezza.
Colpa dell'alcool.
   
 
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