Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Cucuzza2    30/04/2011    6 recensioni
Teddy è un ragazzo insicuro, fondamentalmente. Paradossalmente il suo problema non è l'assenza dei genitori, bensì la sovrabbondanza di essi. Tanta gente è gentile con lui, brandendo una falsa commiserazione, e lui non riesce a fare a meno di sentirsene soffocato.
Sophie ha delle origini oscure, ed è decisa a tenerle nascoste anche ai suoi migliori amici. Neanche lei, però, conosce la vera identità di suo padre, e la risposta potrebbe essere inaspettata.
Infine Thomas, il popolare e svagato Thomas, all'apparenza superficiale ed attaccabrighe ma in realtà profondamente geloso di vita.
Sono tre undicenni soli, orfani ognuno a modo proprio, uniti solo dalla Casa di Corvonero e dalla loro amicizia.
Attraverso la ricerca della verità su Sophie, un lungo viaggio che la metterà a dura prova.
« Per un amico, scoprire i lati nascosti dell'altro non può che accrescere la fiducia. Almeno, per mio padre è stato così. »
- Nota: per questa informazione non ho considerato una delle informazioni date dalla Row nelle interviste. Non me ne vogliate. Non ne sapevo nulla. -
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Nuovo personaggio, Sorpresa, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Just a Secret
 
 « Buona sera.
Probabilmente tua madre merita di morire.
Sì, certo: tu vuoi bene alla tua mamma. Ma sei sicura di conoscerla bene? La conosci solo dal giorno in cui sei nata... Mentre lei esisteva già da molti anni prima. Pensaci: anni ed anni! Scommetto cento sterline che in quei lunghi, noiosissimi e solitari anni trascorsi prima che tu nascessi, lei ha fatto cose delle quali non ti ha mai detto nulla. »
Leander Deeny, Gli incubi di Hazel.
 
Too Much Stupid.
Il bambino aveva i capelli scuri, gli occhi verdi ed era alto, almeno per la sua età.
Undici anni. Non uno di più, non uno di meno.
Gli sarebbe bastato un attimo per rendere neri quegli occhi verdi, per macchiarli d’inchiostro. Era l’eredità di sua madre, morta dopo due settimane dalla sua nascita. Combattendo. Insieme al marito.
Se fosse resistita un solo giorno di più, sarebbe stato per sempre.
Il bambino si chiamava Teddy Lupin.
Tutti speravano che diventasse un Grifondoro od un Tassorosso - in verità per molti era praticamente una certezza. Di certo non per Teddy, che non riusciva affatto a sentirsi coraggioso od amichevole abbastanza. Però aveva sempre sperato di diventarlo col tempo.
Adesso, ammassato con altri quaranta ragazzi in una stanza che li conteneva appena, Teddy Lupin aveva paura.
E si sentiva in colpa. Non era da Grifondoro avere paura. Sentiva anche un certo fastidio per gli altri. Non da Tassorosso, nemmeno lontanamente.
Gli tremavano le gambe. Fra pochi minuti il vicepreside McMillan avrebbe aperto la porta, li avrebbe fissati con quei suoi due occhioni neri e penetranti e li avrebbe portati in Sala Grande per essere smistati, sperando ardentemente di vederne il più possibile a Tassorosso, la sua Casa.
Teddy tamburellò per terra con il piede. Tassorosso andava benissimo, per lui. Anzi, gli andava bene tutto.
Non aveva paura di una Casa in particolare, aveva paura di essere considerato troppo deficiente per una qualsiasi delle Quattro.
« Non devi essere insicuro, la tua famiglia è con te. »
Famiglia. Bella parola.
A rendere Teddy così insicuro non era l’assenza di genitori, bensì la sovrabbondanza di essi. Nonna Andromeda, i Potter, i Weasley. Erano tutti gentili con lui, ma a volte si sentiva quasi soffocato. Di pochi si fidava veramente.
« So come ti senti, Ted », gli aveva detto una volta il suo padrino. « Quando si è senza legami della propria famiglia... Non importa quanta gente hai attorno. »
Teddy del suo padrino si fidava, ed anche di sua nonna. Erano loro il legame che gli restava.
Riemerse dai suoi pensieri quando una ragazzina dall’aria zuccherosa lo urtò per sbaglio, trasalendo.
« Scusa », disse lei con una vocetta acuta. Poi aveva sorriso in modo falsamente dolce, nonostante questo fosse quantomeno inappropriato.
Teddy alzò le spalle, poi pensò di rivolgerle la domanda che lo tormentava.
« Tu, secondo te, in che Casa finirai? »
« Serpeverde », fece lei, e ridacchiò. Evitò lo sguardo del ragazzo.
Teddy sospirò. Non aveva affatto valutato l’ipotesi di finire in quella casa - solo una volta, ma Harry gli aveva assicurato che il Cappello non lo avrebbe smistato lì, non se non avesse voluto.
Voleva tacere, ma non riuscì.
« Sai chi è uscito da lì? », chiese.
Lei annuì, e fece un sorrisetto. « Dolores Jane Umbridge, un mucchio di Mangiamorte... »
« ... Lord Voldemort... »
Lei sobbalzò appena, ma questo non intaccò la sua aria zuccherosa.
« Tu...? »
« I miei genitori lo pronunciavano. »
La ragazza sembrò notare l’uso del passato. Lui intuì quello che pensava.
« Io sono Teddy Lupin », disse solo.
Lei annuì, e sembrò aver trattenuto un sorrisetto salitole alle labbra.
«Piacere, Sophie Ga... »
Proprio in quel momento il vicepreside MacMillan apparve e fece cenno di seguirlo ai nuovi studenti.
La Sala Grande era immensa. I tavoli delle Case e quello degli insegnanti erano allineati con precisione, e sopra di essi c’erano decine e decine di piatti vuoti.
La Preside era seduta fra gli altri insegnanti, e solo un vecchio appostato accanto al portone sembrava superare la sua età.
Mentre MacMillan portava il Cappello logoro e rattoppato su di uno sgabello, Sir Nicholas, la Dama Grigia, il Frate Grasso ed il Barone Sanguinario rilucevano, perlacei, ed ammiccavano ai nuovi studenti, sperando ognuno di vederli nella propria Casa.
« Cominciamo, dunque », fece MacMillan.
Uno squarcio si aprì sull’antica stoffa del Cappello.
Un mormorio percosse la sala, poi il Cappello cantò.

 

 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Cucuzza2