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Autore: Izumi V    01/05/2011    6 recensioni
Nami non riusciva a dormire, quella notte. Si alzò e uscì dalla cabina, trovando Zoro seduto per terra di fronte alla porta, con la schiena appoggiata all’albero maestro.
Giusto, era il suo turno di guardia.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Under the same sky




A Nami_86,
la prima a commentare le mie fic e a darmi il giusto coraggio.

Un grande grazie, nella speranza che tu legga questa fic.

 
 
 
 
Nami non riusciva a dormire, quella notte. Si alzò e uscì dalla cabina, trovando Zoro seduto per terra di fronte alla porta, con la schiena appoggiata all’albero maestro.
Giusto, era il suo turno di guardia.
 
-   Ho paura che un giorno tutto questo possa sparire…- disse la rossa, alzando il volto verso il cielo, ammirandone la bellezza. Non sapeva nemmeno perché l’avesse detto.
-   Quel giorno arriverà sicuramente, ma tutto resterà lì dov’è. Saremo noi che non potremo più guardarlo- mormorò lo spadaccino, di rimando.
 
Nami lo vide alzare gli occhi allo stesso cielo, contemplando le stelle, come se volesse carpirne ogni segreto. Un velo di malinconia gli oscurò il viso, mentre una brezza leggera si alzò all’improvviso, scompigliandogli i corti capelli verdi.
Sicuramente pensava a Kuina.
 
Allora anche lei tornò con lo sguardo alla volta celeste, di un blu cupo, punteggiato da milioni di stelle. Il suo pensiero andò inevitabilmente a Bellmer. E poi, d’un tratto, un’orribile figura squamata le balenò davanti agli occhi, viscida e spregevole.
La ragazza si mise istintivamente una mano sulla spalla, stringendola forte.
Una lacrima cominciò a rigarle la guancia destra, crudele. Ma almeno Zoro non poteva vederla.
O forse sì.
 
-   Ti manca?- chiese piano il ragazzo, con la sua voce roca.
-   Mi aveva promesso che ci sarebbe sempre stata- ripose semplicemente lei, asciugandosi ostinata la lacrima che tornò presto a bruciarle l’occhio.
 
Nami fissava ancora il cielo, chiedendosi il perché di tutto quel dolore.
Aveva sempre represso quei sentimenti, celandoli dietro la sua maschera di bisbetica avara.
Ma ora si sentiva così vulnerabile, a sostenere quell’improbabile conversazione con Zoro.
Lui era stato l’unico in grado di levarle quella maschera, e stava succedendo proprio quella sera.
 
Nami lo sentì sospirare, per poi alzarsi pesantemente e avvicinarsi a lei. Si mise al suo fianco, lei si girò per guardarlo in faccia.
Il vento si alzò ancora una volta.
Mentre la camicetta di Nami svolazzava seguendone il giro, Zoro era perfettamente immobile, stoico.
 
Una fortezza impenetrabile, questo le era sempre parso.
Sempre concentrato nei suoi allenamenti, nel migliorarsi ogni giorno, nell’inseguire i suoi sogni, nel proteggere le persone a lui care.
In tutti quegli anni, non era mai riuscita ad aprire una breccia in quella fortezza, solo il freddo l’aveva accolta, oppure qualche rimbeccata annoiata.
 
Ma all’improvviso, con un gesto calmo, Zoro sollevò una mano verso il viso di Nami, raccogliendo con un dito la lacrima che la ragazza ormai non riusciva più a trattenere.
Una piccola goccia brillava ora nella sua mano. Zoro la portò sotto gli occhi di lei, avvicinando poi il suo stesso viso.
Erano vicini, potevano sentire uno il respiro dell’altra.
 
-   Bellmer non ti ha mai lasciato, e lo sai. Lei è proprio qui…- sussurrò, guardando la lacrima.
 
-   E Kuina…Lei dov’è?- domandò allora Nami, con un groppo in gola.
 
-   Gli uomini non piangono…-. Non le aveva risposto.
 
-   Che cosa stupida- sentenziò lei, decisa.
 
-   Può darsi. Ma per questo, a volte, le donne che amiamo piangono anche per noi-  rispose Zoro, guardando intensamente la piccola goccia salata che brillava ancora nella sua mano.
 
Avvicinò poi il dito alle labbra, raccogliendo con esse la lacrima di Nami.
E, ancora umide, con quelle labbra la baciò lievemente, accarezzando con una mano i suoi corti capelli rossi.
 
-   Buona notte Nami- disse. Tornò a sedersi per terra, incrociando le braccia al petto e chiudendo gli occhi.
-   B-Buona notte Zoro…- mormorò Nami, tornando sotto le lenzuola, ma continuando ad ammirare, dalla piccola finestra della cabina, il cielo stellato.
 
Lo stesso cielo che quella notte li aveva visti suggellare il loro complicato e profondo amore.
 
 
 
 
 
 
Avevo voglia di tenerezza! E a quanto pare l’ora di filosofia in questo è decisamente utile… spero vi piaccia. Un bacio! 
  
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