Il suo corpo è così impassibile e luttuoso.
Le sue membra appaiono gelide come quelle di un cadavere, prive di calore, e di qualsiasi colore.

La tristezza nei suoi occhi è tangibile, a volte osservandolo, lo vedo fissare il vuoto alla ricerca della più piccola frivola distrazione, qualcosa, qualsiasi cosa che lo distragga dalla sua vera natura. Qualcosa che svii i suoi pensieri dalla fittizia esistenza che gli è stata “donata”.
Avvicinandomi, ho portato la mia mano contro il tuo petto, ancora una volta.

.. ancora una volta ho sentito quel disagio, simile all’agonia di urla straziate, quel petto vacuo e assente, quegli occhi li ho visti reclamare la vita che non hai mai vissuto, la brama di possedere la mia anima anche se contro la tua stessa volontà. Allungare le tue mani sul mio collo, stringendolo saldamente, reprimendo quell’istinto per il quale sei stato “scelto”.
C’è una cosa che non sai, e che non potrai sapere, non in questa vita almeno.

Quelle mani glaciali, che fulminee mi afferrano la gola, mi piacciono, così come mi piace ciò che mi fai, per quanto sia penoso e straziante il dolore che mi affliggi.
Sento l’aria mancarmi con flemma, in una lenta ed insopportabile agonia, posso sentire la gola seccarsi mentre con la bocca cerco disperatamente di aggrapparmi alla vita. Vedo i tuoi occhi, così lucidi, quasi sul punto di imbrattare con le lacrime innocenti il suolo.

“sono già morto”

Come potresti esserlo? Come potresti essere morto? Quando sei al mio fianco durante ogni singolo giorno e momento? Come potresti essere morto se continui a vegliare inesorabile su di me? Dimmi, come potresti?

“Sono un fantasma”

Un fantasma? Eppure quando sono a contatto con il tuo corpo, sento chiaramente la tua carne pulsare sotto i miei polpastrelli, sento i lineamenti del tuo viso, mentre inarcando un sopracciglio mi rimproveri per l’ennesima volta.

Ti prego, tenta di rubarla, tenta ancora di rubare la mia anima.
Amo sentire le tue mani febbricitanti arrancare sulla mia pelle, perché è proprio in quel momento che ti sento vivere! E’ in quel momento che sento il tuo corpo ardere, mentre sudando tieni a stento la cupidigia.

“E’ deliziosa”
Un calore, affabile e avvolgente sembra prendere il più totale controllo.
Mi sento bruciare dentro, succube dei tuoi tocchi, sento bollire la mia pelle a contatto con la tua. Sembra che tutto intorno a noi possa prendere fuoco da un momento all’altro.
L’aria incandescente, le lenzuola angoscianti, il tuo corpo palpitante,
e poi loro, le tue labbra impetuose e sensuali.
 
La lotta tra Zehel e Frau, ed infine il compromesso.
Rubare l’anima al ragazzo, o concedergli l’ennesima immunità?
In quei momenti, il tuo corpo si accascia sul mio, esile e fioco, e la tua bocca affamata trova pace contro la mia carne, piccoli morsi che suggono lembi già delineati dall’apice della tua lingua. 
In qualche modo, in questo modo, riesci a tenere a freno la tua vera natura,
riesci a placare la “fame” che ti attanaglia.
 
Il tuo sguardo colpevole mi scruta, angustiato.
Pensi di essere l’unico a trarne vantaggio e di ledermi nel più nocivo dei modi.
“stupido vescovo”
Non è detto che ciò che faccio sia per il tuo bene, Frau io sono egoista.
Non mi oppongo perché io gioisco di quelle tue attenzioni.
 
Non mi dispiace il fatto che tu sia un fantasma, ne tanto meno il fatto che tu sia già morto,
perché in quei momenti, riesci ad essere perfino più umano di me.
Quando non saprai più per quale motivo vivere, Vivi per me, Frau.









NOTA:
Ops, chiedo scusa a chiunque abbia letto questa "cosa qua".
Sì lo so è troppo smelensa per loro, e bla bla, ma amo scrivere accompagnata da della musica strappa lacrime, (ovvero "buttiamoci tutti allegramente giù dal balcone)
e questo purtroppo è il risultato. Detto questo, chiedo scusa ai fan della coppia.