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Autore: Harvester of Sorrows    01/05/2011    1 recensioni
Racconti di vita antica che si mescolano a mie immagini,pensieri e desideri nascosti(...di vivere determinate situazioni),frammenti di esperienze e percezioni colte mediante gli occhi dei sentimenti rielaborati in modo tale da offrire,si spera, una gradevole lettura.
La storia di un piccolo villaggio dell'Europa dell' Est e di una famiglia numerosa, modesta ma molto affiatata che vive assaporando le cose più semplici della vita: Mäddi,Jüdi e Aleksej …
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una breve premessa che non ho potuto precisare nell’introduzione : attraverso queste righe ho deciso di dare espressione ai miei desideri affettivi più forti e alle situazioni di cui avrei voluto essere protagonista. Non manca qualche riferimento reale a persone e pensieri; spero che non vi annoi troppo,che riusciate a gustare attraverso questo racconto il valore della tenerezza e dell’amore famigliare (soprattutto quello fraterno),della semplicità della vita e delle persone che ci sono accanto e che ci vogliono bene. Buona lettura.

 
Il villaggio di Valkotinged (dall’estone “Valge Koht Hinged” ,“Il Luogo delle Anime Candide”) si trovava a Sud dell’ Estonia; niente poco di meno che trecentosessanta abitanti vivevano in piccole case disseminate qua e la per la campagna. Nonostante le casupole fossero sparse e non molto vicine fra loro la gente di quel villaggio si conosceva bene ed erano per la maggior parte contadini .Il territorio era a pochissimi metri sopra il livello del mare e non era né collinare né montuoso,ma non era nemmeno possibile definirlo come pianeggiante,data la presenza di un terreno roccioso e duro; il clima era generalmente mite e di estate le temperature non erano mai eccessive. Erano abbastanza diffusi per quel territorio mandorli,ulivi e strutture a trullo molto piccole ma accoglienti;spesso la punta di esse era tondeggiante ed erano molto semplici,senza tegole superiori o lavorazioni artigianali particolari mentre le porte erano piccole e marroni,con delle tende grigiastre lavorate a mano poste e legate sul retro del vetro …era molto comune trovare altre strutture a solido che compenetravano quelle a trullo,per allargare gli spazi ;in una di queste modeste abitazioni viveva una famiglia in cui crescevano tre figli: Jüdi,Aleksej e Mäddi .

Jüdi era la sorella maggiore; aveva un carattere ottimista,affabile,gentile e di indole buona...ogni tanto,benignamente, “provocava” la sorella minore con osservazioni innocenti e simpatiche tese a metterla in imbarazzo,il suo temperamento era vitale e nello stesso tempo era una persona tranquilla e disponibile. Sulla ventina,se non oltre,Jüdi era una ragazza abbastanza alta e aveva occhi cerulei dallo sguardo molto intelligente,curioso e attento,dei capelli castani sempre ordinati ,lisci e lucenti…
Di solito Jüdi era colei che “squoteva“ Mäddi per farla uscire dal suo guscio,in modo molto leggero e divertente.

Aleksej era il fratello adottivo; i suoi genitori morirono quando aveva appena sei settimane e fu accolto il famiglia e cresciuto sin da neonato come un figlio naturale,infatti è molto legato alle sue sorelle,con cui ha un rapporto speciale. Soprattutto con la sorella minore,che era più giovane di lui di un anno; i due condividevano la passione per la musica e per gli animali buffi. Non era molto alto,ma robusto,aveva molti peli e dimostrava più anni rispetto a quelli che aveva;nonostante non fosse il fratello di sangue delle due ragazze,vagamente somigliava a loro di viso; i suoi occhi erano blu-castani,e riflettevano la sua natura mite e rassicurante. Infatti,non gli veniva proprio da dentro arrabbiarsi o avere reazioni violente,anche se indirettamente riusciva a guadagnarsi rispetto. Sopportava con pazienza e il duro lavoro che spettava ai maschi della sua età: nonostante tutto infatti,così come J
üdi,affrontava la vita con atteggiamento sempre positivo e sereno,perché riteneva che fosse necessario per non appesantire ulteriormente la già difficile e faticosa vita di lavoro. La cosa certa è che era più sicuro di sé rispetto alla sorella minore,la quale vegliava paternamente;

Mäddi era la più giovane dei tre ,e forse anche la più ingenua; aveva un viso tondo ,delle guance rosse e paffute ancora da bambina ,nasino all’insù e labbra leggermente carnose;la sua pelle era molto chiara e liscia,i suoi occhi erano appena sporgenti,grandi e castani,di un castano non molto scuro,così come i suoi lunghi e lisci capelli che il più delle volte erano sciolti o raccolti per mezzo di due lunghe trecce; il suo aspetto vitale e  le dava un’aria tenera e spensierata…aveva “l’abitudine” di arrossire ed imbarazzarsi spesso: ogni volta che qualcuno le faceva un ringraziamento,un’osservazione,un complimento…o anche soltanto ogni volta in cui qualcuno la salutava,le rivolgeva la parola,le chiedeva qualcosa o le regalava un piccolo gesto di considerazione,ne faceva fiero e nascosto tesoro. A volte le capitava di soffrire di noia,perché mai nulla che rappresentasse una novità accadeva nella sua troppo quieta vita,tutto pareva rimanere sempre statico e conformato nel suo essere;lei era la figlia minore e aveva sempre pensato che sarebbe stato bello assistere all’arrivo di un nuovo membro nella famiglia,di una nuova persona a cui indirizzare il proprio affetto che…prima non c’era;ogni tanto rivolgeva la propria mente a questo e cambiava già discorso fra sé e sé,pensando che i suoi genitori erano troppo anziani e stanchi per poter mettere al mondo e allevare un altro figlio o un’altra figlia,e che comunque il suo poteva rimanere solo un desiderio irrealizzabile…infatti,nemmeno riusciva ad immaginarsi la concretizzazione di una situazione del genere;non ha mai assistito,da figlia minore qual’era,ad una gioia in famiglia grande come questa. Insomma,sarebbe bello avere una sorella quando si è già grandicelli. E Mäddi aveva già diciassette anni…ma ne dimostrava di meno,per via dei suoi lineamenti delicati,il suo viso paffuto e roseo e il suo aspetto tenero e genuino. Erano giunte le otto del mattino e la giovane doveva svegliarsi per cominciare una nuova giornata…

 
 
 
  
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