Quel mio strano pazzo mondo
Alice mirava, seduta e annoiata,
il prato coi fiori in quella calda giornata.
Passò un Coniglio correndo veloce.
«Oddio! Sono in ritardo!» urlava a gran voce.
Con un agile scatto, la bimba si alzò
per seguire quell’essere che tanto la incuriosì.
Trovò un buco e sporgendosi un po’ disse: «Voglio vederci di più!»
Peccato però che cadde proprio lì giù.
Sotto, sotto e sempre più sotto,
andava Alice finchè nel pavimento fece un gran botto!
BEVIMI e MANGIAMI dicevan la boccetta ed il biscotto
con un tono assai furbacchiotto.
Rimpicciolendo e ingrandendo la bimba piangeva,
sembrava però che lì pioveva!
Il mare apparve portando tanti animali,
che parevano più dei villani.
Il Dodo e il Topo via la mandarono,
con uno scortese colpetto alla mano.
Ecco il Bruco fumando il narghilè,
che fece andare Alice fuori di sé!
La Cuoca e la Duchessa, per il pepe starnutevan
mentre per la stanza c’eran piatti che volavan.
«Che tu vada per di qui o per di là,
differenza non farà!»
disse il Gatto furbacchione
con il suo grande sorrisone.
«Prendi tè e pan imburrato,
e del pozzo di melassa ti verrà raccontato»
urlavan il Cappellaio ed il Leprotto,
mentre il Ghiro faceva un sonnecchiotto.
La Tartaruga e le aragoste fan quadriglia
Col Grifon che le ripiglia.
Di Cuori è la Regina, che giocando a croquet,
grida a tutti:«Testa, Olè!!»
Alice fugge e corre via
Lasciando dietro a sé una scia.
«Svegliati, dai bambina!
È l’ora del tè, mia dolce piccolina»
Era un sogno spaventoso
In quel mondo favolo…
… o forse no?
Ciau!!! Dato che ero un pò [molto] scazzata, ho scritto questa... questo... questo [cosa sia non si sà] in rima. Niente di chè, solo una sega mentale per passare il tempo...