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Autore: Ella_Sella_Lella    30/04/2011    5 recensioni
Ne ho sentito il bisogno. L'ho scritta.
Una ff che tratta di uno dei sentimenti più incredibili, profondi e bellissimi di questo modo.
(Persino più tenero e buono dell'amore).
L'amicizia, quella onesta e sincera.

Si era pentita.
Era morta da eroe.
Era un eroina.
Era un’amica.
Era la sua migliore amica.
E chiunque avrebbe offeso la sua anima, si sarebbe dovuta scontrare con lei.

Spero vi piaccia! :)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Tumulti all'interno di un animo Semidivino.'
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Pandora

Titolo:  La migliore amica.
Titolo del Capitolo: La morte non può porre fine ad un’amicizia onesta.
Fandom: Percy Jackson
Personaggi: Clarisse la Rue, (citata:) Silena Beauregard
(Minori: Chris Rodriguez e un tizio)
Genere: Introspettivo, malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot. Spoiler
Conteggio Parole:
Note: 1. Pur troppo non è betata

2. Credo che ancora i decimi della febbre funzionino al posto mio xD

3. Non so se esserne felice o meno. Ma per la prima volta mi sono sentita veramente dentro una ff. Perché non ho parlato di amore, dolore per un amore o per una perdita, sentimenti molto stereotipati. Ma ho scritto di un’amicizia. Dunque vi chiedo di essere anche crudeli se necessario … :)

4. C’è della ChrIsse alla fine, è stato più forte di me.

5. La frase alla quinta riga è la stessa che RR mette in bocca a Clarisse, parlando di Silena.

6. In un punto Clarisse parla di Silena che gioca a giro tondo con Charlie. Sarà la febbre che mi procura deliri (un paio di notti fa ho sognato di essere un pesce tenete a mente) ma lo vedo come qualcosa di giocoso ed infantile. Ed un posto luminoso e positivo come i campi Elisi mi sembravano appropriati per ritornare un po’ infantili (e tra Strega comanda color color e lupo mangia frutta durante l’ora di ed. Fisica e nascondino alla festa di una mia amica per i suoi sedici anni fa, sono un po’ decresciuta).

7. Clarisse ad un certo punto dice che l’amicizia sua e di Silena forse era dovuta ai loro genitori, Ares e Afrodite. Amanti da secoli.

8. Clarisse si riferisce a lei come la sola unica figlia di Ares ad aver ricevuto la benedizione. Il dio della guerra era molto Maschilista, ma riconosce incredibile forza nella figlia, alla fine. E la frase di Clarisse non è modesta, ma molto vanesio/arrogante (cioè da Clarisse)

9. In un verso si dice che l’una era la stampella dell’altra. Silena  aiutava Clarisse con i consigli sui fidanzati e Clarisse la proteggeva (e credo anche che le abbia insegnato a combattere un po’, è una cosa che ho immaginato io) perché era una barbie in armatura. Ma alla fine sono diventate amiche.

Buona lettura.

 

 

La migliore amica

Qualcuno aveva pronunciato quelle tre parole.

Lei era una spia

In presenza di Clarisse.

E questo era un grave errore.

Lei era un eroe, capito? Un eroe!

Perché non poteva sopportare che qualcuno non lo pensasse.

Che qualcuno la giudicasse.

Che qualcuno l’additasse come spia.

Perché non importava se alla fine lo era stata.

Si era pentita.

Era morta da eroe.

Era un eroina.

Era un’amica.

Era la sua migliore amica.

E chiunque avrebbe offeso la sua anima, si sarebbe dovuta scontrare con lei.

Perché Silena era unica.

Perché lei era sincera ed onesta.

A volte anche così dolce.

Si aiutavano a vicenda. Erano l’una la stampella dell’altra.

Per Clarisse, Silena era stata anche più sorella di tutte le figlie di Ares.

Un’amica. Un eroe.

E spesso desiderava che fosse ancora lì.

A pettinarle i capelli e darle consiglio.

Come un eco sentiva ancora la risata di Silena nelle orecchie.

Le mancava.

Se la vedeva nei campi Elisi.

Con lo zeffiro che accarezzava il volto.

Mentre giocava ad uno giro tondo infinito con il suo Beckendorf.

Era sicuramente felice in quel momento.

Come sulla terra non lo sarebbe mai più stata.

Lei era un eroe.

Clarisse non si sarebbe mai stufata di difendere l’onore della sua amica.

Perché non ne avrebbe mai più avuta una come lei.

Forse un giorno si sarebbero rincontrate.

Anche se Clarisse non pensava affatto che sarebbe  finita nei campi Elisi, lei non era amata dagli dei.

Era solo l’unica figlia di Ares ad aver ricevuto la benedizione.

Lacrime  scesero dai suo occhi scuri.

C’erano solo due persone per cui Clarisse nella sua vita avrebbe pianto:

Silena e Chris.

Aveva versato per entrambi lacrime amare.

Ora però ogni lacrima era dedica a Silena.

Perché la loro amicizia sarebbe rimasta viva in eterno, sebbene il confine tra la vita e la morte le separasse.

Hai capito? chiese imperiosa a chi prima aveva parlato incurante di essere udito.

Quello aveva annuito e poi era scappato.

Si lasciò cadere sull’erba fresca.

Avrebbe dovuto fermare le lacrime ma preferì evitarlo,

Ogni lacrima che moriva sulle sue guance, era un ricordo di quell’amicizia che era esistita.

Che forse era stata spinta dai loro genitori o forse no.

Era stata, però, certamente sincera.

Smise di piangere solo dopo che sentì le braccia di Chris attorno a lei.

Lei era un eroe, vero?” chiese Clarisse al fidanzato, “vero?

Chris rispose: “Non importa. Era tua amica

Clarisse non disse niente. Lo sapeva già.

Silena era sua amica ed era un eroe.

E si sentì stupida solo per averlo dubitato per qualche istante.

Si lo era” bisbigliò alla fine.

Mi manca

   
 
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