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Autore: OttoNoveTre    02/05/2011    8 recensioni
Una piccola monarchica segue con interesse i preparativi del matrimonio del suo principe.
Una sarta eternamente fidanzata si ritrova, suo malgrado, coinvolta nei suoi traffici.
[Personaggi principali: Chelsea e Corin]
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Afton, Aro, Chelsea, Corin, Santiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
- Questa storia fa parte della serie 'Vento focoso e passionale sotto le magnolie'
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Matrimonio regale


Chelsea, quando cuciva, non amava la compagnia di nessuno.
Di conseguenza, era molto a suo agio quando si metteva alla luce della finestra per vedere meglio i fili che si intrecciavano sotto le sue dita, mentre Corin si leggeva un libro nella stessa stanza, stravaccata di sbieco su un divanone rosso che Aro aveva recuperato in qualche reggia francese.
La non-presenza di Corin era rilassante.
A volte amava chiacchierare con aperto davanti Glamour, vedere cosa si inventassero i mortali di anno in anno. Corin aveva una mania per le riviste di moda (e per i film romantici, che a volte si vedevano assieme sul megaschermo della stanza) e assieme commentavano le mise peggiori delle celebrità, o giocavano a "copia il vestito": Corin sceglieva dal giornale, Chelsea lo riproduceva.
Chelsea, insomma, adorava parlare di vestiti.
E anche spettegolare.
Quasi.
C'era una categoria di vestiti di cui Chelsea non voleva sentir parlare.
Così come una categoria di pettegolezzi.
Invece Corin, a intervalli più o meno regolari, si riscopriva una fedele suddita della Corona Inglese (o, come amava specificare, una rappresentante dell'impero della Corona, colonie comprese). Non contenta pretendeva che Chelsea, da compatriota (almeno da quando esisteva una famiglia reale inglese) provasse i suoi stessi sentimenti.
- Si sposa, Chelsea! Il nostro Giorgio si sposa!
I punti  sull'orlo dei pantaloni di Felix si piantavano sul tavolino. Negli anni successivi al 1923, si era dovuta subire anche tutto lo strascico del gossip. Corin un momento buttava a terra il giornale dichiarando che "quella vipera della Simpson" stava inquinando il buon nome della famiglia reale inglese. Però, il giorno dell'abdicazione di Edoardo, aveva pianto calde lacrime di commozione e gioia in nome del Vero Amore, seguendo il discorso alla radio con in mano un fazzolettino di batista di nonna Gloria. Nemmeno a dirlo, "Il discorso del re" era entrato nella top-ten dei film prediletti.
Poi era arrivato il 1947.
- Oddio, la piccola Lizzy e il principe Filippo! L'ho vista nascere, e ora già si sposa...
Il bottone del cappotto di Demetri si attaccava due centimetri più in basso del dovuto.
Il fatto che avesse visto nascere anche la madre di Elisabetta non intaccava l'entusiasmo della piccola monarchica, che tanto disse e fece che Aro la spedì a Londra con la sua brava bandierina dell'Impero.
Ancora, 1981.
- Che vestito! Sette metri di strascico bianco. Guardala, non è meravigliosa? E' la regina più bella che abbia mai visto.
L'uncinetto entrò nel buco sbagliato, e Chelsea dovette disfare il tutto qualche giro più avanti quando si accorse della fila più corta. Il 31 agosto 1997, nemmeno a dirlo, si era svolta a Palazzo dei Priori una tragedia greca. Corin aveva aderito a qualsiasi teoria del complotto, Aro aveva dovuto giurare di non c'entrare nulla con la faccenda, "Candle in the Wind" risuonava giorno e notte dalla camera di Corin.
E finalmente, 2011.
- Il principino William e una ragazza borghese! Oh, Chelsea, ora qualunque ragazza di Londra può sognare di divenire regina di Inghilterra!
Il buco sulla cintura di Caius venne troppo vicino al bordo superiore, e Chelsea prese seriamente in considerazione l'idea di fare a brandelli con la forbice più aguzza del suo potere il nastro di devozione che si dipanava da Corin alla famiglia reale. Peccato che il nastro in questione fosse appena appena più debole della devozione che provava per i tre signori.
- Corin, è meraviglioso...
Però ora smettila.
- E se andassimo a vederlo? Aro mi procurerà di sicuro i biglietti, e ci faremo i vestiti più belli della storia!
Non doveva essere facile da ignorare il fantasmino?
- Magari quattro biglietti!
Chelsea cercò di non pensare che il suo timido tentativo, nel diciannovesimo secolo, di coinvolgere Afton in una storia simile era finito in un laconico "La Scozia non avrà mai sovrani inglesi". Facile per Corin, lì a saltellare con la sua idea di invitare Santiago. L'ultimo incidente diplomatico tra Inghilterra e Spagna risaliva al sedicesimo secolo, e la novella figlia di Elisabetta I non avrebbe certo disdegnato la compagnia dell'erede di Filippo il Bello.
Il loro Filippo non si era dimostrato particolarmente entusiasta della cosa, ma un certo nastro rosso si faceva sempre più resistente e ricamato, così aveva accettato di accompagnarla. Chelsea credeva di cavarsela con un vestitino e un cappello abbastanza esuberante da rendere felice Corin, e invece se la ritrovò china sul tavolo da lavoro. Le mise un foglio a un centimetro dal naso.
- Guarda!
- E' una mail, Corin.
- Lo so! Ma leggi meglio!
Chelsea intravide che proveniva dalla maison di Alexander Mac Queen. Rassegnata, ripose ago e filo. Era una mail molto corta.

La tensione mi sta uccidendo e quel maledetto vestito non viene fuori. Non so che fare, sono disperata. Lei ancora crede che le stia tenendo il segreto per farle una sorpresa, ma non so quanto potrà durare. 
Sarah

-
La principessa Catherine non avrà in tempo un vestito, dovrà ripiegare su qualcosa di raffazzonato! Non possiamo permetterlo.-
- Da quando ti dai all'hackeraggio della corrispondenza altrui, Corin?
- E' per una causa superiore!
- Troveranno una soluzione.
- Il matrimonio è tra tre giorni!
- Corin...
- Fallo per la Corona Inglese!
Il silenzio regnava nella stanza, ma a Chelsea risuonavano nelle orecchie le note trionfali di "God save the Queen", tanto lo sguardo di Corin era ispirato. Andò in un angolo del suo laboratorio, dove stava un armadio molto grosso. Di fronte agli occhi scintillanti di Corin, ne tirò fuori un tripudio di stoffe immacolate.

Sarah era al limite. Accartocciò l'ultimo bozzetto e lo spedì nel cestino con un "poc". Girò attorno al manichino con l'ennesima sigaretta. Ancora qualche ora in quelle condizioni e si sarebbe data all'alcol. Spense il mozzicone nel posacenere e tornò al tavolo. La sola vista della matita e dei fogli bianchi le dava la nausea. La sola vista del bianco le dava la nausea.
Sentì un brivido scenderle lungo la spina dorsale. I fogli sul tavolo presero il volo e finirono ovunque per la stanza. Si voltò e vide che si era spalancata la finestra. La chiuse di scatto, anche se era sicurissima che fosse già chiusa, e con le tende ben serrate a scanso di paparazzi. Ci mancavano solo i fantasmi a farla impazzire...
Si accese un'altra sigaretta, per essere pronta a guardare di nuovo il tavolo con i bozzetti. Ma girandosi, sul manichino, lo vide.
Bianco.
Regale.
Perfetto.

Corin si sistemò meglio il cappellino, in modo che la veletta di pizzo le nascondesse gli occhi lucidi dalla gioia. Erano ore che fremeva sulla panca di Westminster. Accanto a lei, Chelsea guardava l'effetto del suo vestito sulla sposa.
- Per essere stato fatto in un'oretta e ispirandomi a Grace, non è male.-
Corin aveva tirato fuori il famoso fazzolettino di batista, e si asciugava lacrime invisibili. Aro faceva lo stesso, qualche sedile più in là.
- E' bellissima.
La commozione raggiuse vette allarmanti al momento delle promesse nuziali: la bis-bis-nipote di Elisabetta I si strinse al braccio del suo Filippo, a metà fra il perplesso e l'intenerito.
Chelsea invece, accanto all'Orgoglio della Scozia Sovrana, ammise tra sé e sé che non era poi tanto male stare là.
- Speriamo che siano felici per sempre.
- O almeno finché morte non li separi.








Bene! Mentre la guida della Meyer esce e relega in modo ufficiale il fantasmino nell'ombra, lei non ne vuole sapere e mi svela il lato monarchico del suo carattere. Da brava suddita inglese, ecco la sua versione del matrimonio dei due, che ci ha accompagnato negli ultimi...troppi mesi.
Tutte le date citate sono quelle dei matrimoni degli altri membri della casata Windsor. Giorgio VI salì al trono solo perché il fratello aveva abdicato per sposare un'americana divorziata. Credo che tutti conoscano, invece, la storia di lady Diana Spencer.
Invece, la storia di Filippo ed Elisabetta I risale alle lotte tra Spagna e Inghiliterra, che il re Filippo cercò di risolvere con un matrimonio. La regina rifiutò, e fu guerra.
Approfitto della storiella per dire che Corin diventa definitivamente un OC, accanto alla vera Corin della Meyer (per me Corinna), uno spiacevole caso di omonimia nel corpo di guardia.
Aro save the Queen!



































   
 
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