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Autore: Little Cookie    30/04/2011    1 recensioni
Dopo aver letto il libro di Nikki Sixx "The heroin diaries" mi sentivo così ispirata che ho voluto scrivere una fanficion per descrivere la cruda realtà vissuta da Nikki Sixx e raccontare la sofferenza provata negli anni peggiori...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anno 1987

Sono solo nella mia stanza d'albergo, solo come un cane e strafatto...
Gli altri miei amici sono nelle loro camere in compagnia di qualcuno e probabilmente anche delle loro donne. Io sono qui, come un coglione e senza nessuno. E' una di quelle giornate in cui tutto mi annoia, perfino le cose più belle. Sono davvero a pezzi, tutto fa schifo! E' davvero una sensazione di merda, cazzo!
Perché? Perché mi succede così, mi chiedo sempre. La parte razionale di me sa già la risposta a questa domanda e vorrebbe davvero uscire da tale situazione. Il mio corpo, la mia anima e il mio spirito gridano pietà. Non ce la fanno più. L'altra parte di me invece vuole rimanerci, ma sa che se prima o poi non ci dò un taglio tirerò le cuoia...
Porca puttana, sto davvero malissimo... Tutto è una noia mortale sul serio: stare con le persone mi annoia, comporre musica mi annoia, scrivere sul mio diario mi annoia, scopare mi annoia...
E'il classico stato d'animo in cui vorrei solamente scoppiare a piangere, ma nessuno è lì che mi ascolta. Probabilmente perfino Dio è lì che non lo fa e dice: "Brutto deficiente testa di cazzo te la sei cercata tu!"... Perché, Nikki? Perché?
Sono sicuro che anche la mia infanzia traumatica c'entra con sta merda di storia! Se fossi cresciuto in maniera migliore e in un'atmosfera più sana ne avrei tratto beneficio e non sarei diventato un tossico!
Fanculo, fanculo tutto e tutti! Questa vita mi sta uccidendo!...
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Non so più che cosa successe da quel momento... So solamente che mi ritrovai collassato sul letto... Dovevo essermi sparato una pera, per forza di cose... Ero veramente messo male, cazzo!
In quell'istante... Non sapevo se fosse giorno o notte per quanto ero messo male, ricevetti una visita. Porca troia, era così difficile capire che non volevo vedere nessuno?! Fanculo! C'è sempre qualche rompicoglioni in giro pronto a scassare...
Sentii dei tonfi pesanti alla porta: "Nikki! Nikki, apri! So che sei lì dentro! Ti prego, vieni fuori!"
Cristo, era la voce della mia ragazza... Ero talmente preso dalla droga che avevo dimenticato tutto, perfino coloro che mi amavano e sottraevo tempo a ciò che era buono per darlo alla droga... Dio, quanto sono messo male! Mi chiedo come faccio ad essere ancora vivo. In questo momento giuro che vorrei morire davvero! E' una realtà troppo dura da sopportare!
"Sixx! Apri la porta!" continuava ad urlare lei. Ma come cazzo facevo ad alzarmi?
Qualcosa mi dice che sia andata a cercare aiuto, perché poco dopo la sentii urlare nei corridoi... Ma era un rumore che non riuscivo a decifrare per quanto ero fatto... Sentivo solo dei rumori indistinti...
"Aiutooooooooo! Vi pregoooooooo! Qualcuno mi aiutiiiiiiiiii!". Dopo quelle urla uscì Tommy dalla sua camera. Già, Tommy. Il mio migliore amico... "Che diavolo c'è da strillare così? Che cazzo sta succedendo?"
La mia tipa era disperata. Wow, mi chiedo come avesse fatto a rimanermi accanto nonostante tutto ciò che avessi combinato... Per il mio atteggiamento di merda avevo rovinato la vita in primis a me stesso, ma anche a coloro che mi stanno intorno.
"Tommy! Nikki! Sta male! Non mi risponde!" disse indicando la porta e piangendo.
Improvvisamente si mise a bussare pure lui: "Sixx! Apri la porta! Vieni fuori di lì testa di cazzo! Non costringermi a buttarla giù!".
Niente da fare. Tutto stava degenerando. Era un inferno. La droga era il mio incubo.
E io lo stavo vivendo non solo nei sogni, ma nella realtà.
"Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiixx! Porca puttana! Sono Tommy! Vieni ad aprire!"
Ero ridotto a uno straccio. Non riuscivo nemmeno a sentire, figuriamoci ad alzarmi...
Decisero così di chiamare il personale dell'albergo per far aprire la porta della mia stanza. Beh... Si vede che a qualcuno importava ancora qualcosa di me...
I Mötley Crüe erano stati i miei compagni, nel bene e nel male, per anni ormai e comunque sono andate le cose, erano quelli che avevano assistito alla mia disfatta in prima persona.
Mi sentivo una vera chiavica in quel momento. Cavolo, che perdente!
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Poco dopo arrivarono quelli dell'albergo... Aprirono la mia porta e mi notarono nel mio stato pietoso. La mia ragazza, Denise, cadde in ginocchio dalla disperazione e si coprì il volto. T-Bone, invece, cacciò una sorta di urlo e poi aiutò Denise a rialzarsi. Le diede un abbraccio e le disse: "Devi andare da lui. Non so se servirà e se ce la farai. Ma devi farlo".
Così ci lasciarono soli.
Poco dopo arrivarono pure Mick Mars e Vince Neil. Guardarono Tommy e Denise con sguardi interrogativi e loro spiegarono la faccenda: "Sapevo che quel cazzone ci sarebbe cascato prima o poi!" sbottò Mick e Vince aggiunse: "Sì è proprio un cazzone! Non mi odiare, Denise, ma lasciamelo dire!".
Tommy le fece cenno di entrare nella stanza. Merda, era tutto sporco di sangue e tutto quanto in disordine. Sembrava ci fosse passato un tornado in quella stanza...
Denise si sedette sul letto dove giacevo e si chinò sopra di me, dandomi un bacio.
Ecco, pure lei mi dette fastidio. Cazzo, volevo starmene da solo! Senza nessuno! Tant'è vero che mi girai di scatto e la spinsi via. Mi sorpresi dell'atto che avevo appena compiuto, perché mi fece rinsavire dal mio stato da fattone.
"Nikki! Ti prego! Sono io, guardami".
Riuscii a bofonchiare solamente un: "Vaffanculo".
Allungò la mano verso il mio viso, ma ero ancora sotto l'effetto dell'eroina e il mio sguardo verso di lei era veramente di una persona schifata.
Quante volte avevo visto la morte in faccia, e questa forse era stata la più grave. Spesso mi ero guardato allo specchio e facevo davvero spavento. Il colorito della mia pelle era grigiastro ed ero talmente magro che il mio viso era scavato e i miei occhi incavati. Tutti i vestiti mi andavano larghi ed ero talmente depresso che avevo perfino smesso di lavarmi.
"Nikki, ascoltami" mi disse Denise con voce tremula "Fai uscire la tua parte razionale una volta tanto. Guardati come sei ridotto! Mi fai paura! Se non vuoi ascoltare me, almeno ascolta il tuo organismo che invoca pietà e che urla affinché tu la smetta di farti tutte queste sostanze! Vuoi vivere oppure morire? Tutto sta a te"...
In quell'istante ebbi come una sorta di flash all'interno della mia mente. Cazzo, la mia ragazza era riuscita a farmi riflettere. Non ci potevo credere! Scattò qualcosa dentro di me che mi disse che dovevo farla finita con la droga. Dovevo chiudere con quella vita. Dovevo ritornare ad essere Nikki e smetterla di essere Sikki.
"Per piacere, Nikki" mi disse lei con gli occhi in lacrime.
La parte cosciente di me la guardò intenerito, ma i demoni della droga perpetuavano nella mia mente. Le voci non si arrestavano.
" Ti prego" implorò Denise.
Decisi che ne avevo abbastanza di quella vita, perché la musica era ciò a cui tenevo maggiormente e sapevo che se fossi andato avanti così sarei morto e non avrei mai più suonato.
Denise mi teneva il volto tra le mani. Io mi abbandonai ad un pianto liberatorio. Non ce la facevo più! Non ce la facevo più, cazzo! Dovevo sfogarmi!
Denise mi strinse tra le sue esili braccia e io strinsi lei: "Aiutami tu, Denise. Non ci riesco! Basta, non voglio più soffrire!".
Lei mi massaggiò la schiena mentre mi godevo una sensazione che non provavo da tempo: un abbraccio.
"Io ti amo, Nikki! Sfogati! Ci sono io qui con te!".
Dopo aver passato del tempo con Denise, lei andò ad aprire la porta e chi trovò? Il resto della mia band ancora lì fuori ad aspettarmi. Chissà quanto tempo era passato.
La raggiunsi, ero ancora a petto nudo. Era così bella sorridente e tutti i miei amici erano sorpresi nel vedere che pure io ero felice.
Tommy Lee mi buttò le braccia al collo: "Amico, ci hai fatto prendere un cazzo di colpo!".
Tutto era fottutamente strano, ero ancora frastornato e non capivo praticamente niente. Ma andava bene!
Da quel giorno ero decisamente determinato a diventare un'altra persona.
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Decisi di andare in clinica per la riabilitazione, ma questa volta volevo mettermici di impegno e farcela per tornare ad essere un uomo. Volevo essere un uomo nuovo!
Ricominciai così una nuova vita e perfino i miei amici e colleghi avevano notato i miei cambiamenti e feci enormi progressi.
Tutto era migliore adesso.
E' proprio vero... La vita è una sola e bisogna farne tesoro.
Non ce ne rendiamo conto se non all'ultimo.
Già... Quando hai perso tutto è proprio lì che ti accorgi che la vita è bella.
Perché non ho aperto gli occhi prima?
Ora sono felice di ciò che sono e voglio portare avanti la mia missione, perché so di avere un proposito nella vita.
Mi sono sparato in vena ogni sostanza sulla quale ho messo le mie mani del cazzo. Di tutto e di più proprio!
Ero un tossico, un alcolizzato ed un egomaniaco depresso e ossessionato dal voler controllare tutto. Non riuscivo a controllare i problemi e tutto mi era sfuggito di mano, lasciando che fossero i problemi a controllarmi e ad avere la meglio sulla mia vita.
Avevo abbracciato la morte e tutto questo casino era qualcosa contro il quale lottavo ogni singolo giorno della mia miserabile vita.
Ora era giunto il momento di dire basta!
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Citazione di Nikki Sixx dal libro “The heroin diaries”:

Molti mi hanno chiesto perché ho deciso di pubblicare questo libro, e ho risposto, "Forse potrà aiutare qualcuno di quelli che lo leggeranno". Hanno commentato, "Non è molto rock 'n' roll, o sbaglio?". Allora ho ribattuto, "Vaffanculo" e poi ho sorriso, perché so che questo è l'aspetto più rock 'n' roll della mia vita: fare esattamente ciò che voglio.
Penso che Lemmy abbia ragione: io merito di meglio.
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E speriamo che sia così per sempre. Io e tutti i fans, Nikki, ti auspichiamo una vita piena di successi e di felicità perché te lo meriti.
Sei un sopravvissuto e hai dimostrato una grande forza nel corso degli anni.
Senz'altro la tua storia dimostra quanto certi problemi possano distruggere la gente e quanto sia cruda una certa realtà e proprio per questo aiuta a capire quanto si soffre in modo da cascarci il meno possibile.
Keep on rocking!


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Hey, spero di cuore di aver fatto un buon lavoro e che i fans apprezzino quanto ho scritto.

Con affetto,
Little Cookie

   
 
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