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Autore: Sekunden    03/05/2011    2 recensioni
“Cos'hai da guardare?” domandò confusa, mentre Ian continuava a fissarla.
“Chi ti sta guardando?!” ribatté lui, girandosi dall'altra parte. Nina scosse la testa e con un movimento svelto prese dalle sue mani il bicchiere di caffé, rubandone un sorso.
“Brutta scroccona...” la canzonò e lei di rimando alzò un sopracciglio. “Vado un attimo in camerino, a tra poco Smolder!” lo salutò con un cenno della mano, mentre camminando si avviava verso il suo camerino. Ian la seguì con lo sguardo e non fece a meno di sorridere.
Genere: Sentimentale, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo Storia: Open Your Heart
Capitolo: # Damon, hey, Damon? #
Pairing:
Ian Somerhalder/Nina Dobrev (Non l'avrei mai detto)
Rating:
verde, per ora
Avvertenze:
rpf, longfic (era troppo tempo che non lo indicavo *O*)
Timeline:
tutto comincia dalle riprese della 2x20 “The Last Day” in poi
Note iniziali:
Bene *si schiarisce la voce* questa è la prima rpf che scrivo sul Nian. Mi sento onnipotente, visto e considerato che ho semplicemente aperto OpenOffice e ho cominciato a scrivere le prime righe così, senza alcun preavviso. Sto tornando a scrivere una longfic da troppo, tanto tempo. Non vi prometto nulla, ergo non aspettatevi chissà che cosa. Adesso leggete, carissimi amici *scappa*

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“Damon, Damon, hey, Damon!” Nina gli diede un ulteriore schiaffo, come previsto dal copione.
“Aho!” di colpo Ian alzò il capo, toccandosi la guancia con insistenza.
Non appena le riprese furono interrotte, entrambi scoppiarono a ridere.
“Sarà tipo la quinta volta che riproviamo questa scena! Prima Ian che non riusciva a tenere gli occhi chiusi, poi Nina che scoppia a ridere...” Williamson sbatté più volte le mani, andando verso i due attori.
“Dieci minuti di pausa, va bene?” l'uomo incrociò le braccia, sospirando.
“Okay, Will” Ian fece cenno di sì con il capo. Non appena il produttore scomparì dal set, un'altra rumorosa risata travolse lui e Nina.
Sistemandosi i capelli sulle spalle, la ragazza prese il suo Blackberry tra le mani, notando l'orario. “Sono già le tre! Quando andremo a pranzare?” incrociò le braccia e guardò Ian, il quale stava tranquillamente estraendo un bicchiere di caffé fumante dalla macchinetta.
Non rispose. Bevve un sorso di quel liquido caldo e corrugò la fronte, osservando Nina dalla testa ai piedi. Lei posò entrambe le mani sui fianchi, piegando leggermente la testa.
“Cos'hai da guardare?” domandò confusa, mentre Ian continuava a fissarla.
“Chi ti sta guardando?!” ribatté lui, girandosi dall'altra parte. Nina scosse la testa e con un movimento svelto prese dalle sue mani il bicchiere di caffé, rubandone un sorso.
“Brutta scroccona...” la canzonò e lei di rimando alzò un sopracciglio. “Vado un attimo in camerino, a tra poco Smolder!” lo salutò con un cenno della mano, mentre camminando si avviava verso il suo camerino. Ian la seguì con lo sguardo e non fece a meno di sorridere.

Si ritrovarono nuovamente sul set. Ian si sistemò per terra, chiudendo gli occhi e attendendo il 'via' del regista. Nina si concentrò e non appena la telecamera cominciò a registrare, fece un sospiro e iniziò con la sua battuta.
“Damon, hey, Damon, hey, Damon!” gli diede quel fatidico ceffone, questa volta senza forza.
Lentamente Ian aprì gli occhi, “Cosa diavolo è successo?” Nina spostò la sacca. “E' andato via a fare il rituale, mi dispiace, ho dovuto farlo. Se non l'avessi fatto avrebbe capito che avevo la verbena in corpo” ripeté la sua battuta, mentre l'altro si alzò leggermente fingendo d'essere indebolito. “Fatto cosa?” con un'espressione terrorizzata, lei rispose. “Klaus. L'ho dovuta chiamare per farla uscire di casa. Aveva bisogno di un altro vampiro” lentamente lo sguardo di Ian si fece serio. “Chi hai chiamato?” prese il suo braccio. Nina sospirò e continuò a fingere d'essere terrorizzata. “Chi hai chiamato, Katherine?” il tono del ragazzo era più deciso ed aspro.
“Stop! Perfetta così!” il regista indicò loro di fermarsi. Nina si gettò all'indietro sospirando, toccandosi le tempie. “Finalmente...” sussurrò, ma Ian si era già alzato per farsi preparare il finto 'morso' di licantropo.
Nina rimase lì, ad attenderlo e a controllare in continuazione il cellulare. Quando egli arrivò, si sistemarono in modo da poter girare la seconda parte di quella scena.
“Avrebbe dovuto usare me, perché non ha usato me?” egli si alzò da terra, barcollante.
“Non poteva!” anche Nina si alzò, parandosi di fronte a lui. “Damon, ha detto che è come se fossi già morto” Ian cominciò a guardarsi intorno, rendendo l'idea di colui che non riesce a comprendere la situazione. “Ma cosa vuol dire?” domandò. “Cosa vuol dire?” gli prese il braccio, alzandolo leggermente. “Cos'é questo, Damon?” domandò con un tono preoccupato, indicando la ferita. Fu allora che Ian dovette impegnarsi per interpretare l'esatta reazione di Damon a quella sconvolgente novità. “E' un morso di lupo mannaro” tremando, alzò lo sguardo. Nina fece la stessa cosa e lo guardò preoccupata, sconvolta e sorpresa. Fu un lungo ed intenso scambio di sguardi, ma poi egli cominciò a scuotere la testa, infastidito.
“Stop! Abbiamo finito!” A quel punto il regista fermò tutto, finalmente.
Ian roteò gli occhi, toccandosi il braccio con una faccia disgustata. “Qualcuno può gentilmente togliermi questa gelatina grassosa dalla pelle? E' davvero irritante!” Nina si coprì il viso, ridendo per le facce schifate del collega.
“Ottima interpretazione, Smolder” gli diede una pacca sulla spalla, sorridendogli. Ian ricambiò il sorriso, poi si avvicinò. “Brava la mia Katherine” sussurrò al suo orecchio e lei sorrise tra sé e sé.
Due assistenti del trucco arrivarono, pulendo il braccio di Ian. Dopo, se lo toccò e lo odorò sospirando.
“Fa ancora puzza!” fece un'espressione molto buffa. “Vado a farmi una doccia, che è meglio” sbuffò e andò verso i camerini.
“Aspetta!” lo rincorse Nina, prendendolo per un braccio. “Dimmi cucciola” le sorrise.
“Dato che è troppo tardi per pranzare... stasera ci sei alla cena?” gli domandò, curiosa di una risposta. Ian inizialmente non capì di cosa stesse parlando, ma quando realizzò fece cenno di sì con il capo, facendole l'occhiolino.
“A più tardi, piccola!” ripeté prima di correre via.
Nina sorrise, notando come l'avesse chiamata 'piccolina'.
Era solito farlo, poiché sosteneva che a volte lei avesse tipiche espressioni di una bambina dolce e carina.
Anche lei tornò nel suo camerino per darsi una rinfrescata e magari riposarsi un po', dopo la lunga mattinata sul set.

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Note finali: Scusate se ho ripreso la scena della scorsa puntata, ma non volevo sintetizzare tutto XD Il prossimo capitolo non so quando arriverà, ma voi continuate a seguire la storia (se volete, se vi fa schifo no XD) alla prossima! *sparge lode e ammmmorreh*

   
 
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