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Autore: Kurtofsky    01/05/2011    2 recensioni
Al contrario di Burt, Paul Karofsky aveva avuto più difficoltà ad affrontare l'omosessualità di suo figlio. Era sempre stato bisessuale ma non aveva mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno. Si era nascosto per tutta la vita e aveva rinunciato all'attrazione verso persone del suo stesso sesso per vivere una pacifica, e meno complicata, vita da etero.
[Baul | Burt Hummel x Paul Karofsky]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Experiences
Fandom: Glee
Personaggi: Paul Karofsky, Burt Hummel
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: OneShot, OOC, What if? (E se...), Slash
Conteggio Parole: 1485
Note: 1. Lo so che sono pazzo ma questa coppia mi stuzzica dalla prima volta che li ho visti insieme e, dopo l'ulteriore incontro in BTW, ho dovuto per forza scriverci qualcosa<3
Ovviamente sono OOC come non so cosa ma spero che la ff possa piacervi ugualmente. X3
Ovviamente non c'é né capo né coda nella storia! XD
2. Dedicata alla mia femminuccia che ormai è stata convertita alla Burtofsky. u.u/ <3 (o Baul, come la chiama lei!XD)
Ti amo più di ogni cosa al mondo!
3. Mi scuso con chi segue le mie long fic ma mi si è rotto il pc e dovrete attendere un po' per gli aggiornamenti.
Devo recuperare la memoria. ç____ç
Sono un sacco depresso per la cosa ma cercherò di scrivere comunque. ;D



{ Experiences ~



Prima di allora Burt Hummel non si era mai chiesto cosa spingesse suo figlio Kurt a provare attrazione per i ragazzi.

Pensava che ci fosse nato in quel modo e forse, proprio per questa convinzione, era stato molto più facile per lui accettarlo.
Ma quando fissò l'uomo sdraiato nel suo letto dovette ricredersi: essere gay non era una inclinazione di natura.

Del resto lui non era mai stato con un uomo prima di quella sera!
Era stato sposato con una donna splendida, la madre del suo unico figlio.

La sua perdita fu un grande dolore per Burt ma, dopo otto lunghi anni, era riusciuto a trovare nuovamente l'amore con una donna altrettanto magnifica: Carole.

E allora perchè era nel letto con un uomo?
Cosa lo aveva spinto a tradire sua moglie con una persona dello stesso sesso?

- Burt... - un mugolio basso e profondo attirò l'attenzione di Hummel.
Fissò nuovamente la figura distesa accanto a lui.

- S-stai bene? - chiese imbarazzato.

- È stato meglio di quanto pensassi. - rispose Paul Karofsky cercando di mettersi seduto.
Paul fissò Burt rivolgendogli un leggero sorriso imbarazzato.

- David è fortunato.
Adesso non è più come quando eravamo giovani noi due.
Io non ho mai fatto coming out per paura... - la voce di Paul era sempre dolce e cordiale.

Al contrario di Burt, Paul Karofsky aveva avuto più difficoltà ad affrontare l'omosessualità di suo figlio.
Era sempre stato bisessuale ma non aveva mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno.
Si era nascosto per tutta la vita e aveva rinunciato all'attrazione verso persone del suo stesso sesso per vivere una pacifica, e meno complicata, vita da etero.

E quando suo figlio Dave era andato da lui tenendo la mano di Kurt Hummel e presentandolo come il suo ragazzo in Paul era riemersa la paura che aveva provato molti anni prima.

Non voleva che suo figlio passasse dei guai.
Voleva una vita perfetta per lui...

Non sapeva cosa fare, cosa dire.
Aveva paura di sbagliare, di perdere la fiducia e il rispetto di suo figlio.

Dopo esser rimasto in silenzio davanti alla dichiarazione di Dave e aver ignorato ogni tentativo di dialogo da parte di Kurt si sentiva più confuso che mai.

Ogni cosa sembrava prendere un posto preciso nella sua mente: cominciava a capire tutti i comportamenti assurdi che suo figlio aveva assunto negli ultimi mesi.

Ma cosa era meglio per suo figlio?
Una vita da gay piena di rischi o una vita da etero?

Lui aveva scelto la seconda ma molte volte si era chiesto cosa sarebbe accaduto se avesse scelto altro...

Forse per tal motivo, scosso e confuso, era andato a chiedere aiuto all'unica persona che avesse un figlio gay e che sapeva avrebbe potuto aiutarlo: Burt Hummel.

Era corso all'officina Hummel per chiedere aiuto a quell'uomo che, poco meno di un anno prima, aveva dovuto subire degli atti di omofobia e bullismo sul proprio figlio proprio da parte di David.

- Burt ti ricordi di me?
Scusa se sono corso qui senza avvisarti ma... ho bisogno di parlarti.
Di mio figlio. E... Del tuo. - era iniziato tutto così.

Il padre di Kurt aveva fissato il suo coetaneo e, con un sorriso, lo aveva invitato a sedersi accanto alla macchina che stava riparando.

- Suppongo che Kurt e David ti abbiano detto della loro...
Relazione. - mormorò, non sforzandosi di nascondere troppo una specie di smorfia nel pronunciare l'ultima parola.
- Tu... Lo sapevi? - chiese Paul leggermente stupito.

- Si... E non ho approvato molto la cosa.
Specie dopo quello che tuo figlio ha fatto al mio!
Ma Kurt vede sempre il meglio nelle persone e ha trovato qualcosa di buono in David; mi ha spiegato cosa è successo tra loro e perchè tuo figlio si è comportato in quel modo in passato. - spiegò all'altro Burt, prendendo la chiave inglese e andando ad aggiustare una parte del motore.

Paul rimase in silenzio, quasi a voler assimilare con calma tutte quelle notizie che l'altro gli stava dicendo.

Avevano continuato a parlare per un paio d'ore in quell'officina dove l'aria era intrisa dell'odore di olio, carburante e grasso per motori.

- Ascolta Paul...
Forse è meglio se andiamo a casa mia e ne parliamo bevendoci qualcosa!
Ora che ci penso... Stasera dovrebbe esserci la finale del campionato NBA.
Non che io sia un super-tifoso, preferisco il football al basket, ma se ti fa piacere possiamo vederla insieme!
Ti farebbe bene distrarti e non pensare a queste cose. - disse Burt, senza sapere che quel suo invito presto sarebbe diventato uno dei più grandi errori della sua vita.

Non avrebbe certo potuto immaginare che Carole sarebbe rimasta insieme a Finn dai parenti che erano andati a trovare né che Kurt e David avrebbero passato la notte fuori - probabilmente a casa Karofsky -.


- Kurt mi ha chiamato dicendomi che resta fuori con tuo figlio questa notte! - borbottò Hummel.

Paul arrossì appena.

- S-sono già così intimi? - domando il signor Karofsky accarezzandosi leggermente la barba con la mano sinistra.

- Scherzi?
Ho già fatto quel tipo di discorso a mio figlio e non farà niente prima dei trent'anni! - il tono della voce di Burt era leggermente nervoso.

Non osava neanche voler pensare al suo adorato bambino in quei termini.

Era una cosa che gli dava letteralmente i brividi!

- Sei un genitore così bravo Burt...
Ti invidio. -

Il meccanico osservò l'altro uomo, seduto accanto a lui.

- Non devi invidiarmi.
Sono cose... Naturali no?
Le farebbe qualsiasi genitore: sia di un figlio etero che di un figlio gay. - sorrise cercando di rassicurare Karofsky.

- Ma se non si sa nulla del loro mondo e del loro modo di vedere le cose...
Come si possono dare i migliori consigli?
Come si può essere genitori esemplari? - chiese ancora l'uomo dalla folta barba grigia.

Burt prese un respiro profondo.

- Ci ho pensato un sacco di volte sai?
Io non so cosa provi Kurt...
Non so se i miei consigli vadano bene ma ho cercato di informarmi il più possibile per non fargli mancare nulla.
Per farlo sentire come tutti gli altri ragazzi della sua età! -

Paul lo fissò negli occhi.

- Tu ci sei riuscito.
Tuo figlio è davvero fortunato ad avere te come genitore.
David ha sbagliato in passato per colpa mia... -

Burt corrucciò lo sguardo.

- Colpa tua?
Ma che diavolo stai dicendo?
Ha sbagliato perchè... Come mi ha detto Kurt era confuso, aveva paura e cose così.
Perchè dovrebbe essere colpa tua?
Perchè non l'hai capito? -

- Già... - ammise Paul abbassando lo sguardo.

- Penso di aver capito di Kurt solo perchè, come dire, ha sempre avuto atteggiamenti molto poco mascolini fin da quando era bambino!
Magari per Dave non è stato lo stesso.
Cioè a vederlo...
Io non avrei mai pensato fosse gay! - rise Burt, cercando di spezzare quell'atmosfera tesa.

Ma non riuscì a far ridere il suo ospite.

- Avrei dovuto capirlo più di chiunque altro...
Perchè anche io mi sono comportato esattamente come lui. - ammise Karofsky.

Hummel non parve afferrare subito il significato di quelle parole.

- Scusa? - chiese Burt per cercare ulteriori spiegazioni.

- Hai sentito bene...
Anche io, in passato, ho provato attrazione per gli uomini.
Non solo per loro però.
Non sono mai riuscito a digerire la cosa e ho preferito evitare di farla venire a galla. - spiegò Paul, con lo sguardo leggermente spento.

Burt deglutì rumorosamente.
Sembrava una cosa assurda e inverosimile...

Ma rimase ad ascoltare l'altro uomo che, forse a causa di paure e insicurezze e di qualche lattina di birra, raccontò il suo passato senza peli sulla lingua.

Il peggio arrivò quando, fissando negli occhi Burt, Paul si morse il labbro inferiore.

- Sai...
Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato. -

Quegli occhi scuri sembravano chiedere a Burt qualcosa: qualcosa del tipo "voglio sapere com'è amare un uomo".

- T-te l'ho detto Paul.
Me lo sono chiesto anche io un sacco di volte per capire al meglio Kurt ma...
Dovrei avere ancora degli opuscoli sai? - ridacchiò nervoso.

Perchè non riusciva a calmarsi?
Perchè gli occhi di Paul lo fissavano con quell'insistenza?
E soprattutto...
Perchè non gli dava affatto fastidio la cosa?

Fu questione di pochi minuti e, complici altri sguardi e una stranissima atmosfera, le loro labbra si ritrovarono unite in un bacio umido e passionale.

Poi la situazionedegenerò in pochissimo tempo: dai baci, alle carezze, ai gemiti rochi.
Lo strapparsi letteralmente di dosso i vestiti, l'irrefrenabile curiosità e la voglia di qualcosa di proibito.

Erano finiti a letto, al piano superiore di casa Hummel e, senza troppe premure, avevano consumato il desiderio sotto le lenzuola.

Era stato diverso...
Tutto più semplice, più intenso, più rude.
Ma non meno piacevole.


- Puoi sempre farlo ora, no? - suggerì Burt.

- Non credo...
Deluderei ulteriormente David.
E mia moglie. - Paul fissò Hummel, che era coperto a malapena da un lenzuolo grigio pallido.

- Bhè...
Almeno adesso sappiamo cosa si prova e potremo dare consigli migliori ai nostri ragazzi. - spiegò ancora il meccanico.

- Si!
Ma toglimi una curiosità...
Ti è piaciuto? - gli occhi di Paul brillarono quasi speranzosi.

Burt diede qualche piccolo colpo di tosse.

- Bhè...
S-sono esperienze! - cercò di eludere in quel modo la domanda posta da Karofsky.

Successivamente si alzò dal letto e, dopo essersi rimesso l'intimo, si avviò verso la porta del bagno.

- V-vado a farmi una doccia. - lo informò Burt, sparendo poi nell'altra stanza.

Paul lo fissò fino all'ultimo e, ridacchiando tra sé e sé, commentò divertito:

- Spero vivamente di rifare esperienze del genere! -
   
 
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