Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: DrownInThisLove    30/04/2011    5 recensioni
"Volami accanto e solca il tempo
E bevi l’immenso soffio eterno
Guardami cambiare forma dopo forma e ancora
Respirare i tuoi silenzi dentro un giorno nuovo."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una sagoma nera e sottile si stagliava alta nell’ampio cortile della villa del casato Phantomhive.
Sebastian.
Un nome discretamente diffuso nell’Inghilterra del XIX secolo.
Quel maggiordomo.
Anche i maggiordomi erano un po’ ovunque, di quei tempi.
Demoniaco.
Ecco, era già più complicato trovare un demone. Ma forse nemmeno così tanto. Ultimamente, si dimostrava sempre più semplice trovare creature non-umane a spasso per Londra e dintorni. Demoni, Angeli, Shinigami,…eppure, nessuno sembrava essere come lui.
Sebastian Michaelis”. Ciel sollevò un sopracciglio. Il suono di quel nome lo rendeva nervoso, lo irritava, ma allo stesso tempo lo rassicurava. “Fino a che sarà al mio fianco, non ho motivo di temere nulla. Sono al sicuro, totalmente protetto.” Eppure, se da una parte Sebastian costituiva la totale sicurezza, dall’altra rappresentava la fine peggiore. La perdita dell’anima, una morte prematura, certo non prima di aver consumato un’atroce vendetta verso chi aveva ucciso i suoi genitori. Morte, sempre morte.
-Bocchan, che fate qui fuori a quest’ora? Fa freddo, non vorrei che vi prendeste un accidente proprio ora che la Regina ha bisogno di voi!-
La voce profonda del maggiordomo, calma ma sollecita, riscosse il giovane conte dai propri pensieri.
I capelli neri e lisci gli incorniciavano il viso pallido e perfetto, e due grandi occhi cremisi splendevano caldi davanti a quello blu di Ciel, che istintivamente toccò la benda che copriva l’altro occhio, quello destro, quello macchiato dal Contratto.
Si accorse di tremare per l’aria fredda, scrollò le spalle e fece per rientrare, ma Sebastian gli appoggiò una mano sulla spalla.
-Bocchan, tutto bene? Vi vedo pensieroso. Gradite una tazza di te?-
Sebastian…queste premure sono un segno d’affetto o semplicemente servono a darmi un sapore…migliore?
Ciel scosse la testa con decisione. -Sono solo stanco, ho bisogno di riposare. Credo che andrò subito a dormire.-
-Come desiderate. Andate, io vi raggiungo subito.-
Ciel s’incamminò verso la propria stanza strascicando i piedi.
-Sebastian- ringhiò tra i denti. Bello come la notte, aggraziato come un gatto…sì, decisamente Sebastian aveva molte affinità con i felini. Elegante, sprezzante, talvolta affettuoso, era talmente superiore da essere al di sopra delle parti, fuori da ogni paragone. Il maggiordomo più talentuoso, attraente, attento del mondo. Ma così freddo…eppure spesso Ciel si ritrovava a domandarsi se, almeno un po’ d’affetto, di comprensione, o di qualunque sentimento puro si fosse creato nel cuore di Sebastian. “Ma i demoni non hanno cuore.” si rispose sospirando e sedendosi sul letto.
Il maggiordomo arrivò poco dopo, lo spogliò senza fretta, piegò i vestiti e gli infilò la camicia da notte.
-Sebastian?- sussurrò Ciel mentre un paio di guanti bianchi gli sfioravano il petto, infilando ad uno ad uno i bottoni nelle asole.
Il maggiordomo sorrise, senza smettere di trafficare con la camicia. –Vi ascolto, Bocchan.-
-I demoni…hanno un cuore?- la voce di Ciel tremò appena. Impercettibilmente.
Il viso di Sebastian rimase immobile, come pietrificato, con quel leggero sorriso che aleggiava sulle labbra perfette, in silenzio. Un silenzio tanto potente che sembrava espandersi, propagarsi fino a riempire le orecchie del giovane conte con un fischio assordante. Si schiarì la voce. Non ottenne risposta; eppure era certo che Sebastian l’avesse sentito, e a giudicare dal suo sguardo era perfettamente presente, non certo perso tra mille pensieri che gli impedivano di rispondere.
Sebastian Michaelis.
Ciel s’infilò sotto le coperte, turbato. Si voltò, dando le spalle a Sebastian, e si chiese se fosse stato il caso di ordinargli di rispondere, ma poi decise che forse era meglio lasciar correre. Evidentemente non aveva proprio voglia di parlarne.
-I demoni un cuore ce l’hanno. Un po’ diverso dal vostro, ma c’è. Solo, non sempre abbiamo la fortuna di incontrare qualcuno ci faccia ricordare che batte.- la risposta arrivò, improvvisa e tagliente come uno schiaffo, in stridente contrasto con la delicata, leggera carezza che Sebastian fece sulla testa di Ciel, lasciando scorrere le dita guantate sui suoi capelli sfumati di blu. -Buonanotte, Bocchan. Se avete bisogno di me, sapete dove trovarmi.-
Detto questo, prese il candelabro e uscì senza fare il minimo rumore.

Sebastian…cosa vuoi da me?
 

Bene, eccomi qui (:
Mi ero ripromessa di non scrivere MAI fanfic, eppure il mio amore per Kuroshitsuji è troppo, troppo forte. E, non so bene nemmeno io come, è uscita questa cosa. La prendo come un "esercizio di scrittura", tanto per sentire un parere...beh, grazie se siete arrivati a leggere fino qui, mi farebbe molto piacere ricevere commenti, anche negativi, in modo da poter lavorare su eventuali imperfezioni/errori (:
Grazie!

  
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