Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Ricorda la storia  |      
Autore: onjoeslips    02/05/2011    5 recensioni
Camminavo per le strade affollate di New York pensando alla mia vita. Mio padre e mia madre erano morti 2 anni fa, ,mio fratello era in ospedale che lottava fra la vita e la morte , e l'altro mio fratello lì con lui .Mio fratello , il mio fratellino che ha 17 anni , viveva con me da quando i nostri genitori non c'erano più . Era il mio migliore amico , gli raccontavo tutto e lui mi ascoltava con pazienza , giocavamo e scherzavamo sempre , uscivamo quasi tutte le sere e lui stava per diplomarsi , era la mia vita, il mio tutto e ora lottava con quella terribile malattia che è il diabete , in ospedale da una settimana .Ormai la mia vita non aveva più senso , che senso aveva ormai vivere? E poi c'era una domanda che mi facevo sempre :"perché lui?" lui povero ragazzo diciassettenne che ancora deve godersi la vita , "perché non a me?" . Camminavo con questi pensieri in testa , pensando che niente e nessuno potesse ormai rendermi felice , che niente avesse più senso in questa inutile vita. Andai nel posto che preferivo in tutta New Work , un parco ormai abbandonato dove c'era un albero , in questo parco andavo tutti
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Camminavo per le strade affollate di New York pensando alla mia vita. Mio padre e mia madre erano morti 2 anni fa, ,mio fratello era in ospedale che lottava fra la vita e la morte , e l'altro mio fratello lì con lui .Mio fratello , il mio fratellino che ha 17 anni , viveva con me da quando i nostri genitori non c'erano più . Era il mio migliore amico , gli raccontavo tutto e lui mi ascoltava con pazienza , giocavamo e scherzavamo sempre , uscivamo quasi tutte le sere e lui stava per diplomarsi , era la mia vita, il mio tutto e ora lottava con quella terribile malattia che è il diabete , in ospedale da una settimana .Ormai la mia vita non aveva più senso , che senso aveva ormai vivere? E poi c'era una domanda che mi facevo sempre :"perché lui?" lui povero ragazzo diciassettenne che ancora deve godersi la vita , "perché non a me?" . Camminavo con questi pensieri in testa , pensando che niente e nessuno potesse ormai rendermi felice , che niente avesse più senso in questa inutile vita. Andai nel posto che preferivo in tutta New Work , un parco ormai abbandonato dove c'era un albero , in questo parco andavo tutti i giorni con la mia famiglia era sempre uguale eccetto la neve che in estate non c'era , ma c'era qualcos'altro di diverso , sotto l'albero dove riposavo sempre io c'era una ragazza,piangeva con la testa tra le gambe , tra la neve , faceva tanta tenerezza , allora mi avvicinai e mi sedetti lì vicino indeciso se parlare o meno. Lei alzo' piano la testa e si girò verso di me con il volto ancora in lacrime , aveva i capelli neri e lisci come la seta avvolti in un cappello alla francesina nero , labbra rosse come le rose , e gli occhi marroni color del cioccolato un po' rossi e gonfi dal pianto , era proprio bella quella ragazza , e lo doveva essere ancora di più senza quelle lacrime sul viso. Restammo a guardarci per minuti , non piangeva quasi più , allora io dissi "va meglio?" e lei fece cenno di si con la testa "ah, scusa non mi sono ancora presentata io sono Demetria Devonne Lovato " disse con voce ancora spezzata , "io sono Joseph Adam Jonas " dissi "ti va di raccontarmi cosa è successo? " Lei annui di nuovo con la testa , si alzò e iniziò a camminare e io la seguii , aveva un cappottino nero e lungo a campana con quattro grandi bottoni , degli stivaletti sempre neri con dei lacci e un vestitino con una fantasia a fiori bianchi con dei leggins e una borsa molto grande. Iniziammo a camminare e a parlare "era già da un paio di mesi che mio padre tornava a casa ubriaco , ogni sera peggiorava sempre di più , picchiava mia madre , rompeva piatti , bicchieri ,la insultava , ma due sere fa tornò a casa peggio del solito eh" non riuscì a terminare la frase che le lacrime le ricoprirono il viso " mia mamma non aveva preparato la cena perché non stava molto bene , e allora lui prese una cintura e stringendogliela al collo la uccise " si fermò e pianse , io istintivamente l'abbracciai , dopo un po' si staccò e io gli chiesi " e tuo padre?" "è in prigione e spero muoia lì dentro come si merita " disse con un velo di rabbia "tu invece , perché eri qui?" "ci venivo sempre con la mia famiglia , storia lunga " "ho tutto il tempo di questo mondo " disse con un leggero sorriso " io gli sorrisi e iniziai a raccontare anche io la storia della mia vita.
Fu lì che capì che la mia vita aveva ancora un senso , l'avevo appena trovato ,era il più dolce, bello , umile , senso che in questo mondo si potesse trovare , mi sposai e insieme avemmo due figli un maschio ed una femmina ai quali abbiamo dato il nome di mio fratello e di sua madre . Questo m'insegna a non arrendermi mai , e imparare ad accettare i doni della vita , che per quanto dura possa essere , vale sempre la pena di viverla con intensità .
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: onjoeslips